Ricardo Miguel Cavallo: il torturatore che fece male i conti

Repressore all’Esma ed esponente di spicco della dittatura argentina, il 13 giugno 2003 fu estradato dal Messico alla Spagna per essere giudicato. A fermarlo, all’aeroporto di Cancún, gli uomini dell’Interpol, che lo bloccarono appena in tempo. Se fosse tornato in Argentina, Cavallo avrebbe usufruito della Ley de Punto Final e Obediencia Debida. A scovarlo, a Città del Messico, un giornalista argentino corrispondente del quotidiano Reforma.

di David Lifodi

Il 13 giugno 2003 la Corte Suprema del Messico decide di estradare in Spagna Ricardo Miguel Cavallo, repressore e torturatore della dittatura militare argentina.

Cavallo era stato arrestato il 24 agosto 2000 grazie al quotidiano messicano Reforma, che lo aveva scovato in qualità di direttore del Registro Nacional de Vehículos de México e identificato come aguzzino, poco prima della sua fuga da Cancún all’Argentina nel tentativo di sottrarsi al giudice spagnolo Baltasar Garzón, da cui era partita la richiesta di estradizione nei suoi confronti con le accuse di tortura, omicidio e sottrazione di neonati alle prigioniere.

Ganan los derechos humanos era il titolo che campeggiava su molti giornali latinoamericani il giorno successivo all’estradizione. Cavallo aveva deciso di tornare in Argentina per usufruire della Ley de Punto Final che, in quegli anni, aveva permesso a molti torturatori del regime militare (1976-1983) di farla franca.

Conosciuto sotto il nome di Sérpico, Cavallo fu uno dei repressori dell’Esma, la Escuela de Mecánica de la Armada a Buenos Aires, dove furono rinchiusi circa cinquemila oppositori politici. Sérpico faceva parte, tra il 1977 e il 1978, del famigerato “grupo de tareas 3.3.2”, dedito a violenze di ogni tipo sui detenuti, ma anche ad azioni rivolte a terrorizzare i familiari dei prigionieri.

Per la giustizia messicana l’estradizione di Cavallo, decretata dal giudice Jesús Guadalupe Luna Altamirano, rappresentò un fatto di portata internazionale poiché proprio in quella circostanza che fu sancito il principio secondo il quale reati come la tortura o la sottrazione indebita di neonati avvenuti in un paese potessero essere giudicati in un altro.

L’estradizione di Cavallo fu salutata dalla soddisfazione dell’associazione Hijos, soprattutto perché, all’epoca, come ricordò al quotidiano Página/12 Jesús Guadalupe Luna Altamirano, in Argentina erano ancora in vigore le leggi di Obediencia Debida e Punto Final, frutto avvelenato delle presidenze di Raúl Alfonsín e Carlos Menem. Sérpico divenne il primo torturatore di una dittatura latinoamericana ad essere giudicato in Spagna.

Secondo Garzón, Cavallo partecipò in prima persona al sistema criminale dedicato a reprimere e, successivamente, a far sparire gli oppositori arrestati all’interno dell’Esma tramite i voli della morte, tanto da accusarlo della desaparición di 264 persone e di 159 sequestri.

Ricardo Miguel Cavallo, capitano della Marina in pensione, segnalava le persone da sequestrare e poi faceva parte del gruppo che decideva la sorte degli arrestati. Fu l’allora presidente messicano Ernesto Zedillo ad assegnare a Cavallo la direzione del Registro Nacional de Vehículos, garantendo di adoperarsi per mettere a tacere i crimini commessi da Sérpico, o Marcelo, altro alias utilizzato dall’uomo all’interno dell’Esma. A tradire il repressore furono le foto scattate nel corso di una conferenza stampa tenuta nella sede del Registro Nacional de Vehículos a Città del Messico: fu in quella circostanza che i familiari delle vittime e i sopravvissuti dell’Esma lo riconobbero.

In particolare, fu proprio un giornalista argentino, José “Pepe” Vales, corrispondente del quotidiano messicano Reforma, a sollevare il caso. Fu grazie a lui che emerse la corruzione all’interno del Registro Nacional de Vehículos e, in particolare, la sua privatizzazione che aveva come impresa assegnataria l’argentina Talsud, fondata dallo stesso Cavallo nel 1998. Sul proprio sito web si presentava come azienda “líder mundial en la prestación del servicio integral de emisión utilizando la tarjeta inteligente”, ma i legami di quest’ultima con paesi dove i militari argentini erano stati protagonisti della repressione (Bolivia, Paraguay e Uruguay), insospettì Vales. Successivamente, a riconoscerlo, furono ex prigionieri sopravvissuti.

Già dal 1998 Garzón era sulle tracce di Cavallo. Quando i giornalisti chiesero conto all’uomo delle sue torture all’Esma, poco prima di volare verso l’Argentina, rispose con l’arroganza che lo aveva sempre contraddistinto: Desconozco, disse glaciale.

Non immaginava che, a Cancún, sarebbero intervenuti gli uomini dell’Interpol per impedire la sua fuga verso l’Argentina. Quella volta, Sérpico aveva fatto male i conti.

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

David Lifodi
Sono nato a Siena e la mia vera occupazione è presso l'Università di Siena. Nel mio lavoro "ufficioso" collaboro con il sito internet www.peacelink.it, con il blog La Bottega del Barbieri e ogni tanto pubblico articoli su altri siti e riviste riguardo a diritti umani, sindacalismo, politica e storia dell’America latina, questione indigena e agraria, ecologia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *