Rigaglie: un nuovo viaggio
di Andrea Appetito (*)
Hai risalito la corrente. Per un po’, ma lo hai fatto. Sei tornato dopo lungo tempo. Aspettiamo di ascoltare i racconti di terre lontane e festeggiare con te il ritorno. Ci sono luoghi meravigliosi che hai attraversato, dimore di pietra sulle vette di montagne altissime dove hai sognato. Quali animali selvatici hai incontrato? Quante nostalgie? È vero che viaggiando si incontrano tutte le paure? e si soffre lasciando alle spalle gli amici e la casa? Perché alla fine sei tornato? Ci siamo presi cura delle tue piante. Le viti, gli ulivi, l’albero di fico. Lo abbiamo potato, concimato, ma non dava frutti. Le foglie accartocciate e ingiallite soffrivano l’abbandono. Un po’ alla volta anche la casa è caduta in rovina. Perché la casa dev’essere abitata. Ogni tanto d’estate andavo a dormire nel tuo letto, fissavo la luna oltre il tetto sfondato. All’alba c’era rugiada sul comodino. Hai lasciato qui i libri e gli appunti. Ci sono i nomi di città lontane e itinerari di viaggio. Forse eri indeciso. C’è una mappa su un grande foglio di giornale. Con la tempera rossa hai tracciato una croce e segnato i quattro punti cardinali e un cerchio unisce la terra all’aria, l’aria al fuoco e il fuoco all’acqua. Forse era il mare la meta, per cominciare davvero il viaggio. Perché stai in silenzio? Perché non parli, perché non esci dalle rovine? Non importa quanto lontano sei arrivato. Io, ad esempio, non vado mai più lontano degli orti, ma ho deciso che stavolta viaggerò con te, perché di sicuro quando lascerai le rovine e ci incontreremo, tu, amico mio, mi parlerai di un nuovo viaggio.
La foto è di Juan Rulfo
(*) Dal 9 gennaio ogni domenica – alle 14 – in “bottega” trovate «Rigaglie» ovvero le ispirazioni e riflessioni di Andrea Appetito. Qui le ultime quattro: Rigaglie: pioggia benedetta, Rigaglie: gustare le sere, Rigaglie: presenze e assenze e Rigaglie: estate elettorale e bambini.