Scor-data: 4 dicembre 1993

muore Frank Zappa, di Francesco Masala (*)

 

disse: “Scrivere di musica è come ballare di architettura” ( spero mi perdoni per le cose qui sotto)

Frank Zappa sapeva molto di musica che poi è diventata “classica”

…Frank Vincent Zappa nasce a Baltimora il 21 dicembre del 1940 da padre di origini siciliane e da madre statunitense. Il primo strumento che lo avvicina alla musica è una batteria, seguirà un corso estivo nel 1952. L’anno dopo scopre il fascino del rhythm & blues, passione condivisa con un gruppo di coetanei messicani (la famiglia Zappa, intanto si era trasferita vicino a Los Angeles). Un giorno la sua mente verrà totalmente investita da una composizione di Edgar Varèse, “Ionisation”, un brano scritto esclusivamente per percussioni. Senza abbandonare l’amore per il rhythm & blues, Zappa scopre altri grandi compositori classici del primo ‘900, Igor Stravinsky, Anton Webern e Bela Bartok sono quelli che più lo colpiscono artisticamente. Curioso episodio al compimento dei suoi 15 anni, chiede in regalo la possibilità di fare una costosa telefonata interurbana a Edgar Varèse, ma non lo trova, lo troverà qualche settimana più tardi, Frank Zappa verrà informato sui nuovi progetti del grande compositore…

da qui

Frank Zappa ha avuto delle idee originali sulla musica seria e sulla musica classica:

“Vorrei spiegarvi un po’ cos’è la musica seria. Quella che la maggior parte della gente definisce musica seria, in effetti, non è affatto seria. E’ stata fatta molta propaganda della musica classica sin da quando è stata inventata. Esaminiamo brevemente la storia della musica classica: quelli che oggi definiamo “i grandi capolavori della musica” furono composti per soddisfare i gusti dei sovrani, della Chiesa o dei dittatori, in quanto erano loro che pagavano. Se un compositore era dotato di uno stile che piaceva a quelli che all’epoca pagavano, ecco che aveva successo. Faceva successo, lavorava, insomma sopravviveva. Se non piaceva a quelle persone, era finito, gli tagliavano le dita, o la testa, oppure lo mandavano in esilio: non c’erano molte vie di mezzo. Basta consultare un testo intitolato “World Dictionary of Music and Musicians”. Vedrete che nel corso dei secoli ci sono stati compositori che hanno avuto successo e altri che non ne hanno avuto. Ma ciò che non è necessariamente legato alla qualità del loro lavoro, ma piuttosto alla loro capacità o meno di incontrare i gusti del committente. Ed oggi è la stessa cosa. Quindi tutte le norme, le norme accettabili della musica classica non sono altro che le norme del gusto della Chiesa, dei sovrani o dei dittatori che nel corso dei secoli hanno pagato le composizioni musicali. Non riflettono quindi i gusti della gente, la quale non aveva alcun potere decisionale.
Voi affermate che a me interessa la musica seria. In effetti, io prendo il mio lavoro molto sul serio ma lo considero come entertainment, ed è entertainment per coloro cui piace quel tipo di entertainment. Io non compongo per i re, per la Chiesa o per i governi, ma per i miei amici ed è così che vorrei che si percepisse il mio lavoro: come entertainment. Che sia scritto per band di rock’n’roll o altro, non fa differenza. E’ la stessa gente che ascolta quella musica. Ho fatto diversi album per orchestra, che però non vengono acquistati da quelli che vanno a sentire i concerti di musica sinfonica, ma dalla stessa gente che compra il rock’n’roll. Magari una categoria particolare di quelli che ascoltano rock’n roll.”

a 23 anni partecipò a una trasmissione nella quale suonava la bicicletta, molti ridevano, lui era serissimo, forse,

ecco le immagini: http://www.youtube.com/watch?v=1MewcnFl_6Y

scrisse anche molte cose sagge, eccone alcune:

Il miglior consiglio che posso dare a chiunque voglia far crescere un bambino felice e mentalmente sano è: tenetelo lontano dalle chiese appena potete.

La droga non è cattiva. La droga é un composto chimico. Il problema è quando quelli che prendono droga la considerano una licenza per comportarsi come teste di cazzo.

Se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, tua sorella, il tuo prete o qualche tizio in tv che ti diceva come farti gli affari tuoi,
allora TE LO MERITI.

La politica è il ramo dell’industria dedicato all’intrattenimento.

L’illusione della libertà continuerà fino a che é vantaggioso che continui. Nel momento in cui la libertà diventerà troppo costosa, tireranno giù la scenografia e il sipario, toglieranno i tavolini e le sedie e potrai vedere il muro di mattoni in fondo al teatro.

Se volete diventare pigri e stupidi andate al college o all’università.
Ma se volete farvi un’educazione andate in biblioteca.

Io scrivo la musica che mi piace. Se alla gente piace, bene, possono comprarsi i dischi.
E se non gli piace, possono sempre sentirsi Michael Jackson.
Quando parliamo di libertà artistica in questo paese talvolta ci dimentichiamo del fatto che la libertà dipende spesso da finanziamenti adeguati.

Una delle mie tesi filosofiche preferite è che la gente sarà d’accordo con te solo se è già d’accordo con te. Non riesci a cambiare la mente degli altri.

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia, pochi minuti dopo – di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.

Molti i temi possibili. Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”. (db)

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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