Scor-data: 5 marzo 1871
di Laura Ferrin
Arriva al blog una «scor-data» non concordata in anticipo ma gradita, tanto più che si riferisce a Rosa Luxemburg (*)
Rosa Luxemburg (nata a Zamosc il 5 marzo 1871) fu una comunista libertaria, una donna che non stava nei ruoli, non stava al suo posto, che discuteva con Lenin e Marx, che affermava con forza il suo pensiero, che non soffocava le proprie passioni in nome dell’opportunità politica, che scriveva: «non ho intenzione di limitarmi alla critica, al contrario, ho intenzione e volontà di spingere positivamente […] il movimento nel suo complesso […] combattere la routine ecc, costituire, insomma, un pungolo continuo […] Eppoi si tratta in generale di rivitalizzare la propaganda orale e scritta, che si è pietrificata in forme vecchie […], di immettere una nuova vitalità nella stampa, nelle riunioni, negli opuscoli».
E ancora: «La libertà riservata ai partigiani del governo, ai soli membri di un unico partito – siano pure numerosi quanto si vuole – non è libertà. La libertà è sempre soltanto libertà di chi pensa diversamente. Non per fanatismo per la “giustizia”, ma perché tutto quanto vi è di istruttivo, di salutare, di purificatore nella libertà politica dipende da questo modo di essere, e perde la sua efficacia quando la “libertà” diventa privilegio».
Ancora: «Rimanere umani significa gettare con gioia la propria vita sulla grande bilancia del destino, quando è necessario farlo, ma nel contempo gioire di ogni giorno di sole e di ogni bella nuvola; ah, non so scrivere una ricetta per essere umani, so soltanto come si è umani».
Quella di Rosa Luxemburg –per riprendere Rossana Rossanda– è stata un’esistenza «interamente vissuta come senso in un periodo di perdita di senso, tragica e non retorica, tenace e non ottimista», insomma «una rosa fiorita fuori tempo, la Rosa inattuale, geroglifico della fine dell’inverno».
(*) Nella rubrica «scor-date» si era parlato dell’assassinio di Rosa Luxemburg (cfr Scor-data: 15 gennaio 1918) ma su di lei e sul movimento spartachista la piccola – e quanto mai fluttuante – redazione del blog si è impegnata a tornare (magari anche con un dossier a più voci). Intanto grazie a Laura e benvenuta qui.
Due parole sul senso di questa rubrica, soprattutto per chi magari passa di qui occasionalmente. Dall’11 gennaio, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog – a mezzanotte e un minuto – una «scordata» con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario; qualche volta ci saranno due post o addirittura tre. Scor-data indica un evento o una persona che la gente sedicente “per bene” – cioè allineata con il pensiero dominante e con l’ignoranza diffusa – non conosce, preferisce dimenticare o che conosce “a rovescia”. Come vedrete le firme saranno varie (i post siglati db ovviamente sono miei) e molto diversi gli stili e le scelte. A volte ne troverete di brevissimi: magari solo una breve citazione, un disegno o una foto. La logica di fondo (beh ogni tanto ci sarà qualcosa di più leggerino…) è dunque raccontare storie che il potere capitalista, patriarcale, razzista, omofobo, normodotato-centrico, integralista-talebano non gradisce. Se l’idea vi piace fate circolare le “scor-date” o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo che sta nascendo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”. (db)
Un’unica osservazione sulla “rosa fiorita fuori tempo”. Al contrario ritengo il pensiero della Luxembourg una possibile variante in grado di contrastare in maniera più efficace di quanto abbia potuto il trotskysmo, l’avvento dello stalinismo. E’ possibile che questo pensiero alla lunga sarebbe uscito sconfitto nella lotta contro il marxismo della Seconda Internazionale (nel quale la stessa Luxembourg, come Trotsky, Lenin e lo stesso Gramsci, probabilmente possono essere inscritti), ma con esiti certamente diversi nell’evoluzione del movimento operaio.
Questa naturalmente è una speculazione, non è possibile la prova contraria. La faccio perché spinto dallo scetticismo nei confronti della categoria dei pensatori “fuori tempo” che non ritengo esista. Credo invece nei pensatori che non hanno saputo trovare nel loro tempo il modo di farsi riconoscere. Che non hanno trovato canali di comunicazione o che hanno perso le loro battaglie politiche troppo presto per poter avere un peso negli avvenimenti. A volta basta una piccola variante per sviluppare gigantesche mutazioni nello sviluppo delle cose.
Rosa è fuori tempo perché non ha avuto tempo, non perché il suo pensiero fosse troppo in anticipo (se mai, lo dico solo quale artificio oratorio e per manifesta voluttà di contraddirmi, lo era – fuori tempo: troppo in ritardo – quello della pur vincente Seconda-Terza Internazionale).
Il suo limite era il limite dello spartachismo, un partito troppo giovane che non aveva dentro di sé gli anticorpi necessari a difendersi dalle illusioni democraticistiche – illusioni che in parte erano conseguenza di una applicazione meccanica delle tesi luxemburghiane; ma che per lo più derivavano dalla scarsa esperienza delle durezze che comportava la lotta di classe e della spietatezza della borghesia, una volta che lo borghesia si fosse sentita minacciata: fascismo e nazismo, parossimo di questa spietatezza e nello stesso tempo espressione vera di ciò che bisognava affrontare, erano ancora di là da venire. La guerra civile in Russia era un fatto troppo lontano, fuoco che non bruciava il corpo vivo dei militanti spartachisti. Che forse addirittura ne erano sgomentati.
Dico questo non a difesa di Rosa (o non solo); per sottolinerare la necessità di effettuare un bilancio esatto e completo di quella tremenda e grandiosa epoca; solo avendo chiaro tutte le prospettive e il ruolo dei vari agenti in gioco, senza sopravvalutare né sottovalutare (dire “era in anticipo” non equivale forse a sottovalutare Rosa e sottovalutare i suoi tempi?), noi potremo ottemperare ai nostri compiti. Che sono di preparare, nel nostro piccolo, le premesse di quell’altrettanto glorioso e terribile periodo che ci aspetta dietro l’angolo.
O dietro il decimo angolo.
Rosa discusse con Lenin da pari a pari, ottenendo ammirazione. Anche Trotski ebbe per lei parole di lode. Il Karl con il quale Rosa parlo, discusse non fu Marx per ragioni generazionali, ma Liebknecht. Rosa e Karl morirono lo stesso giorno il 15 gennaio 1919. assassinati dalla reazione tedesca guidata da un governo socialdemocratico.
A Berlino ogni anno la morte di questi due rivoluzionari viene ricordata.
Eduard Fuchs, presidente del Partito Comunista tedesco comissiono’ all’ architetto Ludwig Mies Van der Rohe un un monumento a ricordo di Rosa e Karl. Il monumento fu inaugurato nel 1926 E distrutto poi dai nazisti. Del monumento esistono delle foto. Andrebbe ricostruito.
dibbì e laura, grazie!
rileggere luxemburg è salutare: aveva anticipato, richiamandone la centralità, tutti i temi dei social fora dei nostri anni: la necessità di ampliare e rendere sostanziale una democrazia nata formale ed élitaria, attraverso forme creative di partecipazione (riportare l’iniziativa alle masse); l’imperialismo e il militarismo come strumenti di realizzazione del plusvalore, “campi di accumulazione”, nel quadro di una politica dominata dalle (allora nascenti) multinazionali; l’attenzione lungimirante al problema della domanda e la previsione degli sviluppi attuali del neocolonialismo (fase dalla quale non siamo uscit* affatto).
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ISM-Italia – http://www.ism-italia.org – info@ism-italia.org
Torino, 16 marzo 2013 – In memoria di RACHEL CORRIE
Il 16 marzo 2003, Rachel Corrie, una giovane attivista americana dell’ISM, mentre cercava di impedire la demolizione di case palestinesi nella striscia di Gaza, fu schiacciata a morte da un bulldozer israeliano.
rachelcorriefoundation.org – video dei genitori di Rachel a 10 anni dalla morte
http://a7e1a.s32.it/f/tr.aspx/?90Uh5c=uuxx94ea=nwq2jc:=8kiaymsg138&a3.ci-56.lc41e.d&x=pv&/.i&mNCLMun
Da una email alla madre [no: trattasi di brano del diario]:
“Voglio solo scrivere a mia madre per dirle che sono testimone di questo genocidio quotidiano e subdolo, che ho veramente paura, che comincio ad avere dubbi sulla mia fondamentale convinzione nella bontà della natura umana.
Tutto questo deve finire.
Credo sia una buona idea se tutti noi lasciamo ogni altra cosa e dedichiamo le nostre vite a fare in modo che tutto questo finisca.
Incredulità e orrore sono le cose che provo. Delusione.
Sono delusa che questa sia la realtà di fondo del nostro mondo e che noi, di fatto, ne siamo complici.
Questo non è affatto quello che io ho chiesto quando sono venuta in questo mondo. Questo non è affatto quello che le persone volevano quando sono venute in questo mondo.
Non pensavo che stavo per venire in un mondo dove io potevo vivere nella mia comoda casa ed esistere senza la minima consapevolezza della mia partecipazione a dei genocidi.
Altre forti esplosioni da qualche parte là fuori”
Lo scorso anno il soldato alla guida del bulldozer è stato assolto da un tribunale israeliano.
La pulizia etnica in Cisgiordania e il genocidio a Gaza continuano.
[tag dell’ISM-Italia: parole non di RC, ma da lei sottoscritte col proprio sangue:] “Verrà il tempo in cui i responsabili dei crimini contro l’umanità che hanno accompagnato il conflitto israelo-palestinese e altri conflitti in questo passaggio d’epoca, saranno chiamati a rispondere davanti ai tribunali degli uomini o della storia, accompagnati dai loro complici e da quanti in Occidente hanno scelto il silenzio, la viltà e l’opportunismo”
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da quella persona pavida e vile e pigra che sono, e interessata all’elevazione delle masse, poiché ne faccio parte, penso a come possa accostarsi a tale austera pedagogia chiunque sia fatt* come me. tutto di queste figure gigantesche è indice puntato contro di me… la soluzione è prevenire: creare un mondo nel quale a nessun essere umano sia posta l’alternativa unica tra eroismo e complicità.