Scor-data: 15-16 luglio 1917
Il macello della brigata Catanzaro
di d. b. (*)
«Santa Maria la Longa, 16 luglio 1917» informa la scritta in alto. E sotto le sagome dei massacrati si legge: «28 soldati vengono fucilati all’aurora mediante la pratica della decimazione».
Per capire cosa è accaduto dobbiamo tornare indietro di un giorno, cioè alla «sede del comando a Villa Bearzi, 15 luglio 1917. Ore 18». Qui incontriamo don Fiorenzo che rivela un segreto al colonnello Danise.
Salta avanti e indietro nel tempo, con maestria, «Officina del macello» (sottotitolo: «1917: la decimazione della Brigata Catanzaro»): è un fumetto storico di Gianluca Costantini e Elettra Stamboulis uscito nel 2009 nelle Edizioni del Vento ma con licenza «Creative Commons» e dunque potete scaricarlo da http://www.spaziosputnik.it/ftp/edizionidelvento/officina-del-macello-web.zip mentre per contattare Costantini e Stamboulis potete andare su http://www.politicalcomics.info.
In 80 pagine Costantini e Stamboulis (con tecniche illustrative assai varie) riportano alla luce uno dei tanti orrori della prima guerra mondiale. Le altre 50 pagine ospitano un breve saggio (di Sergio Dini, Lorenzo Pasculli e Silvio Riondato) su «Fucilazioni e decimazione nel diritto italiano del 1915-18» e quattro appendici sulla Brigata Catanzaro.
Non mi dilungherò su ciò che le immagini e i testi raccontano: l’ordine di partire, la ribellione dei soldati dopo l’ennesimo inganno, gli infiltrati, quelli che pochi giorni prima erano celebrati ora definiti facinorosi, la decimazione con i colpevoli estratti a sorte e subito fucilati. Ufficialmente si parla di 28 «passati per le armi» e di 123 arrestati ma… «all’appello ne mancano ancora 80». E neppure i nomi dei 28 “decimati” sono sicuri perché «qualcuno si è impossessato di gran parte della documentazione che risulta al momento irreperibile». Irreperibile… strano vero?
Bisogna leggere questa tragedia senza dimenticare che in quel momento storico il capo dei boia e dunque assassino lui stesso si chiamava Luigi Cadorna, un generale: «l’unico in Europa a praticare la decimazione, procedura non prevista dal diritto militare italiano». Ancora oggi a Milano esistono un piazzale e una stazione intitolati a Cadorna. La democrazia ritiene giusto onorare il boia. Neanche una lapide per i decimati.
Invece la scelta di «Officina del macello» è ricordarli, uno per uno. Ecco i nomi che sappiamo:
«Cavaies Antonino…
Viola Antonio…
Bellini Giovanbattista…
Cassalia Antonio…
Di Giorgio Pasquale…
Dimitri Nicola…
Gabriele Angelo…
La Barbera Vito…
Morello Angelo…
Petirri Nunziato…
Toma Luigi…
Fabiano Giovanni…
Gratteri Saverio…
Gianandrea Domenico….
Alampi Salvatore…
Rondinelli Paolo».
(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia, pochi minuti dopo – di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 15 luglio avevo anche ipotizzato: 1099: massacri a Gerusalemme; 1958: memorandum Eisenhower; 1974: Andreotti rimuove una decina fra generali e ammiragli; 2009: «pacchetto sicurezza». E chissà a ben cercare quante altre «scor-date» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”. (db)