Riguardo il Referendum Cittadinanza
di Domenico Stimolo
Breve valutazione su proposta Referendum Cittadinanza, dopo che e’ stato raggiunto l’ obiettivo.
500.000 firme ( in questo momento sono seicentodieci mila) pervenute in 19 giorni, on line e con il riconoscimento ufficiale tramite Spid…..ben altro di “robusto” sul piano formale delle petizioni.
E’ un record assoluto nella storia delle richieste di Referendum e della diretta partecipazione democratica, nel nostro Paese.
Nel merito.
Ci sono proposte di Referendum che sono sostenute da grandi strutture politiche, sindacali e sociali – nel contesto progressista – , come nel caso del No all’ Autonomia.
La proposta vive sulle ” gambe” dei grandi sostenitori organizzati.
Il Referendum Cittadinanza ( non tocco i contenuti, poiché’ ben noti) ha camminato essenzialmente sulle gambe della società’ diffusa ( la sostanza vera della nostra democrazia, vera linfa operativa della Costituzione) quella che si impegna costantemente sulle tematiche sociali, umanitarie e democratiche .
Certo in questo evento, nei fatti, tranne casi eccezionali, non ci sono stati tavoli di raccolta materiale delle firme, in piazze e strade. E’ mancato il confronto ” umano”, e la struttura partecipativa corale.
E’ la democrazia praticata anche online.
Una bella novità’! Che permette di fare firmare in maniera più grande e veloce. Questo ” effetto” si e’ già constatato nella recentissimo evento di richiesta Referendum per “No Autonomia”.
Tra i partiti, i promotori sono nei fatti pochissimi pezzi “secondari” dell’ arco politico, in più’, in questo caso a livello nazionale non sono intervenuti grandi Soggetti sindacali e della Memoria. Almeno, io non lo ho notato. Basta vedere come termometro le pagine facebook….o altro…..dichiarazioni, prese di posizione operative, assunzioni di iniziative a supporto ….
Quindi, se ci sono alcuni ” motori” , in epoca di internet, e se si toccano le ” corde umane e dell’ antirazzismo diffuso, i cittadini progressisti rispondono, forte e bene.
Un ottimo insegnamento per tutti! Si impone una riflessione adeguata sulla pratica della democrazia partecipata, e l’uso degli innovativi strumenti tecnolici.