Rosa o Blu?
di Viola (16 anni)
Gli stereotipi di genere sui colori che identificano il sesso delle persone
Rosa o Blu?
Gli stereotipi ed i pregiudizi sono due parole che condizionano la nostra vita e con cui, anche senza la nostra volontà, viviamo ogni giorno. La loro definizione, anche se simile, ha delle differenze: lo stereotipo è “la visione semplificata e largamente condivisa su un luogo, un oggetto, un avvenimento o un gruppo riconoscibile di persone accomunate da certe caratteristiche o qualità”; mentre il pregiudizio viene definito in diversi modi, ma il suo significato principale è “giudizio effettuato prima di avere sufficienti informazioni rispetto alla persona o alla cosa che si sta considerando”. Ogni cosa che osserviamo, ogni persona che incontriamo per strada e ogni oggetto che ci capita in mano hanno degli stereotipi e dei pregiudizi. Il mondo stesso è composto da loro, tantoché anche una cosa banale e semplice alla nostra vita nascondo un’enorme significato alle spalle e viene giudicata anche da noi stessi. Tra tutti i milioni di stereotipi che esistono, in questa ricerca, si parlerà delle differenze tra uomo e donna che partono dalla divisione dei colori “rosa” e “azzurro”.
Per aiutarci a capire meglio questa distinzione partiremo da un cortometraggio che si intitola “Pink or Blue”, prodotto dal regista londinese Jake Dypka e la poetessa Hollie McNish; dedicato interamente agli stereotipi di genere che nascono da questa semplice disparità e come vengono trattati diversamente dalla società bambini e bambine, ragazzi e ragazze, uomini e donne. La poesia, essendo della poetessa nata a Cambridge, è ovviamente scritta in inglese, ma per semplificarne la comprensione verrà spiegata passo per passo in italiano.
Rosa o blu
Rosa o blu
Rosa o blu
Via
Piccoli blu crescono con i robots addosso
Piccole rosa crescono senza robots addosso
Piccole rosa crescono con i fiori addosso
Piccoli blu crescono senza fiori addosso
Piccola rosa fa “mama non mama”
Ottimo
Piccolo blu fa “mama non mama”
Gay
Piccolo blu si arrampica su un albero- Forte
Piccola rosa si arrampica su un albero
Maschiaccio
La poesia inizia proprio con le due parole principali “Rosa o Blu”, esse anche se sono composte di pochissime lettere racchiudono numerosi significati, che vedremo man mano.
Il primo argomento che ci viene presentato è la questione delle differenze sui giocattoli, sia dal punto di vista del colore delle scatole e di essi stessi, sia della distinzione tra quali sono più adatti ai maschi o alle femmine. Le macchinine, i robot o le costruzioni blu o verde sono per i bambini; le bambole o i fiori rosa o viola sono per le bambine.
Vedere una bambina giocare con dei fiori per noi è una cosa normale e dolce, vedere un bambino farlo scaturisce in noi un allarme, come se quello che sta facendo sia sbagliato; invece non lo è. La società odierna ci immette degli stereotipi così solidi che noi ci fermiamo e li ascoltiamo, non li mettiamo in discussione. Perché se una bambina fa questo gioco è normale, mentre se lo fa un bambino lo rende debole, infemminato o gay? Perché se un maschio si arrampica su un albero viene definito forte, coraggioso e uomo, mentre è una donna a farlo è un maschiaccio? La dolcezza viene comunemente identificata nella donna. La forza e il coraggio in un uomo. Un bambino e una bambina, un ragazzo e una ragazza, un uomo e una donna possono essere sia dolci, amorevoli e sensibili sia forti e coraggiosi.
Ad uomo che piange bisogna dire che sia forte, che i maschi non piangono. Una donna viene consolata, lei può piangere. Perché questa differenza?
Rosa cade
Rosa riceve più abbracci.
Le lacrime rosa sono permesse
Le lacrime blu devono crescere
Cresci un po’ di palle,
Temprati
Non essere una femminuccia, blu.
Ora i capelli blu sono corti
I capelli rosa vengono lasciati crescere
Rosa riceve bambole, blu riceve pistola giocattolo
A rosa viene detto di essere carina
A blu viene detto di diventare muscoloso
Scarpe rosa, niente lacci
Scarpe blu, niente glitter
Ora le gambe blu iniziano ad avere peli
E le gambe rosa iniziano ad avere peli
A blu viene detto che è virile
A rosa viene detto di raderseli
A blu viene mostrato il sangue
Nei film d’azione, lotte – orgoglio
Rosa inizia a sanguinare ogni mese
Le viene detto sangue – vergogna -nascondi
Rosa scopre la lussuria – Sbagliato
Blu scopre la lussuria – Figo
Ora blu è chiamato seduttore
Ma rosa è chiamata t***a
Alle rosa viene detto che sono luminose
Ai blu viene detto che sudano
Perché versare delle lacrime per un ragazzo lo rende meno virile, meno forte? Perché se si piange si viene definito una donna? Perché le donne vengono ricollegate all’essere debole?
Come detto in precedenza, ognuno ha un proprio modo di essere, un proprio carattere, una propria personalità. Nessuno è debole se piange, nessuno è forte se non lo fa. Reagiamo in modo diverso, ed ognuno di essi è giusto.
Uno degli argomenti, oltre quello dei giocattoli, in cui la distinzione di sesso è fortemente sentita riguarda gli stereotipi sull’aspetto esteriore. In queste due righe la poetessa si concentra sui capelli, ma vedremo in seguito come ci sono altrettanti aspetti su cui essi si concentrano.
È risaputo ormai che gli uomini debbano portare i capelli corti, li rendono virili. Una donna deve averli lunghi per essere considerata tale. Distinzione assurda che però ritroviamo nella vita odierna.
Un altro aspetto molto importante riguarda il fisico: un uomo muscoloso viene considerato bello, forte ed attraente; una donna muscolosa è un maschiaccio, brutta ed inusuale. Esistono ragazze che non ascoltano questo giudizio, per fortuna direi, ma se scriviamo su Google “bodybuilder” le prime ricerche che ci compaiono sulla sezione immagini sono quelle di uomini, solamente dopo dodici immagini vediamo comparire il corpo di una donna.
Se si chiede di associare un paio di scarpe ad uomo o ad una donna, si noterà come i tacchi, le ballerine o scarpe glitterate vengono identificate per quest’ultime; mentre scarpe da ginnastica o da tennis siano collegate ad un maschio.
Anche per quanto riguarda peli corporei notiamo delle differenze, più che altro sul modo in cui essi vengano considerati su un corpo maschile o femminile. Ad una donna viene detto di radersi, di nascondere ciò che viene considerato brutto su di lei; ad un uomo ciò lo rende virile, lo rende uomo.
Quando arrivano le prime mestruazioni ad una donna viene detto di nasconderle, di non parlarne, di non far notare di doversi cambiare e quindi avere in mano un assorbente. Perciò il ciclo mestruale
per molti è un tabù, sia per gli uomini sia per molte donne. La società nella sua complessità porta una cosa del tutto naturale a diventar un fattore di imbarazzo e di vergogna.
Con l’adolescenza si scoprono nuove cose, si conosce il proprio corpo, ma questa “conoscenza”, se così la vogliamo chiamare, affibbia delle parole, dei termini e molte volte degli insulti. Un ragazzo che si masturba viene considerato un figo, viene elogiato; mentre se ciò lo pratica una ragazza viene considerata una poco di buono, una sgualdrina. Anche per quanto riguarda l’atto sessuale la distinzione continua, ed ad essa vengono aggiunte frasi, una di essa, che si sente negli ultimi tempi, dice “una chiave (soprannome dato all’organo genitale maschile) che apre tante serrature (organo genitale femminile) è una buona chiave; una serratura che si fa aprire da tante chiavi è una brutta chiave”. Sono molteplici le frasi che denigrano le donne su questo argomento, tantoché sono le prime cose che vengono dette quando si vuole insultare una ragazza.
Ai blu viene detto di masturbarsi
Alle rosa viene detto che stanno peccando
Altrimenti blu viene chiamato fighetta
Rosa chiamata p*****a
Ora a rosa viene detto di essere una signora
Non sputare, sudare, puzzare
A blu viene detto di essere un uomo
Non piangere e non chiedere aiuto
A blu viene detto di comportarsi da uomo
A rosa viene detto di truccarsi
A blu viene detto di essere forte
A rosa viene detto di rimanere giovane
A blu viene detto di diventare ricco
A rosa viene detto di volere figli
A blu viene detto di spiegare le cose alle donne
A rosa viene detto di spettegolare
A blu viene detto che loro sono i capi
Alle rosa viene detto che sono dispotiche
Blu riceve guasti da aggiustare
Un’altra distinzione, che riguarda l’aspetto esteriore, la ritroviamo su un argomento molto discusso negli ultimi tempi: il trucco. Se una donna si trucca è normale, ma se un uomo si trucca viene considerato gay oppure non può farlo. Sono molti i brand che nelle loro campagne pubblicitarie hanno inserito anche la figura del maschio; eppure sono ancora molti quelli che non hanno accennato minimamente all’idea. Il primo, invece, a creare una linea interamente dedicata agli uomini è stato “Chanel”.
Altrettanti stereotipi riguardano la figura della donna come madre e casalinga, mito che si va pian piano ad estinguersi grazie alla nuova era tecnologica. Una ragazza deve, ad un certo punto della sua vita, aver dei figli per formare quella che viene chiamata “famiglia alla Mulino Bianco”. Inoltre, ella deve pulire e governare la casa, come solo lei sa fare.
Sottomessa all’uomo non solo in casa, ma anche al lavoro. Sono ancora molto frequenti i lavori in cui a capo si trova un uomo, solo negli ultimi anni questa cosa comincia a rivoluzionarsi. Un esempio molto importante per il nostro paese è la candidatura a presidente del Senato della politica Maria Elisabetta Alberti Casellati, prima donna ad adempire a questa carica. Un altro esempio, di donne al potere, è la tedesca Angela Merkel, cancelliere federale della Germania.
La poesia termina con la frase “benvenuti/e al mondo”, espressione che, dopo la lettura della poesia, scaturisce in noi una sorta di malessere. Ella, infatti, ha un tono ironico, quasi triste. Non ha l’intenzione di essere un augurio.
A rosa viene dato il botulino
Il cunnilingus è più censurato
di scene di stupro o di fellatio
A blu viene detto “questo fa un uomo”
A rosa viene detto “questo fa una donna”
I neonati nascono di carne nuda
Benvenut* al mondo.
Come abbiamo notato, gli stereotipi di genere che sia uomini sia donne si trovano ad affrontare ogni giorno sono innumerevoli e di ogni genere. La poetessa ed il regista con quest’opera, perché bisogna definirla tale, pongono l’attenzione su comportamenti e aspetti che ci sembrano in primo luogo assurdi, ma che poi ci rendiamo conto essere estremamente veritieri. Questo cortometraggio ci vuol far ragionare e insegnare che ciò che noi vediamo, sentiamo e ci viene detto, molte volte non è conforme alla realtà vera e propria, quella che ci troviamo ad affrontare noi stessi in prima persona.
Gli stereotipi hanno la funzione di aiutarci a vedere il mondo in modo più semplice, ma purtroppo ciò che essi ci vogliono mostrare, molte volte, lo rendono solo più complicato.
Sitografia cortometraggio:
https://www.youtube.com/watch?v=65iC2I4KEXo
Sitografia immagini:
http://www.evalosapeva.com/stereotipi–del–colore/
http://www.myfashionstyle.it/anche–le–lacrime–ci–rendono-forti–%E2%99%A5/
https://www.robadadonne.it/galleria/free–bleeding-senza–assorbenti/?on=ref