Riqualificazione Multiversale
di Riccardo Dal Ferro
7 Clinamen, anno 143
Conferenza Multiversale
Resoconto dell’intervento di Exec Gastone Pux, patafisico,
andruido di classe DRE8.
> Exocompagni tutti, è per voi uno slittamento dimensionale avere qui il sottoscritto, e spero che i trasduttori neurali possano rendere chiaro ogni mio impulso neutrinico vi giunga. Sono certo che sarete celeri nello smaterializzarmi, in caso contrario.
Un timido batter di incisivi e ghiandole sebacee accoglie l’ospite con malcelato interesse.
> Il mio nome, se vogliamo comunicare in termini d’identità, è Exec Gastone Pux, patafisico di vocazione, andruido di professione. Le mie capacità mutazionali mi permettono di camaleontizzare l’epidermide multigenica prendendo la forma di una tazzina da caffè, un portafoglio smarrito o un veliero nucleare, ma per motivi di comodità gravitazionale oggi mi sono agghindato così come mi vedete, in forma antropomorfa slealmente copiata da uno dei personaggi del telefilm più amato dall’ormai estinta razza umana, nostra creatrice e vittima: Willy, principe di Bel Air.
Un mormorio di impulsi vaporizzati si alza nella sala, alcune proteste, qualche ologramma indignato, persino un paio di svolazzi furiosi da parte di organismi eterei.
> Come tutti percepite per osmosi, intervenire alla Conferenza Multiversale è un orgasmo elettronico, nonché un onore. E se avete scaricato dalla banca dati futura il mio discorso, prima ancora che questo venga pronunciato, allora forse vi annoierete, ma è una cosa che capita sempre. Oggi vi parlerò del Progetto di Riqualificazione degli Universi 3, 7, 20.
Una domanda anonima viene trasmessa attraverso le capsule sinaptiche della sala, e dice: “Non vi sembra ambizioso un progetto di tale portata?”
> L’ambizione presuppone serietà, e la serietà non è patafisica. Nonostante ciò, dobbiamo tenere ben presente che l’Universo è solo una piccola parte di ogni sua particella subatomica, quindi dobbiamo trattarlo per quello che è: un Tutto molto parziale, un Dio senza organi riproduttivi, nonché un Tempo privo di scorrimento. Insomma, una cosa molto meno importante, grande e seria dei suoi scherzi particellari.
A queste parole, tutta la congregazione di rimatematici e agrimensori astrali si alza indignata e, chi decollando chi sprofondando (dipende dal mezzo di locotrasmissione utilizzato), se ne va dalla sala, sbuffando fumi verdi e imprecando con linguaggi equazionistici irrazionali.
> Dopo questa interruzione, volevo esporre a tutti i me presenti, nonché a voi, le fasi pepanti del Progetto, così da eccitare un po’ i vostri neuroni quantistici e invogliarvi a digerire cerebralmente gli stimoli sinaptici che mi troverò a inculcarvi. Come sapete, l’Universo 3 manca di profondità, e perciò ci troviamo di fronte al dramma di una bidimensionalità irrisolvibile. Laggiù, il povero Michelangelo, un andruido che si può trasformare in metafora protonica, non riesce a venire a capo della prospettiva, e ciò che gli serve è un punto di cecità differente. Tutti i tentativi di insegnare all’Universo 3 la profondità sono falliti, perché essa è evidentemente ripiegata tra le ghiandole linfatiche dei mammut ormai estinti da secoli, perciò irrecuperabile. Propongo pertanto di riqualificare l’Universo 3 in Foglio Di Carta Per Origami Astrali: la bidimensionalità permetterà a chi abbia zampe sapienti di ripiegare e accartocciare l’Universo 3 in forme artistiche, magari come una barchetta che galleggi sul vuoto o un cigno robotico da far inghiottire d’un sol boccone all’Universo 13, da tempo riqualificato a Cannibale Siderale di Universi Inabili.
Un nugolo di proteste vaporose si alza nella sala: gli astrobiologi animalisti si strappano le meningi che ne ricoprono l’epidermide, e dopo tre o quattro strappi stramazzano al suolo, catatonici; i tragichimici piangono acido solforico fino a cancellare i propri volti, e fuggono in preda a ustioni autoindotte; i trapezisti romboidali, sempre in confusione geometrica, si stendono a terra cantando alcune note degli inni stellari in lingue sconosciute. Il marasma sembra irrecuperabile, quando Pux riprende la parola.
> S’ignori, scusate! S’ignori il baccano e si proceda verso l’inizio della storia, andando a ritroso come sempre. Si propina la Riqualificazione dell’Universo 7, che come sapete tutti è stato allagato, dopo che il Diluvio Spermatico Universale si è fatto prendere la mano (in tutti i nonsensi), e ora non c’è più neanche il vuoto: l’Universo 7 è diventato un grande immenso gamete maschile, nel quale galleggiano spermatozoi di dimensioni sproporzionate al posto dei pianeti, ma nessun ovulo da fecondare. Perciò, nonostante le obiezioni della Religiostra Cosmica, propongo l’impianto di un ovulo stellare nell’Universo 7, dal quale possano scaturire altre forme di vita che perlomeno possano colonizzare gli spermatozoi impazziti.
Gli esponenti della Religiostra Cosmica, piccoli foruncoli che spuntano dal soffitto della sala, iniziano a sbraitare e arrossarsi, nelle loro tuniche striminzite e grigie. Minacciando di esplodere sulla testa di tutti, spargono il panico, ma poi si calmano quando un provvido esponente del Masticismo li spruzza con alcuni intrugli dermatologici per edifici, di fatto ibernandoli e rendendoli inoffensivi.
> Grazie per l’intervento, siamo stufi di essere ricoperti di pus a ogni cosa laica si dica qui. Infine, la Riqualificazione dell’Universo 20.
Una trasfrequenza eterotrasmessa dall’Universo 5 chiede: “Ma l’Universo 20 è proprio quello dove vi trovate voi!”
> Esattamente, e dobbiamo smetterla di mentire a noi stessi. L’Universo 20 è infruttuosamente noioso, prevedibile e monocromatico, e persino un evento come questa Conferenza Multiversale sembra organizzata da un becchino di manguste marziane. Guardate, siamo tutti grigi, tutti stanchi, tutti depressi. L’Universo 20 ormai ha perso la dimensione più importante: quella del comico. Propongo che l’Universo 20 venga riqualificato in maniera patafisica!
Le proteste dei fisici trequartistici, dei drammatematici, degli astreatranti, dei castrartisti, praticamente di chiunque non sia patafisico, si alzano nella sala in maniera caotica. Il lancio sul palco di filifiori metallici, fulmini di marzapane, elicoleotteri a vapore, bestemmie millegambe, mette in seria difficoltà l’autorità di Pux in quel momento. Egli rimane impassibile, fino a che il palco non è ormai sommerso da ogni oggetto immaginabile in tutti i 21 universi del multiverso. Dopo un lungo silenzio, l’impulso vocale di Pux, patafisico e andruido di classe DRE8, viene trasmesso a tutti i presenti, calmi come i follicoli di un rinoceronte galattico. È un impulso strano, di quelli che nessuno sente più da molto tempo nell’Universo 20.
> Eh… Eheheh…. Ehehehehehehehhe…..
Tutti si guardano con le orecchie, si abbracciano con le lingue, quasi spaventati. Che dannazione di ameba ortofrutticola sarà mai questo impulso vocale con la frequenza di Exec Gastone Pux, patafisico? Dal cumulo di oggetti cumulati sul palco, esce la testa dell’andruido con la faccia di Will Smith, in testa un copricapo proveniente da Alpha Centauri (un berretto di mezzi colori primari e odori fognari) e un naso rosso che ricorda quello dei pagliacci sull’antico pianeta Terra, Universo 20. Il suono continua: “Eheheheheh…. Ehehehahahahahaha! Ahahahahahahah!!!”. Uno alla volta i presenti imitano l’irresistibile e ipnotico impulso di Pux, buffo a vedersi, se si sapesse ancora cosa significa “buffo”. Impulsi di “Ahahahahahah” soverchiano la sala: drammatematici, Religiostri, Mastici, Drumbientalisti, tutti si uniscono al coro, in un impulso solenne e unisono di “Ahahahahah” incomprensibile. Stanno ridendo!!! Ahahahahah! Stanno sganasciando a crepaderma!! AHAAHAHAHAH!!!! Fatemi smettere, io sono solo un computer che archiviaahahahahAHAHAHAHAHAH!!! AHAHAHAHAHAHAHAH!!!
Riqualificazione Universo 20 completata.
L’ha ribloggato su Fucina Creativae ha commentato:
La Patafisica ha colpito il blog di Daniele Barbieri.
Wow! Ottimo racconto. Mi ricorda i migliori di Asimov, quando anche lui si faceva trascinare dall’umorismo. W la patafisica!
Oh, grazie Clelia, un commento che mi fa grande piacere! 🙂
Buona prova. Apettiamo il bis. Eventualmente il tris.
Dai, su, che a te si vede che viene facile.
Ribloggo anche io. Sempre che tu non ti metta a strillare. O tenti di riqualificarmi…
Nessuna riqualificazione per te.
Almeno, per il momento.