Scor-data: 23 ottobre 4004 avanti Cristo (ore 18)

Creazione del mondo secondo James Ussher

di Giorgio Chelidonio (*)  

Tutta colpa di una “esse”: fino al 1979 se mi avessero detto «Usher, chi era costui?» avrei risposto «un personaggio creato da Edgard Allan Poe» e incluso nel titolo di un raccontino horror pubblicato nel 1839.
Poi leggendo in quell’anno uno splendido libro divulgativo di Richard Leakey (nota 9) mi sono imbattuto in James Ussher,
arcivescovoanglicano irlandese che nel 1650 con una sua opera ponderosa («Annales veteris testamenti, a prima mundi origine deducti«») affermò cheil mondo era iniziato, cioè era stato creato, sabato 22 ottobre del 4004 avanti Cristo e precisamente alle 18 (nota 1).
La sua combinazione, creativamente conformista, di cronologie bibliche e matematica sbagliava di poco i calcoli fatti da John Lightfoot (nota 2) che aveva datato il medesimo evento divino al 3929 a. C. dettagliandone l’inizio alle 9 del mattino, l’ora in cui (coincidenza?) iniziavano le lezioni al St. Catherine College di Cambridge di cui lo stesso era direttore.
Informazioni più precise sembrano chiarire che, in realtà, egli intendesse collocare a quell’ora la creazione dell’uomo, ma sono dettagli che potevano interessare e fare notizia solo in una società ancora teocratica (nota 3), la stessa in cui ancora alla fine del XIX secolo William Bateson (nota 4), divulgatore delle teorie di Mendel e primo ad usare la parola “genetica” – oltreché pare ateo convinto – asseriva di obbligare i propri figli a leggere la Bibbia per non avere in famiglia… atei ignoranti!
Non sono però i calendari teocratici di Ussher e Lightfoot a poterci stupire (del resto chi mai ce ne aveva parlato nei libri di testo scolastici?) – visto che una base teocratica avevano già i primi calendari degli astrologhi babilonesi (5) del II millennio a. C. – ma il conformismo umano.
A questo proposito pare utile ricordare come Isaac Newton (nota 5), uno degli indiscussi padri della scienza moderna – uomo del suo tempo al punto da essere ritenuto precursore dello stesso “deismo” (nota 6) settecentesco – criticasse gli archeologi di allora perché credevano, sulla base di elenchi redatti nel III secolo d. C. (nota 7), che i faraoni avessero regnato sull’antico Egitto per oltre 5000 anni: certo si sbagliavano perché secondo Newton il mondo era stato creato solo 6000 anni fa, come risulta dai suoi numerosi opuscoli religiosi in cui affermò di credere che la Bibbia fosse opera divina, definendo Dio come “orologiaio” dell’universo.
Il conformismo teocratico del XVII e XVIII secolo fu lo stesso che avversò Charles Darwin dopo la sua pubblicazione, nel 1859, di
«L’origine delle specie attraverso la selezione naturale». A questo proposito mi pare assai significativo:

– riportare come la moglie del vescovo di Worchester ne commentasse l’opera esclamando «Discendere dalle scimmie? Speriamo che non sia vero, ma, se così fosse, preghiamo che almeno non si sappia». (nota 8);
– ricordare che nel 1860, in un dibattito a Oxford, il vescovo Samuel Wilberforce abbia provato ad attaccare Thomas Huxley (convinto sostenitore delle idee di Darwin) chiedendogli
«è da parte di suo nonno oppure di sua nonna, Sir, che lei è imparentato con le scimmie?». Fortunatamente, per la storia sociale della scienza, Huxley ribatté ironicamente: «Non vi è ragione che un uomo si vergogni di avere una scimmia per nonno o per nonna. Se io dovessi scegliere per mio antenato tra una scimmia e un uomo che, per quanto istruito, usi la sua logica per ingannare un pubblico incolto, non con argomenti seri ma ridicolizzando i fatti e le testimonianze addotte … non esiterei un istante a preferire la scimmia». La risposta «fu accolta con fragore di risate» (nota 9) ma questo non impedì al trasformismo conformista del colonialismo britannico di stravolgere (pochi decenni dopo) il pensiero darwiniano in “darwinismo sociale” (nota 10), che si auto-giustificava attribuendo fondamenti naturali alla «selezione del più forte» invece di quella «del più adatto» che Darwin aveva correttamente teorizzato.
Concludendo, a quasi quattro secoli di distanza dal calendario creazionista di J. Ussher il pensiero conformismo teocentrico è – ahinoi – tuttora diffuso, nel macro come nel micro-sociopolitico: se negli anni ’70 un parroco veronese, insegnante in una scuola media statale, si permise di liquidare le lezioni evoluzioniste di un suo collega con un
«ne conta di belle quello!», ancora pochi anni fa la signora Moratti tentò, come ministro della Pubblica Istruzione della Repubblica Italiana, di far abolire l’insegnamento evoluzionista (11).

Per approfondire:

(1) http://it.wikipedia.org/wiki/Calendario_di_Ussher-Lightfoot
(2)http://en.wikipedia.org/wiki/John_Lightfoot
(3) http://ripensarebateson.wordpress.com/2008/07/11/%E2%80%9Cuna-sacra-unita%E2%80%9D-le-cose-come-sono/
(4)
http://it.wikipedia.org/wiki/William_Bateson
(5)
http://it.wikipedia.org/wiki/Sir_Isaac_Newton
(6)
http://it.wikipedia.org/wiki/Deismo
(7)
http://it.wikipedia.org/wiki/Manetone
(8) Leakey R., 1982:
«Il lungo viaggio dell’uomo», Arnoldo Mondadori Editore.
(9) Leakey R., Lewin R., 1979:
«Origini. Nascita e possibile futuro dell’uomo», Editori Laterza.
(10)
http://it.wikipedia.org/wiki/Darwinismo_sociale
(11)
http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=102077

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia, pochi minuti dopo – di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.

Molti i temi possibili. Nel mio babelico archivio sul 23 ottobre avevo anche questi appunti:1816: ucciso Domenico Tiburzi; 1911: genocidio a Scarasciat; 1920: nasce Gianni Rodari; 1923: nasce Gianni Bosio; 1927: primo film sonoro; 1936: si firma l’asse fra Roma e Berlino; 1942: il mito di El Alamein; 1944: finisce la repubblica d’Ossola; 1956: insurrezione in Ungheria; 1983: in Libano un’autobomba uccide 241 marines statunitensi.

Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”. (db)

 

Redazione
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  • ti confesso una cosa, a furia di voler “sperimentare” la materia per provarne tutti gli aspetti… sono rimasta impantanata nella pesantezza della “carne”… però ho qualche sprazzo di ricordo di quando ero dio, se riesco a recuperare bene scriverò la mia inconfutabile verità… mmm….posto che a qualcuno interessi o sia disposto a credermi

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