Riace e il ritorno del fascismo in Italia
di Michael Leonardi (*)
Riace (si pronuncia Riach con una A lunga alla fine) è una piccola città calabrese nel Sud dell’Italia, sul Mar Ionio. Questa zona della Calabria è nota per la sua costa spettacolare, per le spiagge di sabbia bianca e per le belle acque marine. E’ anche noto per la sua potente mafia, che si chiama ‘ndrangheta, che domina il territorio con la sua corruzione controllata dai clan che si introduce la maggior parte degli aspetti della realtà politica ed economica, orchestrando, allo stesso tempo il commercio globale di eroina che passa attraverso gli enormi porti industriali della regione. La Calabria, però, è anche famosa per i suoi visionari utopici e per la lotta a favore di una migliore condizione umana.
Come molte città calabresi, lo storico vecchio villaggio di Riace è situato sulle colline, dove sarebbe stato protetto dalle invasioni dei pirati e degli invasori durante l’epoca medievale. C’è uno sviluppo balneare più moderno che è destinato al turismo estivo e ai frequentatori delle spiagge. La zona attorno a Riace è arida e desertica con terra bianca cosparsa da oliveti e da alberi di frutta che sembrano lottare per sopravvivere. Inoltre, come molte città italiane del sud, negli anni ’90 la stessa Riace era in gran parte una città fantasma che lottava per sopravvivere. Le sue strade strette e tortuose e gli affascinanti edifici in pietra sono state in gran parte abbandonate, quando una grossa struttura per l’inscatolamento dei pomodori ha chiuso e i cittadini di Riace sono andati a trovare lavoro nel nord industrializzato.
Nel 1998 il vecchio stile di vita agrario che era di gran lunga più sostenibile e con una base locale di produzione alimentare e di negozi artigianali, era scomparso con l’avvento della “americanizzazione”, la produzione di massa e il consumismo di massa. L’economia abbandonata di Riace non riusciva a sostenere neanche un bar o un ristorante locale a causa della sua popolazione che si riduceva, e le sue scuole locali erano a rischio di chiusura. Come molte città italiane nel Meridione, Riace stava per diventare del tutto disabitata.
E’ stato nel 1998 che una barca carica di 200 rifugiati curdi che scappavano dalla persecuzione politica in Iraq, in Siria e in Turchia, sono sbarcati su una spiaggia vicino a Riace. Come molti sanno bene, da decenni c’è stato un flusso di migranti che lottava per raggiungere l’Europa. Arrivano dalle regioni sfruttate, ridotte alla fame e devastate dalla guerra in Africa e in Medio Oriente, come: Iraq, Palestina, Siria, Libia, Burkina Faso, Somalia and Ruanda, tanto per nominarne alcune che sono più comunemente note per i loro conflitti, la loro carestia e la guerra.
In quanto giovane attivista di sinistra in quel tempo, il futuro ed attuale sindaco, Domenico Lucano, ha avuto una visione. Ha proposto di ospitare questi rifugiati nella città collinare abbandonata e fatiscente, Riace, invece che queste persone sopportino i soggiorni di mesi nei campi di detenzione per migranti in tutta l’Italia meridionale. Da questo la sua visione è cresciuta. Nel 1999, Domenico Lucano, noto come Mimmo, ha creato un’associazione chiamata progetto per Città Future e ha intrapreso un programma per ripopolare la sua città di Riace con migranti di tutto il mondo. Sfidando il razzismo e la paura degli stranieri che alimentavano tendenze anti-immigrati, Lucano ha concepito la creazione di una comunità integrata formata da residenti e da immigrati di tutta l’Africa e il Medio Oriente che lavoravano fianco a fianco per far rivivere la città e rinnovare l’economia locale. La sua visione è diventata costantemente una realtà ed è stata proclamata un modello di dignità umana, di solidarietà e di integrazione dalle Nazioni Unite e dalle organizzazioni per i diritti umani, dagli attivisti e dai leader di tutto il mondo.
Con i finanziamenti dell’Unione Europea, destinati a sostenere la sussistenza della popolazione migrante, Mimmo Lucano ha pensato in maniera anticonvenzionale e ha investito nella creazione negozi di artigianato, di ristoranti e centri sociali che impiegavano e responsabilizzavano la popolazione migrante e allo stesso tempo rinnovavano l’economia locale. I cittadini locali lavoravano fianco a fianco con i migranti. Ed è stato creato un modello armonioso di integrazione che è diventato noto come il modello più avanzato di accoglienza dei migranti e che, allo stesso tempo, rinvigoriva l’economia locale. Nel 2012, Lucano ha creato una valuta locale c he poteva essere usata dai residenti nei negozi, nei ristoranti e nei caffè locali. La città di Riace è rinata con una celebrazione forte e bella della dignità umana e di rispetto della diversità. Nel 2014 c’erano residenti che rappresentavano oltre venti nazioni. Le scuole rifiorivano con bambini locali e immigrati che crescevano fianco a fianco; molti cittadini che avevano abbandonato Riace tornavano a casa dal Nord per partecipare a questo modello di città future per l’umanità.
Contrastando il sistema di raccolta dei rifiuti gestito dall’eco-mafia nella regione ionica della Calabria, Mimmo Lucano ha creato un sistema di riciclaggio porta a porta, usando 13 asini e gestito da due cooperative locali che fanno lavorare fianco a fianco locali e immigrati. La città di Riace ha ridotto del 50% la sua produzione di rifiuti, usando questo modello e stava programmando anche una produzione di latte di asina. Gli asini facevano parte anche di sessioni terapeutiche che si è dimostrato che migliorano la situazione sociale e psicologica dei bambini e degli adulti che soffrono di PTSD (Post-Traumatic Stress Disorder – Disturbo post-traumatico da stress) collegato ai traumi che molti di questi migranti hanno sopportato, all’ autismo e ad altre malattie simili. L’interazione tra esseri umani e animali si è dimostrata efficace per alleviare alcuni dei sintomi negativi associati a queste condizioni.
Malgrado i suoi straordinari successi, il progetto Città Future di Riace, non è stato accolto a braccia aperte dalla mafia locale ed è ora sotto un attacco completo da parte del governo xenofobo e razzista, guidato dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini. La mafia in Calabria è brutale e ha considerato come una minaccia il modello di integrazione e di dignità di Riace. In Calabria ci sono casi documentati di schiavitù attuale dove i lavoratori immigrati vengono sfruttati per coltivare i campi e pulire l strade e spesso vengono loro fornite soltanto delle tende dove dormire e un pasto al giorno come retribuzione. Nel 2010 c’è stata una vera rivolta di schiavi nella vicina città di Rosarno, contro la mafia locale, e la schiavitù continua fino a oggi, ed è ora alimentata dalla xenofobia, dal razzismo e dal neofascismo dello stato.
A cominciare dal 2017, i finanziamenti forniti a Riace per sostenere la sua popolazione di migranti sono stati tagliati e il sindaco è stato incriminato per l’uso improprio di tali finanziamenti, aiutando l’immigrazione illegale e appaltando illegalmente la rimozione della spazzatura. E’ accaduto proprio che queste incriminazioni da parte dello stato siano coincise con il lancio imminente di una serie televisiva basata sul modello di Riace e intitolata “Tutto il mondo è paese”, prodotta dalla RAI, la televisione di stato italiana. Questa serie rappresenta Riace come un bel modello di solidarietà umana che si contrappone completamente alla politica razzista e neofascista del governo di coalizione tra il Movimento 5 Stelle, populista, e la Lega Nord tradizionalmente xenofoba. Con il pretesto di queste incriminazioni, questa serie che comprende alcune delle maggiori star del cinema italiano, è stata bloccata
Alla fine della primavera di quest’anno, Domenico Lucano aveva iniziato uno sciopero della fame per protestare contro l’attacco dello stato a Riace. Questa estate la gente si è concentrata a Riace da tutto il mondo per dimostrare il proprio appoggio e solidarietà per il progetto.
Due settimane fa sono riuscito ad andare a Riace e a essere testimone di prima mano della situazione sul terreno e a incontrarmi brevemente con il sindaco. La situazione è terribile. Tutti i negozi e le iniziative non sono più in funzione. Il sindaco è stato stressato e inquieto. Alcuni dei migranti residenti se ne stavano andando via per cercare di trovare lavoro altrove. Una raccolta online di 300.000 euro non è stata sufficiente per mantenere operativo il progetto Città Future e ci sono state delle forze che hanno operato per sfrattare l’associazione dalla sua sede centrale.
Dopo anni di crisi economica e di stagnazione politica dopo Berlusconi, e dopo il fallimento terribile del Partito Democratico Italiano, creato a ispirazione del Partito Democratico degli Stati Uniti, un’ondata di neofascismo sta dilagando nel paese. Il movimento populista 5 Stelle fondato dal comico Beppe Grillo, trasformatosi in politico, ha fatto una decisa svolta a destra e ha formato una coalizione con la Lega Nord che è xenofoba, sfacciatamente razzista e contraria agli immigrati. Matteo Salvini, il ministro dell’Interno è diventato il leader di fatto del paese e ha scelto il sindaco di Riace per farne oggetto di offese spregiative e di insulti. Proprio la settimana scorsa Salvini ha annunciato una legge anti-immigrati che dovrebbe tagliare i finanziamenti alla comunità di immigrati. Questo arriva dopo mesi di politiche di chiusura dei confini e di severe restrizioni applicate alle missioni di ricerca e soccorso da parte delle organizzazioni per i diritti umani. Si sa che finora, quest’anno, circa 2000 migranti sono morti in mare tentando di attraversare il Mediterraneo, ma molti temono che questa cifra sia una valutazione bassa, dato che è difficile determinare che cosa accade, poichè i porti sono bloccati.
Da questo martedì Mimmo Lucano, sindaco di Riace è agli arresti domiciliari per avere aiutato l’immigrazione illegale nel paese. E’ davvero una caricatura della giustizia e un momento spaventoso dato che il fascismo è tornato in Italia con la persecuzione sponsorizzata dallo stato dei dissidenti politici che avviene di nuovo. Mentre scrivo, è in corso una mobilitazione di massa con un importante dimostrazione di solidarietà che viene organizzata questo sabato a Riace e in importanti città di tutto il paese. La resistenza sta aumentando ma deve affrontare uni stato di polizia razzista e fascista, imbaldanzito che è stato autorizzato bilateralmente dalla amministrazione Trump. Ora gli italiani paragonano questa situazione alla persecuzione sotto Hitler nella Germania nazista. Proprio questa settimana, Lewis Eisenberg, l’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, che ha lavorato per la Goldman Sachs, è un finanziere Repubblicano e tirapiedi di Trump, ha affermato che l’Italia è il modello tipico di democrazia nel mondo. Tutto il mondo è paese. E’ ora di ribellarci insieme.
Michael Leonardi vive a Toledo, Ohio e può essere contattato su mikeleonardi@hotmail.com
NELLA FOTO: a Riace, migliaia di persone sfilano per il sindaco Lucano.
ripreso da Z Net – www.znetitaly.org
Originale: Counterpunch
Traduzione di Maria Chiara Starace; traduzione © 2018 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY NC-SA 3.0
sul mio profilo facebook sono stata accusata di divulgare falsità poiché avevo semplicemente scritto:
16 settembre 1938 Italia leggi razziali
16 ottobre 1943 Roma
13 ottobre 2018 Lodi Italia
13 ottobre 2018 Riace Italia
e a riprova delle mie falsità mi è stato inviato questo post:
http://www.recnews.it/2018/10/13/il-viminale-richiama-allordine-il-comune-di-riace/
Grazie dell’articolo di Michael Leonardi
Si dice che dio accechi chi vuole perdere.
Forse è quello che sta accadendo: questo governo aveva ereditato un paese rassegnato, incapace di di esprimere uno straccio di opposizione perché privo di speranze. Aveva praticamente campo libero, di fronte a gaffes, ruberie, cinismo, malversazioni, ignoranza crassa, aperto razzismo la sua reputazione rimaneva inossidabile e il consenso a crescere.
Con questo accanimento furibondo e insensato contro una delle poche (ormai) eccellenze italiane, un’esperienza piccola geograficamente dall’impatto simbolico enorme, è riuscito a riscuotere l’opinione pubblica dalla morte apparente in cui era caduta. Quando è troppo è troppo, neanche noi possiamo sopportare tanto e rimanere in silenzio! per la prima volta da mesi, forse da anni, i razzisti sono sulla difensiva.
10, 100, 1000 Riace!
Un articolo che lucidamente fotografa la brutale realtà del nostro paese, a fronte dell’annichilimento della ex-sinistra. Era prevedibile che il fascio-leghismo si accanisse contro ciò che non gli aggrada, puntando l’indice contro chi resiste e si oppone all’imbarbarimento delle relazioni sociali.Comunque, non possiamo desistere dal mobilitarci in tutte le forme possibili . La manifestazione di sabato scorso a Riace è stata molto importante e significativa per l’ampiezza della partecipazione . Così come l’esperienza decollata con Mediterranea e l’imbarcazione Mar Ionio è indicativa di una reazione interessante rispetto alla criminalizzazione dei migranti e di chi opera per un’accoglienza solidale.
LA PETIZIONE LANCIATA DA ” CAMBIAMO MESSINA DAL BASSO”, su Change. org:
Esistere è R-esistere. Con Riace, torniamo umani
CMdB Cambiamo Messina dal Basso ha lanciato questa petizione e l’ha diretta a Ministro dell’Interno
PER ADERIRE: https://www.change.org/p/ministro-dell-interno-esistere-%C3%A8-r-esistere-con-riace-torniamo-umani?signed=true
Riace era un paese morto: morto come sono molti paesi, vittime collaterali di una globalizzazione ingorda, che ipertrofizza pochi grossi nodi della rete e ne prosciuga il resto, che espianta, svilisce, appiattisce. Vuoti erano rimasti i cortili di Riace, come vuoti sono i cortili delle nostre città, mentre i bambini hanno il divieto di giocare all’aperto e si inchiodano a casa davanti a uno schermo. Vuote erano rimaste le scuole, per una popolazione sempre più anziana. Vuoti i vicoli, privi di voci, di passi.
Mimmo Lucano è stato un eroe. Ha avuto l’intuizione che alla non-vita si risponde con la vita. E di fronte al dramma di donne e uomini che lasciano la loro Terra, vittime di un Sistema che da secoli noi abbiamo creato, e vittime fino alla fine del nostro ottuso razzismo più o meno mascherato, così come di fronte alla perdita di vita di un paese svuotato, ha costruito piano piano, giorno dopo giorno, una risposta nonviolenta, creativa, vitale.
Riace ha rappresentato in tutti questi anni l’antitesti concreta al sistema securitario di una pseudo-accoglienza fatta di centri di detenzione ed espulsione, e lo ha fatto non nella forma di un assistenzialismo peloso ma con la dignità di una contaminazione bella, reale, tra la popolazione riacese e le persone provenienti da altre terre. I bambini hanno ripopolato, insieme, cortili e scuole. Le donne si sono prese per mano. Gli uomini hanno lavorato assieme. Riace non ha solo tamponato, nel suo piccolo, quell’emergenza umanitaria che ha trasformato il Mediterraneo in un cimitero e la nostra epoca nel teatro di un immenso genocidio silenzioso; ha fatto di più: ha risposto con la vita, con l’entusiasmo, con le buone pratiche; ha dimostrato, insomma, che l’accoglienza non solo è possibile, ma fa anche bene a chi accoglie. Tanto.
Evidentemente Mimmo Lucano, Riace, hanno rappresentato uno scuotimento troppo forte per coscienze assopite, irrigidite dalla burocrazia e da un freddo legalismo, abbrutite da “prima gli italiani”, fomentate dalla violenza e dall’odio sdoganati da chi ci governa, imbevute della subcultura di partiti che discriminano i bambini nelle scuole, irretite dalla propaganda di un ministro che distingue i negozi in base alle etnie ed é indagato per sequestro di persona, abuso d’ufficio e arresto illegale dei migranti della Diciotti, confuse dal silenzio complice di chi tace per un pugno di potere.
L’arresto di Mimmo, che ha messo l’humanitas prima dell’arido rispetto di leggi asfittiche ed aride, e la deportazione minacciata (sì, perché di deportazione si tratta) di 300 persone, bambine e bambini, donne e uomini, dal paese in cui in questi anni hanno costruito una vita normale, verso centri dove saranno detenuti, ammassati, derubati della loro quotidianità, degli spazi e delle relazioni che hanno creato, sono crimini, insopportabili atrocità: un accanimento, un pestaggio rabbioso con i manganelli dei cavilli giudiziari e burocratici e di una legalità usata, a convenienza, come arma di tortura, punizione e vendetta, così distante dalla giustizia.
No. Non possiamo accettare.
Le nostre coscienze si ribellano!
Non è giusto!
Non è umano tutto questo.
Dobbiamo dire basta, urlare a chi ci governa che non ci rappresenta.
Dobbiamo dire che esiste tanta umanità sommersa, capace di accoglienza e di coraggio, di immaginazione ed intelligenza.
Dobbiamo dire che abbiamo troppo forte nel cuore e nel corpo la memoria delle atrocità di cui si è macchiata la storia nel secolo passato per farci passare sulla testa questa banalità del male, per farci apparire normale ciò che è profondamente drammatico ed ingiusto.
Noi diciamo NO,
e al Ministero degli Interni, e al Governo intero, chiediamo di ritirare la decisione presa, e di restituire vita e dignità ad una gemma preziosa e feconda come Riace, da cui tutte e tutti abbiamo da imparare.
Torniamo umani.
E’ online la petizione : io sto con Riace.
Per adesioni:
https://www.change.org/p/io-sto-con-riace-matteosalvinimi-giuseppeconteit