Rigaglie: domeniche a Berlino
di Andrea Appetito
La domenica a Berlino andavo spesso sul Teufelsberg, nome oscuro e minaccioso, in realtà una collina alberata e silenziosa nata dalle macerie della seconda guerra mondiale. Caricavo una vecchia bici sulla S-Bahn e andavo fuori città.
Fuori città per me è tornare a casa. Mi arrampicavo sul Teufelsberg: il sentiero avvolge a spirale la collina fino alla cima. Nei boschi a volte scendevo dalla bici per camminare e ascoltare il tambureggiare del picchio sui tronchi alti delle betulle, risuonava sotto la volta alberata accompagnato dallo stormire delle foglie. Il fremito leggero animava il silenzio, la luce filtrava dall’alto tiepida fino alla terra. Si poteva toccare la luce, sentirne il calore. Teufelsberg, la montagna del Diavolo. Ogni volta che la nomino mi tornano alla memoria le parole di Satana nel Libro di Giobbe. Alla domanda di Dio, “Da dove vieni?” per due volte risponde: «Dal percorrere la terra e dall’aggirarmi per essa». Quando dice queste parole lo immagino come l’ombra di Dio che si aggira per il creato e ricorda che niente è creato per sempre. Il Diavolo demolisce le false certezze, vanifica le illusioni, insinua dubbi, costringe a percorrere la terra. Sul Teufelsberg ci sono ancora le antenne e le cupole radar della stazione di ascolto statunitense, un’eredità della guerra fredda. Questa tendenza a collocare antenne sulle cime delle colline e ingombrarle è da tempo una maledizione universale. Cominciano a scarseggiare i punti di vista dall’alto. Succede lo stesso dove vivo, una montagna un tempo sacra a Giove che ora pullula di ripetitori. La gente però ha riscoperto la via sacra, la percorre a piedi o in bicicletta. Sale spesso sulla collina. Da lassù è possibile guardare il bosco e il mare fino al Circeo e alle isole. Confido nella riscoperta di antichi sentieri, confido nel percorrere la terra in cerca di cibo.
L’immagine è ripresa da «Il cielo sopra Berlino» di Wim Wenders.
(*) Dal 9 gennaio ogni domenica – intorno alle 14 – in “bottega” trovate «Rigaglie» ovvero le ispirazioni e riflessioni di Andrea Appetito. Qui le ultime 4: Rigaglie: la casa sconfinata dei profumi, Rigaglie: la saggezza dei piedi, Rigaglie: il fuoco inquieto e Rigaglie: in cerca di cibo