Non è il Covid ad avere ucciso Sajid Hussain Baluch, uno…

… uno scomodo reporter pakistano

di Doriana Goracci (*)

Trovato morto il giornalista di cui non si avevano più notizie da un viaggio in treno in Svezia.

 

Leggo quanto scrive Stefano Tartarotti, un amico FB noto come disegnatore: “È stato trovato morto Sajid Hussain Baluch, il reporter pakistano scomparso durante un viaggio in treno in Svezia.

 Sua moglie Shahnaz ha detto che la mattina della scomparsa il marito le aveva raccontato al telefono i suoi piani per trasferire anche lei e i loro due figli nel nuovo appartamento che stava andando ad affittare a Uppsala. Sajid aveva una lunga esperienza nel campo dei diritti umani e del giornalismo investigativo in Balochistan, dove aveva denunciato le frequenti scomparse di persone sospettate di essere separatisti.Si sospetta che possa essere stato ucciso su ordine dei servizi segreti pakistani”.
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Dunque ricapitolando Sajid Hussain Baluch, caporedattore del sito web di notizie Balochistan Times, è stato trovato in un fiume nella città svedese di Uppsala. Dal suo giornale, traduco e riporto: “Sajid, 39 anni, era un giornalista di spicco e veniva dal Balochistan. Ha lasciato il Pakistan nel 2012 e viveva come rifugiato in Svezia dal 2017. Come giornalista, attento ai diritti umani, scrisse ampiamente sulla sofferenza del popolo Baloch. Il suo lavoro lo metteva spesso nei guai poiché alle autorità non piaceva la sua cronaca delle storie proibite del Balochistan, il motivo per cui era partito e vissuto in esilio. Come uomo, Sajid era gentile e comprensivo. Il suo sostegno era incondizionato, il suo amore infinito. Molte persone lo ricordano come persona che emanava dolcezza e calore. Rispettava gli anziani e incoraggiava quelli più giovani di lui. Lascia una famiglia allargata, compresi i suoi due figli.
Noi del Balochistan Times siamo profondamente rattristati dalla scomparsa del nostro caro amico e fondatore di questa rivista. Vorremmo estendere le nostre più sincere condoglianze alla sua famiglia. Inoltre, esprimiamo gratitudine ai suoi ex colleghi, amici, giornalisti e organizzazioni per i diritti che hanno parlato eparleranno di lui dopo la sua scomparsa. Sajid rimarrà per sempre nei nostri pensieri.”

Aggiungo da Repubblica: “…la polizia ha ritrovato il suo corpo nelle acque del fiume Fyris vicino a Uppsala. A lungo la famiglia aveva sperato che fosse in isolamento a causa del coronavirus, ma ora i sospetti dei familiari gli stessi dell’organizzazione Reporter senza Frontiere: un rapimento e l’assassinio da parte di agenti segreti o emissari dell’intelligence pachistani. Hussain era scomparso dal 2 maggio nel breve tragitto in treno tra Stoccolma e Uppsala dove stava per trasferirsi: secondo la polizia svedese “non ci sono prove di un crimine”. Hussain – hanno detto – potrebbe essersi suicidato, o essere rimasto vittima di un incidente. Ma ci sono diversi elementi ad avvalorare la tesi dell’organizzazione che protegge i giornalisti nel mondo e della famiglia. Hussain aveva 39 anni e negli ultimi due ha vissuto da esule in Svezia dando lezioni universitarie e studiando per un master in lingue iraniane a Uppsala. Dal 2012 aveva abitato in incognito negli Emirati arabi, in Oman e Uganda, continuando a collaborare con il sito web del Balochistan Times di cui era stato capo redattore finché non è stato chiuso. Aveva una lunga esperienza nel campo dei diritti umani e del giornalismo investigativo in Balochistan, lo Stato del sud che assiste da decenni a una guerriglia separatista domata con la forza dall’esercito di Islamabad. Sua moglie Shahnaz ha detto che la mattina della scomparsa il marito le aveva raccontato al telefono i suoi piani per trasferire anche lei e i loro due figli nel nuovo appartamento che stava andando ad affittare a Uppsala. Ma al quotidiano pachistano Dawn, la donna ha aggiunto che prima di fuggire per la Svezia Hussain aveva intuito di essere seguito. Oltre a scrivere di improvvise e misteriose scomparse in Balochistan di persone sospettate di essere separatisti, Hussain aveva anche indagato su un potente boss della droga. “Qualcuno in sua assenza fece irruzione nella sua casa di Quetta” – ha raccontato la moglie – “Hanno portato via anche il suo computer portatile e altri documenti. Poi a settembre del 2102 ha lasciato il Pakistan e non è più tornato”. Ora Shahnaz e i familiari si domandano perché la polizia svedese non abbia mai preso troppo sul serio la loro denuncia di scomparsa, pur conoscendo la fama del Pakistan come uno dei Paesi più pericolosi al mondo dove essere attivista o giornalista, al 142esimo posto su 180 paesi nell’indice della Press Freedom 2019 di Reporter senza frontiere. La stessa organizzazione ha detto che il controverso profilo di Hussain non può far escludere un suo rapimento “su ordine di un’agenzia di intelligence pachistana”. Sospetti pesanti che per ora non sembrano trovare conferme ufficiali.” 

Da the Print:” Hussain è stato costretto a fuggire dal Pakistan nel 2012 dopo aver scritto di “sparizioni forzate” ed esposto un nodo grande della droga nella regione del Balochistan,luogo di un’insurrezione nazionalista. L’esercito pakistano è stato accusato di torturare persone e dissidenti “scomparsi”.Parlando al quotidiano pakistano Dawn in precedenza, la moglie di Hussain, Shehnaz, aveva detto che il giornalista aveva deciso di andare in un esilio autoimposto dopo aver intuito che era seguito.

Non aggiungo altro, sembra una storia lontana , in posti lontani che non ci riguarda, ma riportano che “Ogni canale di notizie in Pakistan parla delle nostre province che frenano COVID-19 come il governo Sindh e il governo del Punjab. Tuttavia, nel mezzo di questa epidemia, la situazione del Belucistan è altamente insoddisfacente. Le strutture di base, come l’acqua, non sono disponibili per i cittadini. Anche le condizioni degli ospedali sono incredibilmente povere. L’implementazione del blocco è anche piuttosto lenta e debole. Le persone soffrono quotidianamente. Le autorità devono aiutare la popolazione del Balochistan a combattere questa crisi fornendo loro strutture migliori e garantendo un blocco più rigoroso… . Le ultime notizie ministeriali dicono che “il Punjab ha riferito di 5.827 casi, Sindh 5.291, Khyber-Pakhtunkhwa 2.160, Balochistan 915, Gilgit-Baltistan 330, Islamabad 297 e Kashmir 65 . Finora sono stati condotti 165.911 test, di cui 8.530 il 28 aprile.” Alcune notizie le scrissi io il 10 aprile 2020 “Dottori pakistani senza protezione contro il Covid19: carcere e manganelli“.
Sajid Hussain Baluch non è morto per il Coronavirus alias Covid-19, questo è l’unico fatto certo. Abbraccio la sua famiglia, forte.
(*) Fonte: Agorà Vox
Redazione
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