Ricordando Carl Gustav Jung

Nell’anniversario della sua nascita (26 luglio 1875) una galleria di pensieri e aforismi scelti da Chief Joseph

PREMESSA

Nessun manuale può insegnare la psicologia; la si apprende tramite l’effettiva esperienza. In psicologia si possiede solo ciò di cui si è fatto esperienza nella realtà. Quindi una semplice comprensione intellettuale non è sufficiente, perché si apprendono solo i termini e non la sostanza interiore dell’evento in questione.

IL RAPPORTO CON SE STESSI

La vostra visione diventerà chiara solo quando guarderete nel vostro cuore. Chi guarda all’esterno, sogna. Chi guarda all’interno, apre gli occhi.

Rendi cosciente l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino.

Ogni incontro che fai è un incontro con te stesso; pochi sembrano accorgersi che gli altri sono loro.

Il viaggio più difficile di un essere umano è quello che lo conduce dentro sé stesso alla scoperta di chi veramente egli è.

Per scoprire che cosa è veramente individuale in noi stessi, è necessaria una profonda riflessione; e improvvisamente ci rendiamo conto di quanto insolitamente difficile scoprire che cosa è individuale.

È un peccato che noi teniamo conto delle lezioni della vita soltanto quando non ci servono più a niente.

La vita siete voi stessi, e se la vita è difficile da sopportare è perché è molto difficile sopportare se stessi. Questo è il fardello più grande, la prova più grande.

La solitudine non deriva dal fatto di non avere nessuno intorno ma dall’incapacità di comunicare le cose che ci sembrano importanti o dal dare valore a certi pensieri che gli altri giudicano inammissibili.

La gente farebbe qualsiasi cosa, non importa quanto sia assurda, per evitare di guardare la propria anima.

Non si diventa illuminati immaginando figure di luce, ma divenendo coscienti del buio.

Chi guarda se stesso, rischia di incontrare se stesso. Lo specchio non lusinga, mostra diligentemente ciò che riflette, cioè quella faccia che non mostriamo mai al mondo perché la nascondiamo dietro il personaggio, la maschera dell’attore. Questa è la prima prova di coraggio nel percorso interiore. Una prova che basta a spaventare la maggior parte delle persone, perché l’incontro con se stessi appartiene a quelle cose spiacevoli che si evitano fino a quando si può proiettare il negativo sull’ambiente.

La solitudine è per me una fonte di guarigione che rende la mia vita degna di essere vissuta. Il parlare è spesso un tormento per me e ho bisogno di molti giorni di silenzio per ricoverarmi dalla futilità delle parole.

Se sei una persona di talento, questo non significa che hai vinto qualcosa. Significa che hai qualcosa da offrire.

Chi percepisce contemporaneamente la propria ombra e la propria luce vede se stesso da due lati e, in tal modo, raggiunge il centro.

La sensazione ci dice che qualcosa c’è. Il pensiero ci dice che una cosa è una certa cosa e le dà un nome. Il sentimento ci informa attraverso le sue tonalità affettive sul valore delle cose per noi. Ci dice quanto una cosa conta per noi, e se è accettabile oppure no.

IL RAPPORTO CON GLI ALTRI

Solo il viandante che ha peregrinato nel suo infinito mondo interiore potrà accostarsi all’Anima, scoprendo che per anni altro non ha fatto che cercare Lei, poiché Lei è dietro e dentro ogni cosa. I viaggi, si fanno per cercare Anima e le persone si amano in quanto simboli di Anima.

Nell’estroverso la vita è regolata in primo luogo dalla relazione con gli uomini. Egli potrebbe per un semplice capriccio gettar via la fidanzata e con lei sé stesso, mentre l’introverso si danneggia soprattutto se manda a rotoli la sua relazione con l’Anima, cioè con l’oggetto interiore.

Non rimpiango le persone che ho perso col tempo, ma rimpiango il tempo che ho perso con certe persone, perché le persone non mi appartenevano, gli anni sì.

Non aggrapparti a qualcuno che se ne va, altrimenti non sarà possibile incontrare chi sta per arrivare.

Il motivo per cui c’è il male nel mondo è che le persone non sono in grado di raccontare le loro storie.

La scarpa che sta bene ad una persona sta stretta a un’altra: non c’è una ricetta di vita che vada bene per tutti.

Chiunque cerchi di adattarsi al gruppo e nello stesso tempo seguire il suo fine individuale, diventa nevrotico.

L’incontro di due personalità è come il contatto tra due sostanze chimiche; se c’è una qualche reazione, entrambi ne vengono trasformati.

Se una persona non capisce un’altra persona, pensa che quest’ultima sia pazza.

Si sopravvive di ciò che si riceve, ma si vive di ciò che si dona.

Tutto ciò che degli altri ci irrita può portarci alla comprensione di noi stessi.

Quando un uomo sa più degli altri diventa solitario. Ma la solitudine non è necessariamente nemica dell’amicizia, perché nessuno è più sensibile alle relazioni che il solitario e l’amicizia fiorisce soltanto quando un individuo è memore della propria individualità e non si identifica più negli altri.

Quando analizziamo la persona le strappiamo la maschera e scopriamo che quello che sembrava individuale, alla base è collettivo.

La società è organizzata non tanto dalla legge, quanto dalla tendenza all’imitazione. Tutti nasciamo originali e muoriamo copie.

Non dobbiamo pretendere di capire il mondo solo con l’intelligenza: lo conosciamo, nella stessa misura, attraverso il sentimento. Quindi, il giudizio dell’intelligenza è, nel migliore dei casi, soltanto metà della verità.

LO SPECCHIO DELL’ANIMA

In ognuno di noi c’è un altro essere che non conosciamo. Egli ci parla attraverso i sogni e ci fa sapere che vede le cose in modo ben diverso da ciò che crediamo di essere.

La depressione è una signora vestita di nero che bisogna far sedere alla propria tavola ed ascoltare.

Nel nostro inconscio niente è da rifiutare, ma semplicemente da risintonizzare e trasmutare.

Troppo corpo, e lo spirito muore; troppo spirito, e il corpo muore.

Il pendolo della mente oscilla tra senso e non senso, non tra giusto e sbagliato.

Dentro di noi abbiamo un’Ombra: un tipo molto cattivo, molto povero, che dobbiamo accettare.

L’analisi, rendendo cosciente l’inconscio personale, rivela all’individuo cose che egli di regola già conosceva negli altri, ma non in sé stesso.

Questo processo, per cui un desiderio inammissibile diventa inconscio, è chiamato rimozione, che deve essere tenuta distinta dalla repressione, quest’ultima presupponendo che il desiderio sia rimasto cosciente.

In ogni singola persona ci sono, oltre alle reminiscenze personali, le grandi immagini «originarie», come le ha definite appropriatamente Jakob Burckhardt, cioè le possibilità dell’immaginazione umana ereditate, com’è da sempre, nella struttura del cervello. Il dato di fatto di questa eredità spiega anche il fenomeno veramente incredibile che certi materiali e motivi leggendari si presentino in tutto il mondo in forme uguali. Spiega anche come i nostri malati di mente possano riprodurre esattamente le stesse immagini e gli stessi contesti che noi conosciamo dai testi antichi.

Come l’individuo non è assolutamente un essere unico e separato dagli altri, ma è anche un essere sociale, così la psiche umana non è un fenomeno chiuso in sé e meramente individuale, ma è anche un fenomeno collettivo.

Non c’è luce senza ombre e non c’è pienezza psichica senza imperfezioni. La vita richiede per la sua realizzazione non la perfezione, ma la pienezza. Senza l’imperfezione non c’è né progresso né crescita.

L’irrazionale non deve e non può essere estirpato. Gli dèi non possono e non devono morire. Guai agli uomini che vogliono disinfettare razionalmente il cielo.

In definitiva, è l’essenza che noi incarniamo che dà il suo senso alla vita. L’esistenza sarebbe stata rovinata senza la sua essenza.

L’AMORE

Mi sono ripetutamente trovato di fronte al mistero dell’amore, e non sono mai stato capace di spiegare cosa esso sia. Qui si trovano il massimo e il minimo, il più remoto e il più vicino, il più alto e il più basso, e non si può mai parlare di uno senza considerare l’altro. Non c’è linguaggio adatto a questo paradosso. Qualunque cosa si possa dire, nessuna parola potrà mai esprimere tutto.

L’amore è un concetto estensibile che va dal cielo all’inferno, riunisce in sé il bene e il male, il sublime e l’infinito.

Il problema dell’amore è una delle grandi sofferenze dell’umanità e nessuno dovrebbe vergognarsi di pagare il suo tributo.

Dove l’amore impera, non c’è desiderio di potere, e dove il potere predomina, manca l’amore. L’uno è l’ombra dell’altro.

GLI ACCADIMENTI

Le cose che accadono sono sempre le stesse, non è sempre uguale invece la profondità creativa dell’essere umano. Le cose di per sé non significano nulla, assumono un significato soltanto dentro di noi. Siamo noi a dare significato alle cose. Il significato è ed è sempre stato artificiale. Siamo noi a crearlo.

Di regola, le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti e altri misteriosi fattori inconsci che con la volontà cosciente, le buone intenzioni, la ragionevolezza.

Se l’uomo sbagliato si serve di mezzi giusti, allora il mezzo giusto agisce in modo sbagliato.

Ciò a cui opponi resistenza persiste. Ciò che accetti può essere cambiato.

Non ci è possibile vivere il pomeriggio della vita seguendo il programma del suo mattino. Perché ciò che è grande al mattino, sarà piccolo la sera. E le verità del mattino diventeranno le falsità della sera.

Non mi sono accadute che cose inaspettate. Molto avrebbe potuto essere diverso se io fossi stato diverso. Ma tutto è stato come doveva essere; perché tutto è avvenuto in quanto io sono come sono.

LA RELIGIONE

Se la nostra religione si basa sulla salvezza, le nostre principali emozioni saranno timore e tremore. Se la nostra religione si basa sulla meraviglia, la nostra emozione principale sarà la gratitudine

Nessun albero, si dice, può crescere in Paradiso a meno che le sue radici non raggiungono l’inferno.

L’ARTE

L’arte è una specie di impulso innato che cattura l’essere umano e lo trasforma nel suo stesso strumento. Per svolgere questo difficile compito gli è a volte necessario sacrificare la felicità e qualunque cosa che renda la vita degna di essere vissuta per l’uomo comune.

In “bottega” cfr A dangerous method (un metodo pericoloso): quello di…

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

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