Scor-data: 20 marzo 1428
«Non contenta del male commesso» la strega Matteuccia…
di Fabio Troncarelli (*)
Il processo contro Matteuccia di Francesco, tenutosi a Todi entro il 20 marzo 1428 è di notevole interesse: la strega Matteuccia infatti confessa «spontaneamente» una serie di delitti e una serie di formule magiche che comunque siano state estorte hanno un sapore vivissimo di autenticità. D’altra parte, l’autorità civile che istruisce il processo, al contrario di quanto avverrà in seguito a opera degli inquisitori ecclesiastici, non è particolarmente e morbosamente attratta dai dettagli erotici e inquietanti del Sabba ma attenta soprattutto ad accertare nei particolari gli eventi, la composizione dei filtri, l’esatta formulazione dei sortilegi. Nell’insieme dunque siamo di fronte a un documento scrupoloso e penetrante. […]
Le colpe sono le seguenti (come le trascrive Lorenzo De Surdis).
Matteuccia di Francesco del comune di Ripabianca della contea di Todi, ritenuta secondo la fama pubblica e secondo le leggi degli Statuti tudertini donna di malaffare e di malavita, pubblica incantatrice, fattucchiera, maga e strega […] incantò corpi e anime. […]
Non contenta del male commesso ma aggiungendo crimine a crimine […] dal 1426 fino a oggi liberò con incantesimi più di 20 spiritati e posseduti dai morti sia davanti a lei sia a distanza, col sistema delle cinture e dei sortilegi […]
Non contenta del male commesso, aggiungendo crimine a crimine, prima della venuta di fra Bernardino […] con molti malefici fece fatture […] per provocare l’amore di un donna per un uomo e viceversa. […]
Non contenta del male commesso, ma aggiungendo crimine a crimine […] nel 1426, essendo annegato un uomo nel Tevere, si recò di nascosto dov’era il corpo del morto […] per prenderne la carne col grasso dell’uomo annegato e portarla a casa, allo scopo di farne decotti e filtri. […]
Non contenta del male commesso, ma aggiungendo crimine a crimine, nel 1426 conobbe una donna, perpetua di un sacerdote della cittadina di Poggio della contea di Orvieto che disse alla sopraddetta Matteuccia che il suo padrone non l’amava e non faceva più l’amore con lei, anzi ogni giorno la batteva. Le chiese un rimedio e la Matteuccia le disse cge per farlo tornare nell’amore doveva fare una immagine di cera e portarla da lei. […]
Non contenta del male commesso, ma aggiungendo crimine a crimine, nel mese di marzo del 1427 essendo venuto da lei un giovane che amava una ragazza […] Matteuccia disse al giovane di prendere un candela benedetta accesa e di metterla in qualche trivio. […]
Non contenta del male commesso, ma aggiungendo crimine su crimine, istigata dallo spirito diabolico, moltissime volte andò in giro nella notte facendo del male ai fanciulli, succhiando il sangue dei lattanti in molti luoghi e in varie circostanze. […] Tutte queste cose le confessò spontaneamente, dicendo di non avere più alcuna difesa. […]
Noi Lorenzo, console in funzione di giudice […] stabiliamo che la suddetta Matteuccia sia bruciata col fuoco fino a che muoia e l’anima sia separata dal corpo.
(*) Riprendo (e sintetizzo) questo testo da «Le streghe» che Fabio Troncarelli pubblicò nel 1983 da Newton Compton. A partire dal culto di Diana, l’autore nella prima parte ricostruisce «la stregoneria attraverso i secoli» (non casuale citazione del titolo di un film di Dreyer) poi ecco i documenti impressionanti su Matteuccia, la posizione della Chiesa, quella dei giuristi, l’azione processuale, l’accusa, la difesa, una confessione esemplare. Con testimonianze e riflessioni su «tradizioni, superstizione e leggende: dai malefici per rendere impotenti al cambiamento di sesso, dall’olio santo alle terapie anti-demonio. Un libro che sarebbe il caso di ristampare.
Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili ma sinora sempre evitati) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 20 marzo avevo, fra l’altro, ipotizzato: 1497: nasce Atahualpa; 1828: nasce Ibsen; 1852: esce «La capanna dello zio Tom»; 1888: nasce Pietro Bruzzi; 1944: strage nazista a Cervarolo; 1946: chiuso ultimo lager per statunitensi di origine giapponese; 1956: indipendenza Tunisia; 1971: immigrato italiano ucciso a Zurigo; 1979: ucciso Pecorelli, una delle più losche storie dell’Italia democristiana; 1994: uccisi Ilaria Alpi e Miran Hrovatin; 1995: gas nervino metrò Tokio; 2003: guerra Irak… e chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su www.radiazione.info.
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… vi aggiorneremo. (db)