San Nicolò Arcidano: botta e risposta…
… fra un troll (presumo) e Antonello Pabis (dell’Asce)
Care e cari
a proposito del post qui sopra («Da esempio di integrazione quasi perfetta…») ho ricevuto il commento di qualcuno che si firma Luca Pili. Lo trovate subito qui sotto.
Questo articolo è una vergogna e un affronto al popolo arcidanese, fatto di lavoratori che si spezzano la schiena per far mangiare le loro famiglie, questi rom come li definite ma sempre zingari restano vivono gratis ad Arcidano, non portano niente di buono, non pagano tasse, non pagano le utenze, non pagano niente, prendono solo. organizzano truffe e rubano, intimoriscono la popolazione con raggiri e minacce cucite ad arte, prima di scrivere certe cose senza senso informatevi della situazione in paese. I ragazzini sono prepotenti e maleducati e approfittano dei nostri figli, portano i pidocchi a scuola e rendono le aule irrespirabili dagli odori che si portano addosso, fatevi un giro nella zona del campo e giudicate lo schifo che hanno attorno a le loro abitazioni. Per favore non scrivete cose senza senso perché non fatte altro che alimentare ancora più odio tra il popolo e i vostri rom.
Non ho fatto passare il commento (per evitare che qualcuno che dallo stile sembra un troll poi ne approfittasse per insultare tutte e tutti) ma il msg mi sembra interessante di un “metodo” visto che non entra nel merito dell’articolo ma offende le persone e pretende di parlare a nome di un intero paese. Ho chiesto ad Antonello Pabis (dell’Asce) se aveva tempo e voglia di rispondere. Ed ecco quanto mi ha inviato.
Signor Pili, ho l’onore di conoscere tanti arcidanesi e mi pare che lei non li rappresenti affatto e, d’altra parte, la polemica non riguarda affatto gli arcidanesi ma il loro sindaco. Ho letto il pezzo e lo trovo rispettosissimo e ben documentato. Ma forse il suo scopo è non solo di poter manifestare, nascondendo la faccia, il suo livore anti-rom ma proprio quello di spalleggiare il suo sindaco il quale, peraltro, è il primo a smentirla. Infatti proprio lui il 19.9 ha dichiarato alla stampa che i Rom pagano le utenze e non c’è alcun moroso. Non vorrà mica dire che il sindaco è bugiardo? Che intimoriscano e minaccino la popolazione mi risulta proprio nuovo, in Arcidano, dove si conoscono tutti, non si era mai sentita una cosa del genere e non sarebbe comunque possibile che poche decine di rom possano prendere in ostaggio 2800 persone. La stessa cosa, identica, riguarda il rapporto fra giovani. Infine, particolarmente toccante è la questione pidocchi. Fra persone civili e di normale umanità dovrebbe far pensare che un bambino (anche un bambino rom) che si prende i pidocchi vada “ripulito” e non gettato nella spazzatura. Insomma, a parte la sua manifestazione di scarsa umanità mi sembra che lei abbia raccontato un po’ di balle. Scommetto che lei non ha pensato ai tanti arcidanesi impasticciati con furti, truffe, spaccio e altro. Ci pensi e riconoscerà che c’è bisogno di rimboccarsi le maniche per tutti, c’è bisogno di solidarietà e non di egoismo, di cultura non di ignoranza, di lavoro e non di dipendenza. E i giovani? Sopratutto i giovani (che siano di etnia sarda o rom conta poco) hanno bisogno di aiuto, di altre opportunità, di altra cultura e di altri esempi. E ora, non insulti anche me, per favore.
Il mio modesto parere? Fin troppo gentile Antonello Pabis con chi invece non lo è affatto e si mostra apertamente razzista. Quanto agli odori … ricordo anni fa la discussione in un paesino dove un “probo cittadino” parlava del puzzo delle mestruazioni (“quei giorni le donne dovrebbero stare a casa”). Visto che il nostro (triste) incontro avveniva a due passi da una fabbrica chimica gli chiesi che ne pensava di quel puzzo e lui candido rispose: “Che c’entra, quello è il prezzo inevitabile del progresso”. Molte persone accettano o bocciano gli odori che la loro ideologia(conscia o inconscia) fa arrivare al cervello; il naso c’entra poco. Naturalmente la discussione su Arcidano resta aperta. Possibilmente a partire dai fatti anzichè da pregiudizi e offese. (db e Gatta Cikova)