SAGGEZZA EMPIRICA
(Roba del Pabuda)
mi riferiscono
che custodiscono
l’imperdibile mostra
di matematica divertente
(presso l’università statale
mediolanense)
e vi dirigono il traffico
di scolaresca ospite
entrante & uscente,
prima di farla accedere,
han molto saggiamente
spedito
preventivamente
l’intera classe prima B
d’una scuola elementare
di Forlì
di corsa in bagno
a fare la pipì:
una decisione
fondata scientificamente
sull’esperienza empirica
accumulata di recente:
si tratta
d’un ardito esperimento
che per sempre rimarrà
negli annali della facoltà:
è presto detto:
lasciando
un aspirante scienziato –
d’età compresa tra i cinque
e i sei anni o, comunque,
piccoletto –
ad ammirare la meraviglia
degli specchi
che moltiplicano
i mattoncini
lasciati lì in mezzo
con risultato ottico
caleidoscopico
si può ottenere
sul piccolo soggetto
un abbastanza curioso effetto:
lo scolaretto
se ne rimane impalato
a bocca aperta
(ma questo non importa)
a calcolare
la quantità totale –
o, almeno, una stima –
delle immagini riflesse
negli specchi
e si lascia andare:
al punto da produrre
una bella, lunga pisciatina:
in modo da infradiciarsi le braghette
e far comparire ai suoi piedi
un tiepido laghetto.
dopo di che, per ragioni
ancora tutte da approfondire,
può capitare che una compagnuccia
di classe sua,
alla vista di quell’esito liquido
della misteriosa e un po’ magica
moltiplicazione
tramite caleidoscopia,
decida,
come si dice… “in piena autonomia”
di calarsi le sue di lei braghette,
sistemarsi comoda
poggiata a una panchetta
e: lasciarsi andare lei pure:
creando così un doppione
di laghetto
a pochi passi da quello
del primo bambino
e, con ogni probabilità,
anch’esso tiepidino.
oggi,
le sagge scienziate han ritenuto
(anche per evitare
la deleteria
ridondanza di dati empirici)
che l’esperimento non va ripetuto
ogni santo giorno.
quindi: oggi:
tutti in bagno a pisciare
prima di fantasticare,
contare, contare, contare
e lasciarsi andare!