Scor-data: 19 settembre 1991
Otzi: una coincidenza fra “scordata” e “parenti genetici”
di Giorgio Chelidonio (*)
Sono passati 23 anni dal casuale rinvenimento (19. 9. 1991) in alta Val Senales di una mummia glaciale risalente a circa 5300 anni fa, da anni ormai nota con il nomignolo di Otzi (1). La sua notorietà si può misurare in molti modi: digitando ad esempio “Otzi + wikipedia” si visualizzano 43.300 pagine Internet che diventano 511.000 selezionando solo il primo nome. Credo che per capire a fondo le dimensioni del fenomeno sarebbe necessario un laborioso “scavo digitale” multilingue. Pur limitandomi a una sommaria ricerca in rete, sono approdato persino a una tesi di laurea (del 2004) il cui titolo la dice lunga su come la valenza socio-economica di Otzi si fosse espansa già 10 anni fa: «Processi gestionali e strategici nei musei: il caso di Ötzi» (2).
Tralascio, per brevità, le connessioni fra i miei studi sulle tecniche accensive preistoriche e un manufatto litico rinvenuto nella “cintura/borsello” di Ötzi. Significativo invece citare il mio ruolo in un video girato da una troupe televisiva di Tokio nel 1993: questo contatto davvero insolito mi era stato dato dal professor Barfield (Università di Birmingham) (3) perché illustrassi il ruolo della selce dei Monti Lessini nei territori sud-alpini. La connessione era data dai manufatti litici di Otzi, visibilmente fatti con selce affiorante nelle montagne veronesi distanti quasi 200 chilometri dal giogo di Tisa dove, a 3210 metri di quota, la mummia era riaffiorata in una conca nivo-glaciale. Ritengo utile citare questo video non per il mio ruolo ma per evidenziare che il regista giapponese aveva ritenuto opportuno filmare anche i lavori, allora in corso, di allestimento del nuovo museo di Bolzano. Quest’ultimo venne inaugurato nel 1998, e fu un caso esemplare di rapida valorizzazione culturale di una scoperta archeo-preistorica che, solo 5 anni prima, aveva rischiato di essere “risepolta” in qualche piccolo cimitero alpino. Tale destinazione che gli venne evitata solo perché alle autorità locali “non risultavano”, al momento, dispersi in quell’area: credendo poi che la mummia fosse stata ritrovata in territorio austriaco, essa fu fatta prelevare da esperti dell’università di Innsbruck, istituzione che investì molto (e tempestivamente) nello studio del corpo e dei reperti connessi. Solo in seguito la mummia glaciale e il suo “corredo” vennero restituiti alle autorità italiane, dopo che si era tardivamente verificato che la conca nivo-glaciale del ritrovamento era posta, in realtà, in territorio italiano solo a poche decine di metri dal confine austriaco! (4). Ad oltre 20 anni dal suo riaffioramento, non solo Otzi é diventato un importante risorsa culturale altoatesina (già solo dopo un mese dalla inaugurazione si dovevano prenotare le visite con molto anticipo) ma è tuttora fonte di nuovi studi e scoperte, a volte sorprendenti come quella della piccola punta di freccia silicea individuata (radiograficamente e solo nel 2001!) all’interno della sua spalla sinistra (5) e che, assai probabilmente, ne causò la morte.
Fra le numerose tesi di ricerca effettuate spiccano:
– la polemica tuttora in corso fra la tesi prevalente che lo ritiene ucciso sul posto da un aggressore/inseguitore che l’aveva colpito “alle spalle”, e quella che lo interpreta come “sepolto” (con tutto il suo “corredo”) su un’adiacente piattaforma rocciosa, forse in origine coperto da pietre ma poi scivolato (a causa di piccoli movimenti nivo-glaciali) nella conca sottostante (6). Le condizioni di quasi completa disidratazione ne hanno però permesso una conservazione quasi perfetta, compresa quella del suo berretto realizzato con pelliccia d’orso (7);
– i risultati delle recenti ricerche paleo-genetiche effettuate sul suo corpo, a esempio che tuttora 19 tirolesi (indagati su un campione di circa 3700 donatori di sangue abitanti in Tirolo) condividono con Otzi il cromosoma Y di antenati comuni vissuti fra 10 e 12.000 anni fa circa. Questo marcatore genetico (detto aplogruppo G) è ritenuto tipico di popolazioni agricole radicate in Medio Oriente (8). Ovviamente quest’ultimo indizio rimanda a caratteri condivisi dalle popolazioni neolitiche diffusesi verso l’ovest europeo e che raggiunsero la penisola italiana fra il VI e i IV millennio avanti Cristo (9).
Quali altre sorprese ci potrà riservare Otzi in un futuro più o meno prossimo? Credo che le più probabili possano derivare da studi paleo-genetici. Quello che però resta comunque straordinario – anzi (finora) unico – è l’averci reso disponibile (sia scientificamente che per la divulgazione) un “antenato culturale” di oltre 5000 anni fa “sorpreso” con tutto il suo kit di viaggio: sia stato un “ultimo viaggio” accuratamente predisposto o il flash di un crimine compiuto fra pastori alpini, molto meno “preistorici” di quanto prima si poteva supporre.
LINKS
- http://it.wikipedia.org/wiki/Mummia_del_Similaun
- http://www5.unitn.it/Biblioteca/it/Web/RichiestaConsultazioneTesi/327677
- http://www.hreese.com/iceman/wp-content/uploads/2012/02/NG-June-1993.pdf
- http://www.iceman.it/it/confine
- http://www.iceman.it/kids/it/11-14/scelta/Tomografia.html
- https://www.academia.edu/5597518/M._Vidale_L._Bondioli_D._W._Frayer_M-_Gallinaro_A._Vanzetti_Un_Finale_a_Sorpresa_per_la_Saga_di_Otzi +
http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Comunicati/visualizza_asset.html_1742493944.html - http://www.iceman.it/it/berretto
-
http://www.nationalgeographic.it/scienza/2013/10/20/news/otzi_continua_a_parlare_ha_alcuni_parenti_in_vita_normal_0_14_false_false_false_it_x-no-1853216/
- https://www.academia.edu/5887170/V._Tine_M._Vidale_Rivoluzione_Neolitica._La_Conquista_di_un_Mondo_Nuovo
(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su http://www.radiazione.info .
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… è un’impresa più complicata del previsto, vi aggiorneremo (db).