Rocco Scotellaro: «io sono uno degli altri»
di Sandro Sardella
stavo in un locale in Varese per uno slam poetry .. stavo
in anticipo e sorseggiavo del vino rosso e .. curiosavo i
libri di un disordinato scaffale ..
fu così che mi trovai fra le mani .. «E’ fatto giorno» .. di
Rocco Scotellaro – Arnoldo Mondadori Editore – 1954 ..
irresistibilmente me lo misi in tasca ……..
pochi giorni dopo casualmente sbirciando «L’Avvenire/Agorà»
del 14 dicembre 2013 .. ecco un illuminante articolo
di Goffredo Fofi .. «Scotellaro La voce del Sud in un filo
d’erba» ..
«Il 15 dicembre 1953 moriva il sindaco-poeta che
fu tra i protagonisti dell’impegno meridionale in una
stagione decisiva .. Morto appena trentenne, Rocco Scotellaro
(Tricarico,1923 – Portici, 1953) fu una meteora inattesa e
straordinaria nella scena della cultura italiana del secondo
dopoguerra, …….».
anni fa .. Giovanni Garancini il direttore di «abiti-lavoro» ..
l’amico .. me ne parlava .. poi ho anche saputo che Jack
Hirschman lo aveva tradotto negli Usa .. ma il mio sapere
non andava oltre l’aver letto qualche sua poesia in qualche
antologia progressista ..
oggi ho ristretto un poco il mio ignorare .. ..
POZZANGHERA NERA
IL DICIOTTO APRILE
Carte abbaglianti e pozzanghere nere …
hanno pittato la luna
sui nostri muri scalcinati!
I padroni hanno dato da mangiare
quel giorno, si era tutti fratelli,
come nelle feste dei santi
abbiamo avuto il fuoco e la banda.
Ma è finita, è finita, è finita
quest’altra torrida festa
siamo qui soli a gridarci la vita
siamo noi soli nella tempesta.
E se ci affoga la morte
nessuno sarà con noi,
e col morbo e la cattiva sorte
nessuno sarà con noi.
I portoni ce li hanno sbarrati
si sono spalancati i burroni.
Oggi ancora e duemila anni
porteremo gli stessi panni.
Noi siamo rimasti la turba
la turba dei pezzenti,
quelli che strappano ai padroni
le maschere coi denti.
(1948)
LA MIA BELLA PATRIA
Io sono un filo d’erba
un filo che trema.
E la mia Patria è dove l’erba trema.
Un alito può trapiantare
il mio seme lontano.
I PEZZENTI
E’ bello fare i pezzenti a Natale
perché i ricchi allora sono buoni;
è bello il presepio a Natale
che tiene l’agnello
in mezzo ai leoni.