Scor-data: 11 febbraio 2004

Arresto per Sergio Cragnotti

di d. b. (*)   

Pelati, banche ma soprattutto quattro “c”: nell’ordine cementi, calcio, Cirio e crac. Sembrava volare alto Sergio Cragnotti – come l’aquila della sua Lazio – ed era “coccolato” da tutti: così la sua caduta sembra rovinosa. Una storia che si intreccia con quelle della “banda Fiorani” e con la ragnatela che avvolge l’intera Italia raccontata in un libro documentatissimo pubblicato nel 2007 da Chiarelettere: «Capitalismo di rapina» – sottotitolo «La nuova razza predona dell’economia italiana» – è scritto da Paolo Biondani, Mario Gerevini e Vittorio Malagutti cioè giornalisti in testate importanti (nientemeno che «Corriere della sera» e «L’Espresso») che qui sciolgono le briglie e raccontano in libertà quel che le cronache ingessate minimizzano, nascondono o rendono incomprensibile nel gioco dei “pastoni”.

Così raccontano «Cirio, il buco con i bond intorno» nel capitolo intitolato «I gemelli del crac» (ovvero «Tanzi e Cragnotti, perché Cirio e Parmalat non hanno insegnato niente»).

«La bancarotta Cirio è il primo, storico shock per la massa dei risparmiatori italiani. Nel novembre 2002 quando diventano carta straccia i bond per 1125 milioni di euro emessi, tra il 2000 e il 2002, dalla multinazionale dei pelati, le famiglie danneggiate o rovinate sono 35mila solo nel nostro Paese. Questo dicono i dati forniti ufficialmente al Parlamento dall’allora governatore Fazio, certo non interessato a esagerare in cifre scomode per il sistema bancario. Le sentenze dichiarative di un fallimento già sotto gli occhi di tutti vengono emesse dal Tribunale di Roma senza fretta: nell’agosto 2003 per le società operative, in novembre per le finanziarie lussemburghesi che emettevano i bond. Quindi la procura può cominciare a indagare per bancarotta solo un anno dopo il default, vale a dire l’effettivo dissesto economico del gruppo. L’inchiesta dei pm romani porterà all’arresto di Sergio Cragnotti, l’11 febbraio 2004. Sono passati 15 mesi da quando la sua Cirio ha annunciato di non essere in grado di rimborsare le obbligazioni. […] Nell’atto d’accusa si legge che “lo stato di dissesto del gruppo Cragnotti” era “evidente almeno dall’anno 1999”. Almeno. Perché in realtà l’allarme debiti era scattato fin dal 1997. […] L’intero caso Cirio si può sintetizzare in questo accumulo di ritardi. Invece di dare l’allarme alcuni banchieri […] hanno lasciato l’azienda e i soldi nelle mani di Cragnotti, con il risultato oggettivo di aggravare l’indebitamento. E alla fine questi debiti, grazie ai bond emessi in Lussemburgo, sono finiti sulle spalle dei risparmiatori. Cragnotti è tornato libero, per scadenza dei termini massimi di custodia preventiva, sei mesi dopo l’arresto, giusto in tempo per godersi una meritata vacanza in yacht».

Non era il primo arresto per Cragnotti: sia pure per soli tre giorni era stato in cella nel novembre 1993, il tempo per “regalare” ai pm di Mani Pulite un po’ di confessioni sui soldi (10 miliardi) dati da Raul Gardini a Dc e Psi.

Ma come è finito poi il processo a Cragnotti? Copio da Wikipedia: «Il 5 luglio 2011, al processo sul crac del gruppo Cirio, con la sentenza emessa dai giudici della prima sezione penale del tribunale di Roma, il finanziere romano verrà riconosciuto colpevole per bancarotta del colosso dell’industria alimentare e condannato a nove anni di reclusione. Condannati anche il genero Filippo Fucile (4 anni e sei mesi) e i figli Andrea (4 anni), Elisabetta (3 anni) e Massimo (3 anni)».

(*) A chi si trovasse a passare da qui per la prima volta ricordo il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili – questa «scordata» per esempio si era persa nell’etere e viene postata in ritardo – ma sinora sempre evitati) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata»: qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo, che è postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.

Molti i temi possibili. L’11 febbraio sarebbe stato interessante mescolare 4 date assai diverse ma tutte legate alle continuità (o se preferite al “peggio) della Chiesa cattolica: 1482: Torquemada inquisitore; 1858: Lourdes; 1906: «Vehementer», enciclica di Pio X contro la laicità in Francia; 1929: il Concordato con Mussolini. Ma nel mio babelico archivio avevo anche ipotizzato: 1950: in Francia lo Smig, salario minimo garantito oppure 1997: il computer Deep Blue batte Kasparov a scacchi.E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.

Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.

Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su www.radiazione.info.

Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… vi aggiorneremo. (db)

 

Redazione
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