Scor-data 27 febbraio 1861
Nascita di Rudolf Steiner
di Mauro Antonio Miglieruolo (*)
Spirito enciclopedico, uomo dalle caratteristiche rinascimentali, impegnato su più fronti, il primo dell’era moderna a tentare di fondere scienza e conoscenza, l’attività oggettiva di approccio razionale alla natura e quella sensibile che formula ipotesi sulla super-natura; attività quest’ultima che comprende poeti, musicisti, pittori, scrittori e anche gli esploratori dell’invisibile.
Dei suoi scritti, redatti in uno stile prolisso che scoraggia anche i più volenterosi, occorrerebbe una vita per studiarli tutti, ricordo solo l’affermazione a proposito dei Maestri e delle delusioni che ogni essere umano può riservare ai propri simili: che è vano interrogarsi sull’uomo (o donna), importante è verificare se l’esito di un incontro abbia dato come risultato la modifica della personalità o meno. Io ne
ho incontrati ben due e ambedue hanno contribuito a trasformarmi.
Rudolf Steiner è nato il 27 febbraio 1861 a Murakirály, nell’Impero austroungarico ed è morto a Dornach il 30 marzo 1925. È stato filosofo, sociologo, antropologo, musicologo, esoterista e pedagogista, fondatore dell’antroposofia, grande corrente della medicina alternativa che vanta pretese di scientificità (antroposofia=scienza dell’uomo), nonché ispiratore dell’agricoltura biodinamica, di uno stile architettonico e di uno pittorico. Ha posto anche le basi dell’euritmia e dell’arte della parola.
Nel 1883 Steiner si laurea al Politecnico di Vienna, dove, dal 1879 al 1883, studia matematica, fisica e filosofia con Franz Brentano. Il 1886 è l’anno in cui pubblica il primo libro su Goethe: La teoria della conoscenza implicita nella concezione del mondo di Goethe. È del 1897 il suo secondo libro sulla filosofia di Goethe: Goethes Weltanschauung (La concezione del mondo di Goethe).
Nel 1891 ottiene un dottorato in filosofia all’Università di Rostock, con una tesi sul concetto di ego in Fichte, poi ampliata e pubblicata sotto il titolo Wahrheit und Wissenschaft (Verità e Conoscenza). Nello stesso periodo collabora alla stesura delle edizioni complete delle opere di Arthur Schopenhauer e di Jean Paul. Nel 1894 pubblica la “Filosofia della libertà” (Die Philosophie der Freiheit ). Nel 1897 si trasferisce a Berlino, dove dirige senza successo la rivista letteraria Magazin für Literatur, insuccesso probabilmente conseguente anche alla presa di posizione a favore di Émile Zola (Affare Dreyfus).
Risalgono probabilmente al 1899, in seguita a alcuni articoli su Goethe, i primi contatti con la Società Teosofica, della cui sezione tedesca divenne capo forse nel 1902 su indicazione di Annie Besant. Contribuì, con le sue conferenze, alla crescita della sezione confutando le idee e la terminologia di Madame Blavatsky. Centrale nelle sue tesi è la figura del Cristo, che inquadra all’interno delle posizioni reincarnazioniste proprie alle filosofie orientali. In Steiner assistiamo a una prima completa fusione di Oriente e Occidente; è a partire da questa fusione che fonda le sue nuove tradizioni esoteriche ed essoteriche. Nel 1912 appare la rottura con la Società Teosofica, i cui limiti ha probabilmente intravisto in precedenza. La rottura è sanzionata con la sua Scienza dello Spirito (Antroposofia) e la conseguente Società Antroposofica che fonda 1913. Progetta il Goetheanum che viene completato nel 1920 e distrutto da i nazisti nel 1922 (sarà ricostruito in cemento armato dopo la sua morte).
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I lavori essenziali che occorre consultare per avere una idea dell’opera e della profondità delle posizioni dello Steiner: Filosofia della libertà, Teosofia, L’Iniziazione, La scienza occulta nelle sue linee generali, La mia vita, Calendario dell’Anima (1912-13).
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In Italia l’antroposofia è diffusa dalla baronessa Emmelina Sonnino (De Renzis) e dal figlio Giovanni Antonio Colonna di Cesarò, insieme al medico milanese Aldo Bargero e al romano Giovanni Colazza.
(Nota: ho avuto occasione di conoscere un allievo di quest’ultimo, il dottor Marcello Carosi, 1919 – 2001, vero e proprio luminare della medicina, di cui sono stato paziente per oltre un decennio. Un uomo, Marcello Carosi, come ce ne sono stati pochi. E come sarà difficile incontrare ancora. Generoso, equanime, animato da una fortissima tensione ideale, esercitava per vocazione, non per professione. Non sono mai riuscito a farmi dire da lui l’importo d’una parcella. Doveva essere il paziente, sulla base delle proprie disponibilità economiche, nonché dell’utilità che riconosceva alle terapie che gli venivano prescritte, il compenso da erogare. Più volte, poiché insistevo per quantificare il compenso, amabilmente mi invitava a mettere 500 lire in una busta e a posarla sul suo tavolo. In quanto medico valutava il rapporto umano con il paziente e lo scambio – per lo più unilaterale – di conoscenze più importante dell’atto medico. Porgere ciò che sapeva sui destini individuali, costituiva il più che potesse fare per chiunque gli chiedesse aiuto. Più dei rimedi antroposofici con i quali molti, io incluso, sono stati rimessi al mondo.)
Sulla scientificità della medicina antroposofica posso solo ricordare, non essendo io né medico né scienziato, che Steiner non solo ha sperimentato la maggior parte dei rimedi che ancora oggi si usano, ma ha anche lasciato indicazioni circostanziate su come produrne altri e in quali circostanza adoperarli (quali pazienti trattare e quali effetti avrebbero prodotto). Sembra che sostenesse che quelle indicazioni gli venissero fornite da Entità Superiori, speciali guide dell’aurora della conoscenza. Su questo particolare aspetto della sua attività non mi pronuncio, ne so troppo poco sull’esistenza di mondi superiori (o collaterali) e troppo poco è il rispetto che ho per le tecniche di occultamento della malattia della medicina tradizionale per obiettare contro la nuova (o le nuove: agopuntura, omeopatia, antroposofia, magnetoterapia ecc. tutte sperimentate e tutte con esiti positivi). Mi basta sapere, e dovrebbe bastare a chiunque sapere che la capacità di previsione costituisce un fondamentale per ogni dottrina che pretenda di essere riconosciuta come scienza. Per le vie sue personali, vere o presunte, Steiner dunque questo ha fatto: opera di previsione scientifica.
Resta, per me ostinato uomo di sinistra, valutare il valore dell’ideologia steineriana. Indubbio è l’importanza che per l’evoluzione dell’umanità hanno avuto determinate sue prese di posizione. Con l’antroposofia Steiner ha compiuto nei confronti delle dottrine esoteriche la medesima operazione di Marx nei confronti dei socialismi che l’avevano preceduto. Dopo Steiner non sarà più possibile improvvisare o andare a tentoni, si potrà solo o imbrogliare (senza possibilità di nascondersi) o fornire contributi (condivisibili o meno) sempre razionalmente fondati e verificabili (sulla base di criteri oggettivi relativi all’antroposofia medesima). Almeno per quanto attiene alla medicina.
Dal punto più strettamente ideologico la valutazione del ruolo dell’eredità steineriana presenta diverse criticità. Tutta la riflessione antroposofica è fondata sul concetto di autorigenerazione (autoilluminazione) che costituisce condizione per poter avere accesso al regno della libertà. Ma la libertà mentre è meta, è anche pre-condizione del processo di crescita individuale: solo la persona che aspira alla libertà riesce a porsi nella condizione di diventare libero. Libero dai condizionamenti sociali, familiari e dalle medesime storture prodotte dall’ambiente in cui è nato. Libero per la realizzazione della propria vera essenza.
Il processo per potersi compiere esige che chi lo accompagna sappia sollevare il soggetto dalle angosce religiose, nonché dalle visioni errate rispetto al mondo che il mondo gli ha inculcato. Libertà è anzitutto libertà di sbagliare, di cadere e di rialzarsi, in un faticoso processo di emancipazione che ognuno dovrebbe mettere in atto, sapendo che nessun altro lo potrà fare se non lo farà lui. Certo, può contare sull’aiuto del prossimo, sugli incontri che avvengono nella vita e sugli scontri che la costellano. La terra non essendo altro che una gigantesca scuola in cui tutti sono maestri e tutti allievi, tutti coinvolti in un gigantesco lavoro di crescita collettiva che porterà gli uomini all’altezza della loro umanità (rammento che la visione dello Steiner è tutta incentrata su una visione personale del Cristo e del messaggio che il Crista ha lasciato. Visione che ha attinenza con l’antica “eresia” gnostica).
Il limite di questa concezione della libertà è il fatto che riguarda essenzialmente l’interiorità di ognuno; le condizioni esteriori (sociopolitiche, per intenderci) non sono ignorate, ma subordinate alla realizzazione della libertà interiore. All’armonia del soggetto e all’osservanza delle leggi universali. Non sono tanto i cambiamenti dell’ambiente a contare, ma quelli che ognuno riesce a operare in se stesso. Questa concezione produce a volte nei seguaci di Steiner, anche in quelli che leggono il messaggio in chiave progressista (come per Hegel, c’è una steinerismo di “destra” e uno di “sinistra”) una sorta di cortocircuito mentale che induce a assumere atteggiamenti critici rispetto ai sconvolgimenti sociali. Atteggiamento che viene motivato con il carattere violento che ogni modifica degli assetti sociopolitici comporta. La parte vincente infatti impone sempre la propria volontà agli sconfitti, cosicché ogni conflitto si risolve in forme gigantesche di costrizione, che produrranno un carico di frustrazioni e debiti le cui conseguenze peseranno sulle vite future; mentre già pesano sull’armonia dell’insieme umano sociale.
Molto più preoccupanti sono invece le concezioni di Steiner sull’origine dell’umanità (l’attuale sarebbe la Quinta Razza delle tante che si sono succedute ed è costituita essenzialmente dagli europei, i quali sarebbero gli unici ad aver sviluppato in se stessi l’umanità), concezioni che possono dare origine a posizioni apertamente razziste. Vedi la particolare concezione dei neri che, sempre secondo Steiner, devono vivere in Africa, terra molto calda e luminosa, per assorbire il calore e la luce di che i loro cervelli sono predisposti a utilizzare e di cui hanno bisogno. Il loro metabolismo complessivo funzionerebbe come se fosse cotto internamente dal sole. Da qui la loro tendenza a una vita prevalentemente istintiva. Poiché i neri emigrano verso altri continente, l’assenza relativa del caldo e del luminoso condannerebbe i neri alla decadenza e all’estinzione. È evidente il carattere discriminatorio (e anche abbastanza astruso) di queste posizioni. Che non esito a definire un riflesso di molti aspetti del pensiero religioso dominante nel Diciannovesimo secolo.
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Molto importanti, per il futuro dell’umanità e del socialismo, sono le scuole Waldorf, filiazione dell’insegnamento steineriano.
Per illustrare questo ultimo punto e poter concludere, mi servo di un brano preso da Wikipedia che riporto presso ché integralmente:
Nate per favorire lo sviluppo e le capacità dei figli dei proletari, le scuole Waldorf raccolsero fin dall’inizio consensi tra coloro che desideravano un’educazione moderna e creativa per i propri figli. A causa però degli alti costi necessari per la gestione di una scuola non sovvenzionata (vedi l’Italia), essa ha inizialmente preso piede solo nelle fasce economicamente e culturalmente più elevate della società. Di fatto le indicazioni di Steiner riguardo al rapporto tra una libera vita culturale e l’economia (riassunte nella sua teoria della triarticolazione dell’organismo sociale) sono finora in gran parte disattese. Pertanto oggi si supplisce a queste difficoltà offrendo alle famiglie la possibilità di ottenere riduzioni sulle rette scolastiche mediante uno scambio in lavoro oppure mediante un “fondo aiuto famiglie”, basato sul principio della solidarietà, e garantito dalla riservatezza e dall’anonimato. Per raccogliere denaro poi le scuole steineriane organizzano iniziative di autofinanziamento, come i mercatini in occasione delle principali festività dell’anno: i fondi raccolti in queste occasioni vengono in parte anche impiegati per sostenere chi non potrebbe permettersi di frequentare una scuola privata.
Nella formazione steineriana non vuole esservi traccia alcuna di nozionismo e questo, nelle intenzioni delle scuole, dovrebbe portare ad uno sviluppo ottimale della personalità dell’allievo e delle diverse componenti (umanistica, scientifica e artistica) dello studente. Inoltre non sono previste bocciature o altri rallentamenti nel percorso scolastico (tranne che al liceo), poiché l’insegnamento è impartito comunque in relazione all’età dell’alunno.
Nella formazione degli insegnanti steineriani è fondamentale il percorso di autoeducazione continua. Nei seminari di formazione e di aggiornamento lo scopo primario, oltre alla preparazione sull’antropologia dell’età evolutiva in senso steineriano, è anche quello di risvegliare e sviluppare nel maestro interesse, entusiasmo, capacità e spirito di iniziativa in ambito pedagogico.
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(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili ma sinora sempre evitati) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su www.radiazione.info.
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… vi aggiorneremo. (db)