Rigaglie: la vita degli insetti
di Andrea Appetito
Gli insetti arrancano. È dura la vita degli insetti. Le loro piccole dimensioni spaventano molti. Si fingono morti per eludere le dita che schiacciano e riprendono il cammino guidati da una bussola segreta. Sono capaci di mirabili avventure come il ragno appena uscito dalle pieghe del libro di poesie che sto sfogliando e di cui probabilmente ignora l’autore perché quello che conta di più è la piega e non il poeta. Mentre digito sulla tastiera l’insetto torna fra le pieghe del libro e chissà se domattina sarà ancora vivo oppure stecchito fra due pagine di versi. Queste vite minori parlano un linguaggio che non conosciamo: si agitano in maniera disordinata e caotica eppure hanno un compito assegnato nell’ordine geometrico del mondo. Prendiamo ad esempio gli stercorari, preziosi come le api, sottovalutati come l’ombra delle nuvole. Il ragno ora passeggia sulla copertina gialla con spirito boulevardier fino a raggiungere il bordo. Sembra a suo agio sul mio libro ma poi s’acquatta all’improvviso tra le lunghe zampe sottili meditando qualcosa di tragico. Tutti gli insetti sanno che può capitare di svegliarsi una mattina e ritrovarsi trasformati in umani.
Il quadro di Odilon Redon è del 1881 e si intitola «The Smiling Spider».
(*) Dal 9 gennaio ogni domenica – alle 14 – in “bottega” trovate «Rigaglie» ovvero le ispirazioni e riflessioni di Andrea Appetito. Qui le ultime quattro: Rigaglie: estate elettorale e bambini, Rigaglie: un nuovo viaggio, Rigaglie: placato il grido della polvere e Rigaglie: è durata appena un’estate.