Rifiuti a go-go a Monte Bibele

La raccapricciante situazione relativa agli smaltimenti abusivi in val di Zena

di Vito Totire (*)

Dialogo fra cittadini e istituzioni: forse occorre un “mediatore culturale”. La mediazione linguistico-culturale di solito viene invocata per facilitare un minimo di intesa fra immigrati e autoctoni. Ma pare che ce ne sia bisogno anche fra i cittadini nativi e i “loro” amministratori negli enti locali. Insomma: che lingua dobbiamo parlare?

Da mesi cerchiamo di richiamare la attenzione sugli orrendi smaltimenti abusivi che si riscontrano a Monte Bibele.

Ce n’è di continuo. Anche adesso: un lavello, due tosaerba, mobili da cucina, da settimane un copertone di auto forse in vista di un allevamento per la migliore riproduzione della zanzara tigre.

Abbiamo già detto che spesso non si tratta di rifiuti domestici ma di materiali da cantiere e da attività produttiva. Occorre controllare di più i cantieri e le attività produttive in genere. L’atro giorno a San Benedetto del Querceto c’era un fusto da decine di litri, colmo di sottoprodotti petroliferi!

Il comune di Monterenzio vagheggia di eliminare i cassonetti di Monte Bibele ormai divenuti una calamita di rifiuti: cassonetti al servizio non si sa di chi visto che l’area è quasi desertica ed essendo “nascosta” pare ideale per gli smaltitori abusivi.

Le telecamere non si possono collocare per un problema di privacy? Non è vero, è una scusa. Bastano telecamere che riprendano la targa e …le scarpe, che non sono un “dati sensibili”; poi il titolare della targa viene contattato: con un paio di multe paghiamo le telecamere per tutto il territorio.

Strano: qualche giorno fa il Comune di Bologna che in passato ha collocato telecamere comunicando a tutti la loro collocazione ha scoperto che è arrivato il momento delle telecamere mobili e nascoste.

Fra Bologna città e l’hinterland metropolitano si parlano o anche lì c’è bisogno di mediazione culturale?

Sta di fatto che il territorio pullula di smaltimenti abusivi di rifiuti nocivi.

I capannoni di Monte Bibele non sono presidiati (alla faccia del fondo europeo per l’occupazione: non si possono assumere giovani con ruolo di guida naturalistico-archeologica per presidiare almeno alcuni giorni alla settimana?). Vogliamo incentivare il turismo culturale accogliendo i visitatori con una discarica?

Certo il Comune non dà un bell’esempio ai cittadini: se il Comune non bonifica l’amianto del cimitero di San Benedetto si può sperare in un comportamento politicamente corretto dei cittadini solo se… non si ispirano all’amministrazione comunale.

Monterenzio, 24.3.2017

(*) Vito Totire è portavoce di AEA, l’Associazione esposti amianto e rischi per la salute. Su questa vicenda – e altre simili – ha più volte scritto in “bottega”. La vignetta è di Altan. [db]

 

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