Scor-data: 31 gennaio 1944

I nazisti uccidono Árpád Weisz

di Rudi Ghedini (*)   

La posa della prima pietra, il 12 giugno 1925, è riservata a Vittorio Emanuele III; Mussolini presenzia alla solenne inaugurazione, il 31 ottobre 1926, nel quarto anniversario della Marcia su Roma.

Edificare uno stadio è un atto politicamente rilevante: significa costruire uno spazio pubblico che magnifichi la grandezza del regime. «Questo gigantesco Littoriale – scandisce il Duce – raccomanderà la nostra generazione per tutti i secoli futuri». Mussolini fa il suo ingresso nello stadio in sella a un cavallo bianco, osannato dalla folla, dopo aver parlato all’Archiginnasio e inaugurato la Casa del Fascio. Maestro di cerimonie il gerarca Arpinati, federale di Bologna, vicesegretario del partito e presidente della Federcalcio e in seguito del Coni. Dopo la passerella al Littoriale, sull’auto scoperta guidata da Arpinati, Mussolini si dirige verso la stazione ferroviaria, quando viene sfiorato da un colpo di pistola. L’esecutore, o presunto tale, è uno studente quindicenne, Anteo Zamboni: il proiettile lascia il Duce incolume, il ragazzo viene bloccato, pugnalato, linciato dalla folla. Quel colpo di pistola spalanca le porte alla dittatura: in nome della sicurezza nazionale, entra in funzione il Tribunale Speciale e viene reintrodotta la pena di morte.

In quello stadio stanno per vedere il Bologna più forte di tutti i tempi. Le fondamenta le mette un ebreo-ungherese, Árpád Weisz. Primo allenatore straniero a vincere il campionato italiano (nel 1929, con l’Ambrosiana-Inter), primo a conquistare lo scudetto con due squadre diverse (Inter e Bologna, appunto), Weisz è tuttora il più giovane a esserci riuscito (aveva 34 anni).

Si era fatto una discreta fama come calciatore: ala sinistra, partecipa alle Olimpiadi parigine del ‘24, diventa uno dei tanti danubiani (austriaci, ungheresi, boemi) che transitano nel campionato italiano, prima a Padova, poi nell’Inter. Nemmeno trentenne, un grave infortunio lo costringe a un’altra carriera. Che i danubiani sappiano insegnare calcio, lo dimostra il fatto che nella Serie A del 1935, sette allenatori su sedici provengono da quella scuola. Anche Pozzo ha qualche debito nei loro confronti, infatti firma un’entusiastica prefazione a «Il giuoco del calcio», manuale scritto da Weisz e dal dirigente Aldo Molinari. Quando arriva a Bologna, subentrando al connazionale Kovacs, per l’autarchia linguistica imposta dal fascismo, il suo cognome è già diventato Veisz.

Il Bologna vince due scudetti consecutivi (1936-37 e 1937-38). Vi giocano fuoriclasse come Andreolo, Sansone, Schiavio e Fedullo; quando il portiere Gianni decide di ritirarsi, Weisz lo sostituisce con Ceresoli; dalle giovanili traghetta in prima squadra Amedeo Biavati e Dino Fiorini. L’apice del ciclo bolognese è il trionfo (4-1) sugli inglesi del Chelsea nella finale parigina del Trofeo dell’Esposizione 1937, qualcosa di simile all’attuale Champions League. Quel Bologna è la più forte formazione di club sulla scena mondiale. La retorica immortala i rosso-blù con il celebre motto: «la squadra che tremare il mondo fa».

Finché, il 13 luglio 1938 un gruppo di studiosi presenta il «Manifesto della Razza», poi il 5 agosto Mussolini dispone il censimento degli ebrei residenti nel Regno e il 7 settembre esce il Decreto 1381 che vieta agli ebrei d’insegnare nelle scuole e assumere ruoli nella pubblica amministrazione, con l’obbligo di lasciare l’Italia entro sei mesi. Weisz rassegna le dimissioni il 16 ottobre, dopo una vittoria del Bologna contro la Lazio. Il 10 gennaio 1939, la famiglia passa in Francia attraverso il valico di Bardonecchia. Restano per tre mesi a Parigi, Weisz non trova lavoro, ma allaccia vari contatti; poi si trasferiscono in Olanda, nella cittadina di Dordrecht, dove per quasi due anni riprende ad allenare, con ottimi risultati.

Non è chiaro perché la famiglia non sia fuggita in Inghilterra o in Sudamerica, nemmeno quando il pericolo diventa molto concreto. L’Olanda viene rapidamente sottomessa al Reich, agli ebrei è fatto divieto di lavorare. All’alba del 2 agosto 1942 i Weisz sono arrestati. Li deportano al campo di concentramento di Westerbork, lo stesso dal quale transiterà Anna Frank. Il 2 ottobre salgono sul treno per Auschwitz. Tre giorni dopo, Elena e i figli, Roberto e Clara (dodici e otto anni) concludono il viaggio nella fabbrica dello sterminio, dove il monossido di carbonio è stato appena sostituito dall’acido cianidrico, il famigerato Zyklon B. Gli uomini in buona salute sono trattenuti a Cosel, un campo di lavoro nell’Alta Slesia, dove Árpád Weisz resiste alla fame e al freddo per sedici mesi. Lo trovano morto la mattina del 31 gennaio 1944.

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili ma sinora sempre evitati) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”. Talvolta il tema è più leggero che ogni tanto sorridere non fa male, anzi.

Molti i temi possibili. Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.

Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su www.radiazione.info.

Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… vi aggiorneremo. (db)

 

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