Scor-data: 15 giugno 1906 (nella fiction)
Il naufragio della Loon e l’arrivo a Stranalandia
di Stefano Benni (*)
Conoscete il leometra? La balenina rossa? Il virgolo? La gallina intelligente? L’ albatros poeta? «Tobia Golia» ovvero il cockeruth? L’uccello gelataio? E il «passerus cavaradossus» ovvero il pavarotto? Li trovate nelle pagine di «Stranalandia» che inizia così…
Il 15 giugno 1906 la nave Loong, che portava una spedizione scientifica alle isole Juan Fernandez, si trovò a doppiare Capo Horn durante una tempesta senza precedenti. In quelle ore terribili più di 30 navi scomparvero fra le onde. I pochi sopravvissuti parlarono di «cielo nero come l’inchiostro» e si videro onde alte 40 metri tanto che fra i marinai «nessuno più capiva se il mare stava sopra o sotto il cielo».
Anche la Loong colò a picco. Unici superstiti i professori Achilles Kunbertus e Stephen Lupus dell’università di Edimburgo. I due riuscirono ad aggrapparsi a una grossa scrivania di noce che resse alle ondate […] Remando con le righe da disegno, mangiando solo gomma di matita e bevendo acqua piovana raccolta con la carta assorbente, gli scienziati resistettero per 3 settimane in mare aperto. La mattina del 21esimo giorno videro «una striscia di terra bianca, circondata da vapori e da un mare di un verde incredibile». Poche ore dopo la raggiunsero. Un’isola così bella che sembrava uscita dal depliant di una pubblicità di Dio. Fu battezzata Stranalandia poiché svelò subito agli studiosi stupiti le piante e gli animali più favolosi che avessero mai visto. […] dove tutto è così strano che nulla più ti sembra strano.
(*) Tratto da «Stranalandia», un divertentissimo romanzo/enciclopedia – del 1982 ma più volte ristampato da Feltrinelli – di Stefano Benni con disegni (splendidi) di Pirro Cuniberti. Come diceva il mio amico Riccardo Mancini è uno di quei libri che non bisogna leggere in autobus o in metropolitana: si ride talmente tanto che le persone tristi (di solito in maggioranza) cominciano a indicarti e a guardarti male; è pure vero che qualcuna/o dei “meno tristi” però ogni tanto chiede «ma davvero è così divertente?» e tu puoi rispondere, con gran gusto, o quasi urlare il più convinto «sìììììììììììììììììììììììììììì».
Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 15 giugno avevo, fra l’altro, queste ipotesi: 455: i Vandali devastano Roma; 1311: Ravenna abolisce la tortura; 1520: bolla contro Lutero; 1954: un passaggio cruciale verso il golpe in Guatemala; 1978: si dimette Leone; 2010: a Battaglia Terme (Padova) esame di dialetto per i vigili. Sempre nella fiction il 15 giugno è il giorno che si ripete nello sconvolgente romanzo breve «Il tunnel sotto il mondo» di Frederik Pohl (in blog se n’è parlato).
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano in blog) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su http://www.radiazione.info.
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… è un’impresa più complicata del previsto, vi aggiorneremo. (db)