Scor-data: 20 agosto 2007
«Arancia meccanica» nel trevigiano e stavolta sono davvero “stranieri”
di Fabrizio Melodia con alcune considerazioni di d. b. (*)
Treviso, più precisamente Gorgo al Monticano, fu teatro di un delitto che ha qualche somiglianza con il famoso film «Arancia Meccanica» di Stanley Kubrick.
Le vittime: Guido Pellicciardi di 68 e la moglie Lucia Comin, di 62 anni, morti con la gola tagliata. Ritrovati per caso da una guardia giurata durante un normale giro di ronda.
I coniugi lavoravano come custodi nella villetta di un industriale del mobile e furono trovati riversi a terra in un lago di sangue: brutalmente bastonati e poi sgozzati.
Antonio Fojadelli, procuratore di Treviso, ebbe modo di commentare che fu un omicidio di incredibile efferatezza. Ne seguì una fiaccolata promossa dal sindaco Firminio Vettori (Lega Nord) alla quale parteciparono migliaia di persone in un pressoché totale silenzio.
La squadra di carabinieri condotta dal colonnello Paolo Nardone lavorò meticolosamente e arrivarono gli arresti, eseguiti due settimane dopo il delitto, il 4 settembre. In manette due albanesi: Artur Lleshi, 33 anni, che era stato scarcerato il 14 settembre 2006 in seguito all’indulto, aveva precedenti per furti, rapine, sequestro di persona e violenza sessuale di gruppo; Naim Stafa, 33 anni, anch’egli con numerosi precedenti. Venne inoltre fermato un romeno, George Alin Bogdaneanu, 20 anni.
Accusa pesantissima: duplice omicidio volontario aggravato dalla crudeltà. Secondo i carabinieri, i tre avrebbero agito sotto l’influenza della cocaina, procurando sevizie fisiche ai due coniugi e successivamente colpendoli brutalmente con uno scalpello ritrovato poco distante dal luogo del delitto e riconosciuto dalla scientifica come l’arma del delitto.
Vistosi in trappola, il romeno Bogdaneanu confessò. Rivelò di essere stato lui a fornire tutti i dettagli della villa e di come potervi accedere indisturbati, dato che lavorava da tempo per la Inipress, la fabbrica della famiglia Durante proprietaria della villa presso la quale i coniugi assassinati lavoravano.
Artur Lleshi si suiciderà nel dicembre 2007 ,impiccandosi con un lenzuolo nella sua cella, dopo due precedenti tentativi.
Il 22 settembre 2008 condanna definitiva all’ergastolo per Naim Stafa e a 20 anni di carcere per Bogdaneanu.
QUALCHE CONSIDERAZIONE (di d. b.) SULLA CRIMINALITA’ STRANIERA E SUL RAZZISMO DEI MEDIA
In questa strage feroce non si mescolano con effetti esplosivi «ricchezza e ignoranza» dei giovani veneti come cantarono i Pitura Freska dopo il delitto di Pietro Maso nel 1991. E’ invece uno dei casi piuttosto rari nei quali effettivamente colpevoli sono gli stranieri, come sempre urlano fascisti vari, Lega e gran parte dei giornalisti per essere poi (quasi sempre) smentiti dalle indagini.
Al riguardo qui in blog si può vedere «I razzismi strisciano o galoppano?» (mia recensione a «La macchia della razza» di Marco Aime con tre domande all’autore) oppure «Marco Opipari e il mostro di Erba decostruito» dove si ragiona di un libro importante sulla strage di Erba per poi allargare il discorso ai molti casi “mediaticamente” simili. Nella memoria collettiva sono sparite le accuse fasulle contro gli immigrati di tanta cronaca insanguinata: per fare solo due esempi nel recente delitto di Yara Gambirasio o per quelli di Novi Ligure nel 2001; nel primo caso c’è un solo indiziato ed è italiano, nel secondo due accertati colpevoli italianissimi (nonostante i nomi un po’ esotici: Erika e Omar).
Sul tema si può anche leggere il divertente romanzo di Amara Lakhous, «Divorzio all’islamica a viale Marconi», pubblicato nel 2010. Si dirà: “beh, è un romanzo” … macché, Lakhous fa riferimento «a un episodio realmente accaduto» ad Anzio «a tre pescatori egiziani a lungo in cella perché un anziano sosteneva di averli sentiti parlare di Bin Laden».
Devastante per la credibilità delle indagini anti-terrorismo fu un’altra vicenda presto cancellata (rimossa) dalla memoria collettiva: il 1 marzo 2002, alla stazione Termini di Roma vengono arrestati «tre iracheni di etnia curda» con l’accusa di «avere pianificato un attentato terroristico con uso di armi e cianuro». Poche/i oggi ricorderanno i titoli giganteschi dei media e le “analisi” emergenziali ma all’epoca l’impressione fu enorme visto quel che era accaduto l’11 settembre 2001. Le indagini però provano che la traduzione era completamente sbagliata e in alcuni punti inventata, così dopo ben nove mesi di carcerazione preventiva i tre tornano liberi. Purtroppo i media che avevano strillato al terrorismo anche in questo caso hanno praticamente del tutto ignorato la conclusione della vicenda. Al riguardo vale leggere «Il mercato della paura: la guerra al terrorismo islamico nel grande inganno italiano» pubblicato, nel 2006, da Carlo Bonini e Giuseppe D’Avanzo ma anche Bianca Stancanelli con il suo «Quindici innocenti terroristi: come è finita la prima grande inchiesta dell’estremismo islamico».
(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 20 agosto avevo, fra l’altro, queste ipotesi: 1348: di certo «la peste nera» è a Parigi; 1601: nasce Fermat; 1799: uccisa Eleonora Fonseca Pimentel; 1885: nasce Dino Campana; 1911: partono i treni con i figli dei “serrati”; 1921: a Postdam inaugurata la “torre Einstein”; 1944: a Parigi si combatte; 1946: «libera repubblica» sopra Canelli; 1957: Caltanisetta, 23 zolfatari muoiono; 1968: invasione Cecoslovacchia; 1971: un brano di Galeano; 1975: Mesina fugge dal carcere; 1996: muore Maria Occhipinti; 2004: rapito Enzo Baldoni (in blog se n’è parlato)… E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su http://www.radiazione.info .
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… è un’impresa più complicata del previsto, vi aggiorneremo. (db)