SANGUE (di Pabuda)
fluisce tranquillo,
oggi, il mio sangue.
provo ad ascoltarlo,
sdraiandomi
ben fermo e muto
e attento:
ma i suoi tragitti
sono silenziosi:
con questa quieta
strategia d’invasione
m’intride
lasciando tranquillo
anche me: ho scoperto che:
non mi devo preoccupare
d’indirizzarlo
di volta in volta
da una parte e dall’altra.
scorre e cola e sprizza
con una sua perizia
innata.
m’imbeve e allaga,
dappertutto –
poi, misteriosamente
respira e gonfia.
il sangue mio sa
come sono fatto.
…e solo lui sa
come siamo fatti.
Sa