In occasione della Giornata Mondiale contro le Mutilazioni Genitali Femminili, indetta dalle Nazioni Unite il 6 febbraio, abbiamo pensato ad una newsletter speciale sul nostro lavoro e i progetti futuri per contrastare la pratica delle #MGF.
In tutti questi anni di lavoro abbiamo verificato sul campo quanto è importante lavorare con partner locali per i diritti di donne e ragazze, l’incontro tra donne e culture differenti è la base per il cambiamento e il lavoro fatto sulle MGF ne è la dimostrazione. Oggi se ne parla di più e il fenomeno in diverse aree si è sensibilmente ridotto, alcuni paesi si sono anche dotati di strumenti legislativi appositi. Molto resta da fare e attualmente, in seguito al fenomeno migratorio, anche in Europa si parla di MGF.
In questo caso è fondamentale il lavoro di prevenzione e il saper “costruire ponti” tra le comunità migranti che provengono da aree dove si praticano le MGF e i paesi di origine. AIDOS sta attivamente lavorando per favorire il dialogo e un reale processo interculturale, collaborando con altre associazioni, donne e ragazze direttamente coinvolte, ascoltando la loro voce, mettendo in relazione la diaspora e i paesi di provenienza.
#. Scarica subito i nuovissimi Factsheet per inquadrare le MGF nel mondo di oggi: MGF e matrimonio forzato; MGF e i costi per lo sviluppo; MGF e migrazione; MGF come questione di genere. Prodotti nell’ambito del progetto “ENDFGM in development”.
#. Guarda il video del nostro ultimo progetto “Abandoning FGM on FM!“, sostenuto dal programma congiunto UNFPA-UNICEF sulle MGF. AIDOS, nel 2015, ha organizzato due corsi di formazione (in Senegal e in Kenya) sulla realizzazione di audio documentari, coinvolgendo giornalisti/e e addetti/e stampa, provenienti da 6 paesi africani differenti. Qui un articolo de La Stampa, uscito in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, che parla del nostro progetto.
#. Decine di giornalisti/e africani/e hanno partecipato all’Efua Dorkenoo Pan African Award for Reportage on Female Genital Mutilation (FGM), lanciato da UNFPA e The Guardian. AIDOS ha avuto il piacere di far parte della giuria e osservare come la società civile africana è impegnata ogni giorno per contribuire alla fine della pratica. La vincitrice o il vincitore farà un mese di formazione a The Guardian a Londra.
#. Fervono i preparativi per Time is now! Let’s end harmful practices against women and girls by 2030, evento che UNFPA e DPI (Dipartimento per l’Informazione Pubblica delle Nazioni Unite) organizzeranno a marzo a New York durante la 60ma CSW (Commission on the Status of Women). AIDOS è parte dell’advisory team che sta lavorando affinché – attraverso parole, performance e musica – l’evento metta in luce i risultati raggiunti, la situazione attuale e le sfide future per porre fine alle pratiche tradizionali dannose entro il 2030.
#. AIDOS sta lavorando insieme ad altre 11 associazioni europee alla creazione di una piattaforma web sulle MGF, per la formazione di professionisti che si occupano del fenomeno.
#. Dal 15 gennaio è partito il Progetto CHANGE Plus on Female Genital Mutilation (FGM) within African Communities in the European Union, un progetto che coinvolge 7 partner europei per il coinvolgimento delle comunità migranti nella prevenzione delle MGF.
#. Durante il 2016 AIDOS formerà gli/le operatori/trici dello SPRAR di Termoli e di diverse ASL del Veneto sul tema delle MGF.
#. End FGM European Network, di cui AIDOS fa parte, ha compiuto un anno; a fine gennaio abbiamo festeggiato con una mostra fotografica davanti il Parlamento Europeo. Guarda le foto e consulta i materiali disponibili sul nuovo sito del Network.
#. Lo scorso il 16 ottobre, alcune componenti del Gruppo parlamentare “Salute Globale e diritti delle donne”, a cui AIDOS fa da segretariato, hanno sottoscritto una mozione presentata dall’onorevole Vanna Iori.
#. Oggi siamo su il Venerdì di Repubblica con un articolo di Antonella Barina e un’intervista sul sito Unric. |
Qui trovo sempre articoli interessanti e stimolanti. Magari non sempre sono d’accordo, ma la cosa non rientra tra le mie priorità! L’immagine di oggi… beh, che dire, siamo pieni di immagini che vogliono shockare, per un motivo o per l’altro, e spesso sono postate senza motivo o giusto per scandalizzare, senza una valida argomentazione alle spalle. Ecco, questo può essere il problema ed il pericolo: essere ingoiati e confusi tra proposte assolutamente non meritevoli. Quindi, se avessi dovuto decidere io, dico che non avrei “aperto” con questa immagine. Il titolo già di per se compie una scelta di pubblico… se sei interessato alla questione vai avanti comunque. Con questa immagine si attirano persone che pensano di trovare altro e che poi se ne andranno senza approfondire, dopo aver capito che non si tratta di nuove tipologie masturbatorie (passatemi il termine). Un saluto, Alessandro
grazie Alessandro
il tuo dubbio era anche il nostro: alla fine abbiamo deciso (a maggioranza) che lo shock e il rovesciamento del discorso – mutilazioni maschili? – per una volta poteva essere efficace.
Vedremo se ci sono altre reazioni però… magari passasse di qui “chiunque”; il problema è che ci muoviamo spesso in contesti, in recinti forse, ben precisi mentre sarebbe meglio parlare con sconosciute/i. Ma questo ovviamente è un problema diverso
Grazie alla Bottega di aver riproposto questa sanguinosa violazione dei diritti umani… Che andrebbe affrontata meglio (cioe’ con cognizione di causa e maggiore decisione) di come si fa.
Giuseppe
O.K. SU TITOLO E VIGNETTA SECONDO ME FA LA DIFFERENZA MA NON CAMBIA + DI TANTO
PURTROPPO E’ SEMPRE UNA ” QUESTIONE DI CAZZI” CIOE’ CHE RIGUARDA IL MASCHILE- L’UOMO-MARITO CHE PRENDERA’ IN CONSEGNA DAL PADRE. LA DONNA IN MOGLIE . INTEGRA -NON CONTAMINATA. A LUI “IL DONO” DELLA SOFFERENZA FEMMINILE CHE OLTRE AL DOLORE FISICO E PSICHICO – RECA INFEZIONI MENOMAZIONI PARTI DIFFICILI SE NON MORTALI – E’ UN FATTO DI POTERE CULTURALE MASCHILE E TRIBALE DA CONTRASTARE CONTINUAMENTE