Rigaglie: per Deligny
di Andrea Appetito (*)
«Un istituto “ben amministrato”: questo significa che tutto ciò che contiene di vivo morirà presto?»
da “I vagabondi efficaci” di Fernand Deligny
Le rigaglie sono le viscere di un volatile, quanto di più terrestre ci sia in un uccello: infatti le rigaglie contengono i ricordi dei suoi passaggi sulla terra. Nelle rigaglie si digerisce il presente e si può leggere il futuro. Senza rigaglie invece si imbalsamano i cadaveri. Perciò le rigaglie hanno a che fare con il tempo che passa.
La rigaglia è anche una frotta di righe “abiette e disoneste” almeno per la gente perbene e per i dizionari. È una canaglia di parole che non rigano dritto, avvezze alla zuffa e al coltello. La rigaglia però non colpisce alle spalle, anche a rischio di farsi impiccare. Nelle rigaglie ci sono i ricordi di certi passaggi storti sulla terra. La rigaglia brontola costantemente in cerca di cibo, ha più fame che altro e non si può certo dire che sia un discorso “ben amministrato”: quel poco o tanto di vivo che si nasconde in una rigaglia non morirà appena letto.
Amorali? Forse, ma nient’affatto partigiane della moralità “corrente”. Asociali? Può darsi, ma per niente complici dello sfruttamento di una riga sull’altra. Le rigaglie hanno come compagni coloro che cercano ma non hanno trovato.
(*) Questo appuntamento – frequente speriamo – nasce così: a db erano assai piaciuti gli scritti di Andrea Appetito (grazie a Savina per aver fatto da ponte) così è nata una corrispondenza e alla fine una sussurrata richiesta perchè Andrea si ritagliasse uno spazio in “bottega”. Proposta accettata. Ci rivediamo dunque fra qualche giorno … vi anticipo che ci sarà Guido Ceronetti. Invece qui trovate «Vietato calpestare le rovine»: la recensione (di db) ai racconti di Andrea Appetito iniziava così: «un libro che regalerei o presterei con gioia alle persone che amo».