Roma: i pescecani assaltano Scup
da «Comune-info» (*)
Lo spazio sociale e culturale Scup (“Sport e cultura popolare”) occupato nel quartiere San Giovanni, quello dove si riunisce abitualmente chi scrive queste pagine, è un mucchio di macerie. Un’aggressione senza precedenti al servizio della speculazione.
Mancava appena qualche giorno. L’occupazione di via Nola, nel popolare quartiere romano di San Giovanni, si apprestava a festeggiare il terzo compleanno. Una festa grande e importante per la vita sociale di una città che ne ha davvero un gran bisogno, avvolta com’è nella paralisi seguita alle vicende criminali e giudiziarie che ne hanno ferito non solo la reputazione e l’immagine (quello è un problema di chi pretende di rappresentarla) ma soprattutto la voglia di stare e fare insieme, la creatività e l’allegria (questo è un problema nostro). Sono arrivate, come sempre, la mattina presto e hanno cominciato a distruggere tutto, con una violenza inaudita, con speciale, accurata furia e crudeltà. Parliamo delle ruspe, mandate dalla proprietà immobiliare a liberare la strada della grande speculazione, a rimuovere la fastidiosa trincea di resistenza della società che si è messa in movimento a San Giovanni. Una società che evidentemente non cessa di far paura. La gente del quartiere, in primo luogo: anziani, bambini, ragazze e ragazzi che usano una palestra o una biblioteca che hanno imparato presto a considerare uno spazio pubblico, aperto, comune. E poi molte altre realtà, da quelle che hanno vissuto e abitato le stanze di Scup per promuovere alcune delle attività più significative fatte in città in questi tre anni alle persone che discutono e provano ogni giorno a immaginare le pagine di «Comune-info». Sì, anche la stanzetta dove si pensano, scrivono e impaginano queste nostre pagine adesso è un cumulo di macerie. Sotto gli occhi attenti, e talvolta forse anche un po’ compiaciuti, degli agenti di polizia e dei carabinieri scesi dai blindati, uno dopo l’altro, le ruspe hanno mandato in frantumi i muri, le finestre, le porte, le scale e poi i cancelli, i divani, gli armadi, i computer, i disegni, i cartelli. Quel che non riusciranno ad abbattere, a ridurre al silenzio neanche con questo nuova ottusa provocazione è la voglia di resistere e di creare un mondo non a misura dei loro interessi, la voglia di ribellarsi alla speculazione immobiliare e alla violenza facendo Scup fuori dai cancelli, oltre le macerie, ovunque.
Scup è prima di tutto una nota palestra con corsi per bambini, adulti e anziani, un bar e un’osteria, una ludoteca, una web radio, una biblioteca, un’aula studio, una scuola popolare di musica, uno spazio che ospita un mercato mensile, incontri, seminari e molte iniziative aperte al quartiere e alla città.
Lo sgombero era all’ordine del giorno del Comitato per l’ordine e la sicurezza della prefettura di Roma già da tempo (un primo sgombero di Scup è stato fatto nel gennaio 2013). A Roma c’è un’inquietante aria di repressione, caos e di legalità a senso unico già da diversi mesi. Stamattina sulle macerie di Scup si è tenuta una prima assemblea: #SCUPnonSiAbbatte
DA LEGGERE
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Roma. Sgomberato Scup, poi nuova occupazione – 25 gennaio 2013
(*) da http://comune-info.net
UN AGGIORNAMENTO (PER CHI E’ A ROMA)
A tutte le realtà di economia sociale e solidale che hanno partecipato in diverso modo questo spazio sociale è stata convocata per le 18 una mobilitazione cittadina davanti Scup in via Nola 5… non potete mancare !!!
SCUP E’ OVUNQUE!
Un grande corteo cittadino di solidarietà con Scup, sgomberato con le ruspe ieri mattina, ha attraversato lo storico quartiere di San Giovanni a Roma. Intorno alle 20 di ieri il corteo si è fermato in un altro stabile abbandonato (in via della Stazione Tuscolana, un ex magazzino Fs) per restituirlo alla città. Le Fs non hanno chiesto lo sgombero e la polizia ha lasciato i manifestanti. Ci sarà molto da lavorare, ma non sono riusciti ad abbattere Scup. Nonostante tutto, ha vinto la voglia di resistere e di creare un mondo nuovo, la voglia di ribellarsi alla speculazione immobiliare e alla violenza, il desiderio di fare sport e cultura popolare: Scup è in via Nola e ora anche in via della Stazione Tuscolana, Scup è a volto scoperto nelle strade di Milano, è nelle aule che rifiutano la scuola azienda e nella scuola rurale di Ayotzinapa, è tra gli ulivi secolari, è sui barconi dei migranti.