Rigaglie: per Ceronetti

di Andrea Appetito (*)

 

«Non l’aspetto, non mi pare di averlo mai aspettato. Resta però nell’armadio delle speranze cieche, le sole che valgano, e mai ne butterò via la chiave. Si è nel messianico finché si è nell’umano».

da “Pensare il Messia” di Guido Ceronetti

 

Mi ricordo una notte dell’epifania in cui aspettavo l’arrivo della befana e guardavo il cielo o meglio lo spazio aereo tra il palazzo in cui vivevo e il palazzo di fronte. Credo di essermi addormentato e di essere ancora in attesa. Si è nel messianico finché si è nell’umano, scriveva Ceronetti. «Ecco, hanno suonato. Vado ad aprire. Non c’è nessuno. È Lei». I doni della befana non sono mai né dove né come li aspettavamo. Un bambino sta in una grotta fredda e umida, avrebbe bisogno perlomeno di una coperta e invece riceve oro incenso e mirra. Sono doni che si apprezzano dopo, col tempo. Sono le taglie grandi di una volta: scarpe più grandi, cappotti più grandi, maglioni più grandi dentro i quali crescere. Un giorno saranno perfetti, forse. Anzi, non è affatto importante.

(*) «Rigaglie» ovvero recensioni molto velate e riflessioni stimolate da una citazione iniziale (per onorare la fonte dell’ispirazione). Non è un appuntamento fisso ma speriamo sarà frequente: l’esordio in “bottega” 7 giorni fa con Fernand Deligny.

 

danieleB
Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

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