Scor-data: 7 agosto 1930

Thomas Shipp, Abram Smith: due strani frutti appesi

di  d. b.  (*)

In apparenza questa «scor-data» parla di una canzone.

Ascoltatela (o ri-ascoltatela) qui:

Billie Holiday – Strange Fruit – YouTube

Oppure leggetela (o rileggetela) adesso.

«Southern trees bear a strange fruit,
blood on the leaves and blood at the root,
black body swinging in the Southern breeze,
strange fruit hanging from the poplar trees».

Se non conoscete l’inglese questa è la traduzione:
«Gli alberi del sud danno uno strano frutto,
sangue sulle foglie e sangue sulle radici,
un corpo nero dondola nella brezza del sud,
strano frutto appeso agli alberi di pioppo».

Musica e testo sono di Abel Meeropol, che Wikipedia presenta così: «Abel Meeropol era un insegnante ebreo-russo del Bronx, membro del Partito comunista americano. Quando (Meeropol) vide la foto scattata da Lawrence Beitler del linciaggio di Thomas Shipp e Abram Smith a Marion (Indiana) ne ricavò un’impressione talmente forte che non riuscì a dormire per giorni; scrisse quindi la poesia “Bitter Fruit” (“Frutto amaro”) e la pubblicò con lo pseudonimo di Lewis Allan – i nomi dei suoi figli morti in tenera età- sulla rivista “New York Teacher” e nel giornale comunista “New Masses”. Più tardi, dopo aver chiesto invano a vari compositori, fra cui Earl Robinson, mise lui stesso il testo in musica, componendo la canzone “Strange Fruit”, eseguita per la prima volta da sua moglie durante una riunione del sindacato degli insegnanti di New York. “Strange Fruit” divenne subito molto popolare negli ambienti della sinistra statunitense. Barney Josephson, il proprietario del Café Society, primo locale ad aver eliminato la segregazione razziale a New York, l’ascoltò e fu lui a far incontrare Meeropol e Billie Holiday. Sebbene in seguito Meeropol abbia scritto altre canzoni, fra cui anche un successo di Frank Sinatra, rimase sempre profondamente legato a quel pezzo: per questo motivo rimase ferito quando lesse che, nella sua autobiografia, Billie Holiday affermava che “Strange Fruit” era stata scritta da lei e dal suo pianista Sonny White». Come molti sanno la cosiddetta autobiografia di Billie Holiday è inattendibile su molti punti.

Abel Meerepol e «Strange Fruit» tornano spesso nei romanzi di Antonio Fantozzi (già recensiti qui in blog) dove si ricorda fra l’altro che Meerepol anni dopo avrebbe adottato i figli di Ethel e Julius Rosenberg, condannati a morte come spie dell’Urss (e di questa vicenda prima o poi le «scor-date» si occuperanno).

Torniamo alla canzone e seguiamo ancora Wikipedia. «La canzone guadagnò subito un posto di rilievo nel repertorio della Holiday. […] Fu soprattutto grazie a “Strange Fruit” che raggiunse la fama mondiale. L’immagine di Billie Holiday e della canzone si confusero l’una con l’altra: non era più solo la donna capace di sedurre e commuovere il suo pubblico, ma anche di scuoterlo. […] “Ascoltando molte cover della canzone, si ha l’impressione di ascoltare una bellissima canzone; ascoltando Billie, si ha l’impressione di stare esattamente ai piedi dell’albero”. […] La Holiday usò la canzone come chiusa del proprio spettacolo sia per condividerla con le platee con le quali aveva trovato una buona intesa, sia per sfidare quelle che invece non la rispettavano».

Qui in blog di Billie Holiday si è già parlato: rimando in particolare a Scor-data: 17 luglio 1959 (di Franco Minganti).

Secondo Wikipedia – che cita una stima del Tuskegee Institute – «negli anni fra il 1889 e il 1940 vennero linciate complessivamente 3.833 persone; il 90% di questi omicidi ebbe luogo nel Sud, e i 4/5 delle vittime erano afroamericani». Ma quella canzone, «Strange Fruit», parlava di un particolare linciaggio: quello di Abram Smith e Thomas Shipp, due afroamericani assassinati appunto a Marion. Ci sono diverse, macabre fotografie – una “foto ricordo” in particolare, appunto di Lawrence Beitler, divenne famosa e potete vederla qui: Fotografia della Storia o Storia della Fotografia. Il linciaggio – di quel crimine che furono vendute in milioni di copie. Un’altra foto potete vederla anche nel bellissimo (non mi stanco di consigliarlo a tutte/i) «Storia popolare dell’impero americano a fumetti» scritto da Howard Zinn con Mike Konopacki e Paul Buhle.

Nel romanzo «Il caso» così Antonio Fantozzi ricorda quel linciaggio: «Gente dell’Indiana a migliaia con picconi, mazze, accette, piedi di porco e armi da fuoco attaccarono la Grant County Courthouse, determinati a prendere quei dannati negri. La porta fu strappata dal muro. Picchiarono Thomas Shipp fino a fargli perdere i sensi. E poi fu il turno di Abram Smith. Qualcuno conficcò un piede di porco nel suo ventre un’infinità di volte con grande soddisfazione. Li appesero al ramo di un pioppo e poi si misero in piedi per la foto ricordo. Proprio sotto quel ramo». Fantozzi rimanda al libro «Without Sanctuary» scritto da James Cameron che aveva 16 anni quel 7 agosto 1930 e doveva essere la terza vittima ma riuscì a salvarsi (e poi – ricorda Fantozzi – «aprì un museo dedicato all’Olocausto nero»).

Di cosa erano colpevoli Shipp e Smith? Di nulla. La folla li accusò di aver ucciso un bianco e averne stuprato la fidanzata, ma le indagini esclusero la colpevolezza di quei due “strani frutti”.

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 7 agosto avevo, fra l’altro, queste ipotesi: 1903: nasce Louis Leakey; 1932 : nasce Bikila (era in blog anno scorso); 1941: muore Tagore; 1942: la vicenda dei marconisti Navajo che ha ispirato un film E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su http://www.radiazione.info .
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… è un’impresa più complicata del previsto, vi aggiorneremo. (db)

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

  • Giorgio Chelidonio

    Frutti ..del razzismo, che ancora si riproduce sotto diverse e spesso opposte bandiere, ideologie e fedi!

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