Scor-data: 23 giugno 1858
Edgardo Mortara, rapito dal Vaticano
di d. b. (*)
Agonizza lo Stato pontificio ma non mostra minore arroganza. Ed ecco un piccolo episodio che però scuoterà mezz’Europa, confermando che la violenza del potere temporale non viene meno di fronte ai tempi nuovi. Protagonisti l’ultimo «papa-re», cioè Pio IX, e un ragazzino ebreo di 6 anni.
La sera del 23 giugno 1858 i gendarmi pontifici di Bologna bussano alla porta del mercante ebreo Salomone Momolo Levi Mortara con l’ordine di portargli via il figlio Edgardo perché un inquisitore ha appreso che il bimbo è stato battezzato, all’insaputa dei genitori, dalla domestica cristiana (Anna Morisi) che lo riteneva a rischio di morte imminente. Per lo Stato Pontificio il bimbo è cristiano, dunque deve avere una educazione cattolica e non può vivere in una famiglia ebrea.
Il piccolo Edgardo viene dunque allevato da cristiano e indottrinato a tal punto che rifiuta la sua famiglia. In una intervista del marzo 2000 alla rivista «Confronti» la pronipote di Edgardo, Elena Mortara, cita questa vicenda come un caso esemplare di condizionamento subìto «da un bambino di 6 anni: violenza psicologica, esistenziale, religiosa». Rifiuta la famiglia perché gli viene detto che è «indegna» e che «Dio» lo ha salvato. Il lavaggio del cervello (la «grazia» replicherebbe un integralista cattolico) è tale che Edgardo si farà prete.
Probabilmente per la Chiesa dell’epoca il sequestro Mortara è anche una vendetta (conscia?) contro gli ebrei che erano spesso alla testa delle rivoluzioni liberali… o peggio: in Europa gira persino un “giudio” tedesco che parla di comunismo e per inciso definisce la religione «l’oppio dei popoli».
Ma oggi? Come è possibile che una Chiesa cattolica che dice di volersi riconciliare con la democrazia beatifichi (nel 2000) proprio Pio IX, il rapitore del bambino, il nemico dell’unità d’Italia e di ogni spinta verso la libertà dei popoli?
(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 23 giugno avevo, fra l’altro, queste ipotesi: 469 a. C. (forse): nasce Socrate; 1569: inizia il romanzo «Altai» dei Wu Ming; 1894: nasce Kinsey; 1902: sciopero delle «piscinine» (se n’è raccontato in blog); 1912: nasce Turing (idem); 1915; verso Caporetto; 1916: fucilato Silvio Ortis; 1946: accordo carbone Italia-Belgio; 1959: muore Boris Vian; 1973: nasce la Trilaterale… e chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su http://www.radiazione.info .
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… è un’impresa più complicata del previsto, vi aggiorneremo. (db)