Scordata: 3-4-5 maggio 1965
Come in Italia si preparava il golpe
di d. b. (*)
Non era ancora passato un anno da quel fatidico luglio 1964 (del generale De Lorenzo) che – anche questa volta senza che, sul momento, nessuno ci facesse troppo caso – si riunì, per un convegno di “studi”, un gruppo di personaggi degni di nota. A rileggerne i nomi, a posteriori, rappresentano il fior fiore della estrema destra, a cavallo tra una fase ormai conclusa della storia italiana e una nuova di ristrutturazione e allargamento degli organici disponibili per la “seconda repubblica”.
Il 3, 4 e 5 maggio 1965 al lussuoso hotel Parco dei Principi, a Roma, si svolge il convegno di studio promosso dallo (sconosciuto) istituto «Alberto Pollio». Il tema è «La guerra rivoluzionaria».
Alla presidenza del convegno ci sono Salvatore Alagna, consigliere di corte d’appello a Milano, il generale dei paracadutisti Alceste Nulli Augusti e «il dottor» Adriano Magi-Braschi. I partecipanti dispongono di documentazioni curate dal Centro alti studi militari e dallo Stato maggiore Difesa, inaccessibili ai “comuni mortali” eppure chiaramente citate e senza omissis.
Segretario del convegno è Paolo Balbo (ex repubblichino). I lavori furono presentati e conclusi dal «dottor» Edgardo Beltrametti (collaboratore della rivista «Il Borghese») e inaugurato da Gianfranco Finaldi. Ed ecco i 22 relatori e alcuni titoli dei loro contributi: Pino Rauti «La tattica della penetrazione comunista in Italia»; Giorgio Pisanò «Guerra rivoluzionaria in Italia 1943-’45» con una sfrenata apologia delle truppe repubblichine; Gino Ragno «I giovani patrioti europei»; Giorgio Torchia «Dalla guerra in Indocina alla guerra del Vietnam»; Vanni Angeli «L’azione comunista nel campo dell’informazione»; Fausto Gianfranceschi «L’arma della cultura nella guerra rivoluzionaria»; Adriano Magi-Braschi «Spoliticizzare la guerra»; Enrico De Boccard «Lineamenti e storia della guerra rivoluzionaria»; Giano Accame «La controrivoluzione degli ufficiali greci» (un interesse “profetico” dato che nel 1965 il golpe è di là da venire). […] Fra i 22 relatori anche Guido Giannettini (agente del Sid, cioè dei servizi segreti).
[…] Rauti interviene il secondo giorno […] e precisa: «Spetterà ad altri organi [non ai partiti, questo lo ha chiarito prima] in senso militare, in senso politico generale, trarre le conseguenze concrete e far sì che alla scoperta della guerra sovversiva e della guerra rivoluzionaria segua l’elaborazione completa della tattica controrivoluzionaria e della difesa». Non agli italiani. Non ai partiti. E’ chiaro a chi.
Del resto Pinochet e i golpisti cileni non hanno affermato – contro ogni evidenza – che il loro non fu un colpo di stato ma un “contro-colpo”. Cioè «una risposta» (secondo il linguaggio del Sifar e della Nato) anticipata alla «insurrezione» che Allende stava preparando? E i colonnelli greci non si mossero, il 21 aprile 1967, accampando a pretesto la lunga serie di attentati, bombe, sabotaggi dei mesi precedenti che avevano causato «disordine» e preparavano, naturalmente, una «rivoluzione comunista»? Naturalmente, fatto il golpe, lo stesso Kostas Plevris, amico di Rauti e incaricato all’epoca dei colonnelli di seguire «la questione italiana», ammise che quelle bombe, quei sabotaggi erano stati loro a farli.
Il calendario dell’hotel Parco dei principi segna maggio 1965. Ma forse sull’orologio di qualcuno dei presenti la data è già un’altra: l’ora le 16,37, il giorno il 12 dicembre, l’anno il 1969. E il luogo piazza Fontana a Milano.
(*) Questo brano è tratto da «Agenda nera: 30 anni di neofascismo in Italia» che pubblicai (nel gennaio 1976) per la Coines edizioni. Al convegno citato erano presenti anche alcuni “studenti”: fra loro Mario Merlino e Stefano Delle Chiaie, figure chiave nella strategia della tensione del 1969 come documentato nella contro-inchiesta «La strage di Stato» (del 1970 ma più volte ristampata).
Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 3 maggio avevo, fra l’altro, queste ipotesi: «Giornata mondiale libertà di stampa»; 1808: è il titolo del dipinto di Goya; 1933: nasce Steven Weinberger; 1937: si combatte a Barcellona; 1938: Hitler è a Roma; 1954: Chessman pubblica «Cella della morte»; 1968: la polizia francese sgombera la Sorbona; 1996: accordo contro mine anti-uomo; 2000: Sassari, durissimo pestaggio in carcere; 2004: legge Gasparri. E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su www.radiazione.info .
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… vi aggiorneremo. (db)