Se la censura non è censura
di Fabio De Sicot
Byoblu, mastodon e disinformazione
Dunque, si grida alla censura e a me tocca fare il debunker.
Ricapitoliamo gli eventi. Byoblu è un canale di (dis)informazione. Nato dall’idea di Claudio Messora, il canale byoblu si è evoluto in una sorta di piattaforma video chiamata davvero.tv che include al suo interno numerosi canali della galassia complottista. Byoblu si è distinto nel tempo per aver trattato numerose tematiche come il signoraggio bancario, l’ufologia, il riscaldamento globale (raccontato come un’invenzione dei poteri forti), antidarwinismo, sciechimiche, aids (come malattia non generata dall’hiv), complotti globali e cosi’ via. Per questi (de)meriti, è stato infatti inserito nella lista di BUTAC https://www.butac.it/ – bufale un tanto al chilo – ma, nonostante questo, gli ascolti sono continuati a salire. Si è vista una impennata di ascolti da quando il canale è diventato un tg giornaliero, includendo, niente d’inatteso, i pareri degli antivaccinisti anticovid etc. In sostanza, tutto quello che la stampa generalista non tratta, lo trattiamo noi, alla faccia del rigore scientifico.
Detto ciò, è da un po’ che byoblu grida alla censura.
Alcuni video sono stati rimossi da YouTube, stessa censura da parte di Facebook, e cosi’ – nell’ottica di esseri liberi e indipendenti (!) – hanno deciso di sbarcare su mastodon.
Cos’e’ mastodon?
Mastodon è un social network decentralizzato di nuova generazione. Creato qualche anno fa dall’idea di un giovane programmatore, Eugen Rochko, si presenta come un progetto opensource, installabile su piattaforme differenti, che permette la creazione di una cosa chiamata “istanza”. Per chiarire, ognuno di noi, se volesse, potrebbe crearsi la sua istanza mastodon, federarla attraverso il protocollo activitypub, e participare al social network con post, immagini, video, etc. Al contrario di Facebook quindi, non c’è un nodo centrale ma ognuno gestisce la propria istanza a suo modo e a suo piacimento. Uno dei requisiti che il fondatore si è, fin dall’inizio, raccomandato, è di sconsigliare argomenti come la negazione dell’olocausto, nazismo, discriminazione di genere, disinformazione e cosi’ via. Argomenti da niente insomma…
Questo non implica che un qualsiasi soggetto, su una qualunque istanza mastodon, non possa parlare di vaccini che generano autismo (!), ma ciò è comunque fortemente sconsigliato. Questo ha creato un ambiente pulito all’interno del social, e nel corso del tempo, alcune istanze che rappresentavano la destra estrema – famoso è il caso di gab gab.com – sono state defederate, cioè potevano esistere, ma i loro contenuti venivano bloccati dalle altre istanze.
Ora, torniamo a noi, come diceva quello lì. Quando social.byoblu.com appare sul web, nasce una forte discussione da parte della comunità mastodon. Alcune istanze decidono di federarlo, altre no. Viene creato dunque una sorta di bot che giornalmente posta, in italiano e in inglese, i motivi per cui byoblu per i suoi contenuti non avrebbe dovuto appartenere alla galassia mastodon. Isolatebyoblu https://git.lattuga.net/isolateByoblu/isolateByoblu quindi nasce, posta i suoi contenuti, ma praticamente nulla succede.
Byoblu non decide di comprare un server fisico, installare mastodon e federarlo, ma di appoggiarsi a un servizio esterno che gli tolga tutto il grosso del lavoro. Il servizio, che si chiama mastohost https://masto.host/, permette di “noleggiare” – se cosi’ si può dire – spazio, dominio e federazione mastodon, out-of-the-box, cosi’ da lasciare la parte tecnica a chi fornisce il servizio e la parte contenutistica a chi fruisce del servizio. Fra il 2019 e il 2020 la disinformazione comincia a viaggiare rapidamente. E quasi tutti i servizi di hosting cominciano a cambiare le tos – terms of service – cosi’ da impedire casini, cause legali che, palesemente, non sarebbero in grado di affrontare. E cosi’ nel novembre 2020, anche masto.host cambia le sue tos, e pubblica un post per avvertire i suoi utenti: https://masto.host/new-changes-to-the-terms-of-service-and-privacy-policy/ Nelle nuove regole si scrive che non saranno più accettati contenuti come pseudoscienza, teorie della cospirazione, disinformazione e cosi’ via. Un modo per tutelarsi insomma. In pratica masto.host si allinea con il mastodon centrale e sopratutto evita le possibili polemiche.
Il post – come detto – viene pubblicato nel novembre 2020, ma byoblu non avverte nessuno. E qualche giorno fa ecco un urlo di disperazione: ci stanno censurando, dovremo chiudere il canale social su mastodon, ci impediscono di parlare, iscrivetevi alla nostra newsletter. Quotando le loro parole, cosi’ afferma l’amministratore del canale, “lascio a voi giudicare quali implicazioni questo gesto porta con sé in quanto a libertà di espressione e di parola”.
Sapete cosa succede in una normale azienda IT che deve migrare un servizio? Si fa un backup, si crea un nuovo server, si fanno i test, si copia il contenuto da una piattaforma all’altra, e si manda una mail dicendo “cari utenti, il servizio sarà offline dalle ore x alle ore y per la migrazione dalla piattaforma. ci scusiamo per il disagio”.
Poiché hanno avuto un mese intero per farlo, in termini tecnici, quello che afferma byoblu sono dunque “minchiate“.
Nuovi aggiornamenti dal caso byoblu/mastodon
Carlo Gubitosa dalla sua istanza risponde a Messora punto per punto
https://sociale.network/@gubi/105365974152953418
e scatta un interessante scambio di mail che val la pena leggere
https://sociale.network/@gubi/105366785812371369
https://sociale.network/@gubi/105367409635194883
Strano che quello che dice byoblu sia una minchiata, la cosa mi sconvolge 🙂
Strano, da parte di un ex scienziato, che sa come funziona la scienza (cioè che non esistono verità assolute ed eterne, ma sono spesso verità “ufficiali “, ricordiamoci solo istanze scientifiche che fumare non causava malattie, la cosa poi smentita dopo gli anni 60 e infinite cause legali, o affermazioni “scientifiche ” che le vaccinazioni non hanno causato malattie gravi e morte dei militari, poi smentite in aula giudiziaria, o una miriade di “verità scientifiche ” e studi scientifici smentiti e ritratti anche dagli stessi autori) parlare della PSEUDOSCIENZA. Infatti, pseudoscienza è solo quella che afferma di essere unica vera e possibile, il cosiddetto ‘pensiero unico ‘. Chiunque segue la scienza sa quanto influiscono, soprattutto negli ultimi tempi, il denaro e la politica su quello considerato “vero”,”giusto” o “scientifico “. Proprio per questo bisogna avere la possibilità di sentire tutte le campane per poter soppesare e valutare i PARERI (non verità assolute) scientifici. Chiunque cerca di far tacere anche una sola voce discordante non è che dogmatico venditore di fumo. Ricordiamo; la storia la scrivono i vincitori, la scienza, oggigiorno, spesso i finanziatori o persone interconnesse con il potere politico ed economico. Basta informarsi. Senza censure.
Dunque, io non sono un ex-scienziato ma un ex-comunicatore scientifico. Ci sono scienziati, comunicatori, giornalisti, divulgatori, tutte categorie diverse che fanno cose diverse. Quindi parlo come comunicatore e come un po’ conoscitore di come funziona il mondo IT. Tutto il mio articolo, a parte la sezione iniziale, si basa su questo assunto: se un service provider ti comunica che devi migrare da un’altra parte, fare piagnistei su questo e’ gridare alla censura inutilmente. C’era un tempo in cui gestivo un podcast scientifico, ed avevo il mio hosting su Aruba. Da un giorno all’altro Aruba decise che per sue ragioni (opinabili) dovevo spostarmi da un’altra parte. Cosa ho fatto dunque? Ho gridato alla censura? No, ho avvisato i fruitori del mio podcast che da giorno x a giorno y ci sarebbe stato un downtime perche’ stavo migrando i contenuti, e mi son scusato io con loro per il disagio. Tutto il discorso che fai basato sulle verita’ ufficiali della scienza etc mi dispiace ma non ha una base di veridicita (se vuoi ne parliamo) ma non era quello l’argomento del post.