Scor-data: 2-3 dicembre 1984
Il disastro di Bhopal: 25mila morti
ripreso dal sito di Greenpeace, di David Lifodi (*)
Il 4 maggio 1969 il ministero dell’Agricoltura indiano informa con una lettera l’emissario della Union Carbide dell’intenzione di concedere la licenza per fabbricare ogni anno 5.000 tonnellate di pesticidi. «Erano già 38 i Paesi in cui la Union Carbide aveva issato la sua bandiera con la losanga blu e bianca, ma l’India era stato il primo ad avere stretto con la società rapporti così buoni; forse perché, grazie alla multinazionale, centinaia di migliaia di indiani sprovvisti di corrente godevano da quasi un secolo di un bene prezioso quanto l’aria o l’acqua: le torce elettriche…» che la Union Carbide India Limited produceva già in regime di monopolio, insieme a prodotti chimici, elettrodi industriali, vetro laminato e tanto altro, in 14 stabilimenti funzionanti in quell’immenso Paese povero.
Dal 1977 al 1984 la “bella fabbrica” – lo stabilimento della Union Carbide a Bhopal – produce l’Experimental Insecticide Seven Seven, l’insetticida sperimentale sette, detto Sevin, un veleno dall’odore di cavolo lesso. L’obiettivo è sfornarne trentamila tonnellate l’anno. Il sevin si produce a partire dal Mic, l’isocianato di metile. Una molecola talmente “irascibile” da scatenare, al solo contatto con qualche goccia d’acqua o qualche grammo di polvere metallica, reazioni di incontrollabile violenza. Sull’etichetta è scritto «Pericolo mortale in caso di inalazione».
La notte fra il 2 e il 3 dicembre 1984, quaranta tonnellate di una miscela di gas letali fuoriescono dall’impianto di produzione di pesticidi della Union Carbide a Bhopal, in India. 25.000 morti: è il più grande disastro chimico della storia.
A venticinque di distanza gli effetti negativi sulla popolazione sono notevoli. Le falde acquifere sono fortemente contaminate e tonnellate di rifiuti tossici sono ancora abbandonati sul posto. Greenpeace è impegnata da anni a monitorare l’area, gravemente inquinata, e a chiedere che la Dow Chemicals – dal 1999 proprietaria della Union Carbide – bonifichi a sue spese il sito industriale, assicuri l’assistenza medica e la riabilitazione ai sopravvissuti e fornisca acqua potabile alle comunità residenti.
• Bhopal: una tragedia dimenticata
• Sintesi dello studio sulla bonifica del sito di Bhopal
• www.iopretendodignita.it
(*)Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia, pochi minuti dopo – di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 2 dicembre fra l’altro avevo ipotizzato: 1823: dottrina Monroe; 1942: penicillina; 1968: ad Avola la polizia spara; 2002: muore Ivan Illich. E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”. (db)