SALVINI E FONTANA SONO FASCIORAZZISTI CHE…
… VOGLIONO L’IMPUNITÀ PER I FASCIORAZZISTI
di Giorgio Cremaschi e un intervento di Chief Joseph
Se per qualcuno ci fosse ancora bisogno di prove, con l’ultima uscita del ministro della famiglia ariana Fontana, che si espresso a favore dell’abrogazione della legge Mancino, ora c’è la definitiva prova legislativa. Salvini, che ha subito dichiarato il suo pieno accordo con il ministro, e i suoi fedelissimi sono dei fascisti che sanno di essere e vogliono essere impunemente dei fascisti.
La legge Mancino è una legge del ’93 che punisce l’odio razziale e la propaganda razzista e nazifascista. Se atti di violenza vengono commessi con intenti razzisti e nazifascisti, questi ultimi per la legge ne costituiscono una aggravante.
Il concetto è lo stesso dell’associazione mafiosa, che costituisce un reato in sé ed una aggravante per gli altri reati commessi con il suo fine.
Se c’è una critica da fare alla legge Mancino è che troppo raramente essa viene applicata e che il suo scopo fondamentale – affermare che il razzismo ed il nazifascismo sono crimini e non idee – spesso viene aggirato.
Fontana e Salvini però non si accontentano di questa diffusa inapplicazione della legge, ne vogliono proprio l’abrogazione.
Perché? Perché Salvini ed i suoi, dopo aver negato che in Italia esista il razzismo, ora vogliono abolire la legge che persegue un reato che secondo loro non viene commesso? Non vengono in mente quei mafiosi che gridano che la mafia non esiste e per questo chiedono proprio l’abolizione del reato di associazione mafiosa? Queste contraddizioni conducono ad una sola risposta: si vuole abolire la legge non perché il reato sia inesistente, ma per renderlo impunito.
Salvini e Fontana semplicemente vogliono che il razzismo ed il nazifascismo siano considerati opinioni legittime come tutte le altre. E vogliono ottenere questo perché vogliono usare razzismo e nazifascismo come strumenti di potere. Fontana è il ministro di una famiglia sempre più impoverita dalle ingiustizie sociali. Egli pensa di governare inneggiando alla famiglia bianca, italiana, razzista. E Salvini sta con lui proprio per questo.
Chi a sinistra ha creduto davvero che i leghisti fossero una alternativa al potere ora ha l’ultima possibilità di ricredersi prima di essere definitivamente inglobato nella loro melma reazionaria. Il fascioleghismo di Salvini non è una alternativa al potere, ma una sua mostruosa risorsa.
La Costituzione antifascista ancora in vigore ripudia anche solo come concetti ciò che Salvini e Fontana vogliono far diventare principi di governo, ma essi possono opporre che i governi passati hanno violato quella Costituzione distruggendo tanti diritti sociali . In fondo si tratta solo di sostituire ai valori del mercato, finora dominanti, quelli della razza.. Perché scandalizzarsi non hanno forse vinto le elezioni con “prima gli italiani”?
Sì, siamo arrivati alla richiesta di piena legittimazione del nazifascismo e Salvini e Fontana possono farlo proprio perché le politiche economiche e sociali del passato hanno rinnegato i valori fondanti della Costituzione antifascista. Questo naturalmente non li legittima, essi vanno spazzati via e ricacciati nei rifiuti della storia da cui sono usciti. Ma la scopa che lo farà dovrà essere in grado di fare una pulizia ben più ampia, liberandoci dal marciume liberista da cui Salvini è spuntato fuori.
La legittimazione del nazifascismo deve ricevere un ripudio politico e morale e non servirà dichiarare che non è nel contratto di governo per fermarla. Così come non servirà contrapporle le politiche liberali e liberiste dei governi passati. La forza di Salvini sta nell’avere come alleato il M5S e come oppositore il PD, due partiti che hanno fatto del rifiuto delle ideologie la loro bandiera e che per questo sono preda di tutte le peggiori ideologie momentaneamente trionfanti.
Salvini e Fontana sono semplicemente dei fasciorazzisti che vogliono l’impunità per i fasciorazzisti e saranno sconfitti solo dall’intransigenza assoluta verso la loro ideologia e le cause sociali e morali che l’hanno fatta rinascere.
Camminare col nulla
FdP, uno dei tre ragazzi che a Moncalieri (To) ha partecipato al lancio di uova contro la discobola nera, Daisy Osakue, ferendola a un occhio, ha dichiarato: “Abbiamo lanciato le uova perché non sapevamo cosa fare… Comunque, lo giuro, il razzismo non c’entra: io non sono razzista… L’abbiamo scelta a caso… Altre volte avevamo lanciato delle uova solo per divertirci, per sporcare i vestiti, ma non era mai successo nulla…”
A questo punto si potrebbe concludere dicendo che si è trattato di una ragazzata, una cretinata tipica della gioventù. Credo, invece ci sia di più e di peggio. Di più perché le parole di questo “bravo ragazzo” dimostrano la totale mancanza di categorie morali. Non dice che tirare uova addosso ai passanti è un’azione riprovevole e sbagliata, sottolinea invece che prima del ferimento della ragazza non era successo niente. In pratica, imbrattare i tuoi simili è una cosa che si può compiere a condizione di non ferire nessuno. Si evince, così, la totale mancanza di capacità di discernimento fra ciò che è bene e ciò che è male. Il ragazzo sottolinea di non essere razzista, ma questa, per assurdo, non è un’attenuante, ma un aggravante Infatti, essere razzisti presuppone la presenza di una morale anche se aberrante. Tirare le uova su persone scelte a caso per passare il tempo è un tragico modo per camminare col nulla. E quando si percorre il vuoto si possono compiere le azioni più abiette senza consapevolezza. La storia è verace testimone della “banalità del male”
Scrive magistralmente Hannah Arendt: “Restai colpita dall’evidente superficialità del colpevole, superficialità che rendeva impossibile ricondurre l’incontestabile malvagità dei suoi atti a un livello più profondo di cause e motivazioni. Gli atti erano mostruosi, ma l’attore risultava quanto mai ordinario,mediocre, tutt’altro che demoniaco e mostruoso. Nessun segno in lui di ferme convinzioni ideologiche o specifiche condizioni malvagie, e l’unica caratteristica degna di nota che si potesse individuare nel suo comportamento fu: non stupidità, ma mancanza di pensiero.”
Ottimo articolo, ma bisognava andare più a fondo nell’analisi delle personalità di Fontana e Salvini, appena accennate (del primo personaggio)
Franco M. Mascolo – Milano