Scor-data: 31 dicembre 1986
La prima volta che la Terra andò in «rosso»
di Andrea Mameli (*)
Nel 1961 per soddisfare le necessità dell’Homo Sapiens bastava la metà del nostro pianeta. Ma alla fine di dicembre del 1986 la Terra aveva già consumato tutte le risorse che può rigenerare in 12 mesi. Da quel momento la situazione peggiora anno dopo anno: nel 1993 il pianeta va “in roisso” il 21 ottobre; nel 2003 il 22 settembre e quest’anno il 20 agosto. Ciò significa che nel 2013 per spremere bene la nostra grande arancia blu ci sono voluti appena 8 mesi. Dal 2001 la data dell’Earth Overshoot Day anticipa di circa 3 giorni ogni anno: quel che togliamo alla Terra viene richiesto con gli interessi.
Se ora siamo in grado di fare questi calcoli e ragionamenti lo dobbiamo a Global footprint network, organizzazione non governativa con sede in Gran Bretagna. Il giorno in cui si superano le risorse disponibili per quell’anno, denominato appunto Earth Overshoot Day, si ottiene confrontando le risorse del pianeta (capacità biologica mondiale) per il consumo ecologico mondiale moltiplicato per 365.
In altre parole entro la fine del 2013 si calcola che abbiamo utilizzato risorse equivalenti a quelle di 1,5 pianeti come la Terra. Di questo passo nel 2050 ci serviranno più di due pianeti.
Ovviamente non consumiamo tutti allo stesso modo: gli Stati Uniti si comportano come se avessero a disposizione 4 Terre, gli Emirati Arabi 6, la Cina 1,2 e se il confronto lo facciamo con le risorse di un singolo territorio (e non dell’intero pianeta) si osservano altre mostruosità: il Giappone consuma risorse ecologiche pari a 7 volte le sue capacità, il Qatar 6, la Svizzera 4 volte e mezzo; anche l’Italia è a quota 4. Più dell’80% della popolazione mondiale vive in luoghi che utilizzano molto più di quanto i loro eco-sistemi siano in grado di rigenerare, in maniera sostenibile. Se non fosse per i luoghi poveri del pianeta che abbassano drasticamente la media – triste doverlo sottolineare ma è proprio così – la situazione sarebbe molto più grave. Che fare? Ridurre i consumi? Certamente, ma c’è anche chi propone altri scenari. Extraterrestri. Avete capito bene. Due esempi su tutti: Peter Diamandis, fisico, ingegnere, imprenditore sta progettando l’estrazione di materie prime dagli asteroidi, mentre Elon Musk – cofondatore di Paypal, SpaceX e Tesla – intende colonizzare Marte con un viaggio di sola andata. Ma questa è un’altra storia.
Earth Overshoot Day: http://www.footprintnetwork.org/it/index.php/gfn/page/earth_overshoot_day/
(*) Potete seguire Andrea Mameli su www.linguaggiomacchina.it (linkato anche qui in blog). La foto è la Terra vista dall’Apollo 8 (nel dicembre 1968). Si chiedeva Andrea scrivendo questo testo quale fosse l’origine della bella espressione «arancia blu» per indicare la Terra. Io credo che fu un astronauta – ma correggetemi se sbaglio – a usarla per la prima volta durante un volo ma non ho ricostruito chi e quando. Di certo in Italia fu Enzo Tiezzi a renderla popolare anche per aver diretto diretto la bella rivista «Arancia blu» che purtroppo non ebbe lunga vita. Così – mi ha ricordato Mameli – scrisse Tiezzi in «Il capitombolo di Ulisse»: «L’arancia blu è l’unico punto conosciuto nell’universo in cui la storia naturale ha prodotto diversificazione e complessità, diminuzione di entropia e creazione di vita… la sottile buccia dell’arancia blu è il luogo della vita». Sulla Terra vista dalla Luna e relativi “spiazzamenti” Andrea Mameli suggerisce: http://attivissimo.blogspot.it/2013/12/la-terra-vista-dalla-luna-45-anni-fa.html
Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili ma sinora sempre evitati) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”. Talvolta il tema è più leggero che ogni tanto sorridere non fa male, anzi.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 31 dicembre fra l’altro avevo ipotizzato: 999: il mondo non finì; 335: muore Silvestro I; 1492: ebrei espulsi dalla Sicilia; 1900: lapide di Andrea Costa al nuovo secolo; 1904: nasce Umm Kalthum; 1956: scontri a Stoccolma; 1980: muore Marshall McLuhan; 1989: marcia di pace a Gerusalemme. E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su www.radiazione.info.
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… vi aggiorneremo. (db)