Reggio Calabria: treni d’amianto

di Vito Totire (*)

Carrozze ferroviarie con amianto a Villa san Giovanni (Reggio Calabria). Necessità di un monitoraggio da parte dei lavoratori e dei cittadini

Report 1

Apprendiamo che – a 30 anni dal varo della legge 257/92 («NORME PER LA CESSAZIONE DELL’USO DELL’AMIANTO») – Trenitalia tiene parcheggiate a Villa san Giovanni, località Bolano, carrozze ferroviarie con amianto. Con slancio creativo (ma confuso) in campo linguistico, Trenitalia definisce le carrozze «inamovibili».

Veniamo ai fatti :

  • Da una rapida ricerca emerge che il “problema” non è recente; risulta infatti che due parlamentari del Movimento 5 stelle (Dalila Nesci e Federica Dieni) abbiano annunciato l’imminenza della bonifica nel…2016 ! Cioè, secondo la fonte, a quella data, la Asl aveva già prescritto o disposto l’intervento; non conosciamo la data precisa ma i tempi paiono “biblici”…
  • Se è così anzitutto vorremmo capire per quale motivo sia trascorso tanto tempo senza gli interventi di bonifica; ovviamente la Ausl avrà valide motivazioni a monte del suo provvedimento ma non ne conosciamo i dettagli
  • Al momento – evidentemente con ingiustificata flemma -Trenitalia definisce un percorso finalizzato alla bonifica, ma alquanto nebuloso, a voler essere eufemisti
  • Anzitutto vediamo che le carrozze sono 72 ma ce ne sono altre 9 (forse) anche esse da bonificare; il fatto che siano state tenute separate vuol dire che la presenza di amianto è incerta in questo secondo gruppo ?
  • Non sappiamo qual sia l’entità, la collocazione, la natura dell’amianto presente (l’imperiale, il sistema frenante, coibentazione della cabina di guida, altro ancora?) e addirittura il committente lascia spazio a diversi dubbi (che paiono tuttavia relativi al gruppo delle 9) oltre ad asserire la presenza di FAV (cioè FIBRE ARTIFICIALI VETROSE); per queste ultime dobbiamo presumere, considerata l’età delle carrozze, che non siano fibre artificiali di “nuova generazione” e quindi non indenni con certezza da rischi cancerogeni; chi si proporrà come bonificatore dovrà fare un sopralluogo e constatare de visu la dimensione della presenza di amianto; non siamo una azienda che fa bonifiche, tuttavia vogliamo “saperne di più”… noi , come pure i lavoratori e i cittadini
  • Le risorse economiche disponibili (“quel che passa il convento”) ammontano a 423.500 euro per la bonifica delle prime 72 carrozze e 216.000 per “eventuale” rottamazione e… via andare; non si comprende perché la demolizione si profili come eventuale ma approfondiremo; la bonifica secondo il committente non deve costare più di 5881 euro per ognuna delle 72 carrozze mentre si può spendere anche 6.000 per ognuna delle 9 rimanenti
  • Nel bando si fa riferimento al Duvri (rischi da interferenza) relativamente a tre siti/sedi (s. Giovanni Bolano ma anche gli impianti di manutenzione di Reggio Calabria di via Mercalli e di Catanzaro Lido, via Melito ); non è molto chiaro: evidentemente sono previste operazioni a rischio anche negli ulteriori due siti citati, oltre San Giovanni; non si fa però riferimento al piano di lavoro amianto previsto dal decreto 81/2008; è possibile che non siamo riusciti ad avere accesso a tutta la documentazione ma va chiarito quale sarà l’organo di vigilanza destinatario del piano di lavoro/bonifica, considerato che si fa riferimento a mezzi gommati per trasportare le carrozze (chi “vincerà” la gara d’appalto dove deciderà di portarle? Diciamo a caso: Albania, Est Europa o Africa?).

Cosa è saggio proporre:

  • Informazioni dettagliate sulla natura, quantità e localizzazione dell’amianto tramite definizione di un preciso pittogramma)
  • Presentazione all’organo di vigilanza competente di un programma dettagliato
  • Chiarezza preventiva sui costi e sulle procedure; come è possibile predefinire un tetto massimo per la gara di appalto? se l’organo di vigilanza facesse prescrizioni questi costi potrebbero crescere in maniera significativa (come effetto dell’uso di procedure più rigorose di quelle che l’esecutore della bonifica potrebbe avere in mente di seguire )

Ci auguriamo di ricevere risposte tempestive e chiare ma poniamo ulteriori questioni:

  1. per queste carrozze va disegnato un profilo che definisca la situazione attuale ma anche storica; in sostanza da che anno a che anno hanno circolato, con possibile o certa esposizione del personale e dei passeggeri;
  2. troppo spesso infatti l’Inail nega al personale viaggiante l’eziologia lavorativa di patologie asbesto-correlate, persino patologie collocate in LISTA I, costringendo molti lavoratori a estenuanti ricorsi nei tribunali, che si concludono sempre con il riconoscimento dell’eziologia ma che non tutti hanno la forza di avviare e gestire; l’Inail accredita visioni bucoliche di carrozze nelle quali non era possibile giungere a un’azione morbigena (con eccezione del mesotelioma che l’Inail, anche se non sempre, riconosce); le difficoltà sono peggiori nei rapporti con l’ex-datore di lavoro per il riconoscimento dei danni cancerogeni causati dalle pregresse e indebite esposizioni professionali; da questo punto di vista le carrozze cosiddette “inamovibili” di Villa s. Giovanni sono un pezzo importante del mosaico, della memoria e della storia (che dobbiamo ricostruire) di un rischio grave, mortifero e spesso misconosciuto oppure ostinatamente negato; senza trascurare, oltre al rischio professionale quello ambientale in senso lato, per esempio per gli abitanti e per i frequentatori del sito di Villa s. Giovanni nel caso in cui l’amianto non sia stato perfettamente segregato.

Occorre dunque un’attiva azione di vigilanza per la quale siamo disponibili nello spirito della massima sinergia con lavoratori, cittadini, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, organi di vigilanza e l’autorità sanitaria locale affinché sia garantito il massimo di efficienza, efficacia, rapidità e rigore nella bonifica oltre che la massima vigilanza sui rischi ed eventuali danni già subiti.

(*) Vito Totire, medico del lavoro, è portavoce di AEA, «Associazione esposti amianto e rischi per la salute»

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *