Selargius: caccia il rom, caccia al rom
Una casa privata. Arrivano un po’ di vigili (un po’ tanti). Senza permessi, fogli o altre cartacce che attestino chi sono e venuti a fare cosa, in base a quale legge, ordinanza o regio editto. Iniziativa loro? O mandati da quale autorità?
“Ma perché tante seghe?” direbbe qualcuno (me lo immagino ministro dell’Interno con camicia verde e cervello in pappa): “si tratta solo di cacciare 4 rom”.
Appunto. Di fronte all’opportunità di cacciar via gli zingari (veri o presunti; Hitler diceva: “decido io chi è ebreo”) persino la santa e inviolabile proprietà privata vien meno. Come le vigenti leggi, le regole.
Qui sotto la denuncia dell’Asce (Associazione sarda contro l’emarginazione) contro il comandante della polizia municipale di Selargius. Leggetela con attenzione: non è solo un documento, è una fotografia della brutta Italia d’oggi.
Ah, casomai non ci aveste riflettuto. Se si può perseguitare qualcuna/o (rom, di ceppo ebreo, gay, di religione sgradita, abortista o che so) ignorando la legge si crea – o si ribadisce .- un precedente che poi può valere per altre/i. (db)
Comunicato dell’Asce
Si sono presentati in 9 per cacciare una famiglia di Rom ospite di un privato, senza alcun mandato, rifiutando di farsi identificare e di rilasciare un qualsiasi verbale dell’intervento.
Dovevano o volevano cacciare due anziani, due giovani donne, due ragazzi, una bambina di 12 mesi e una neonata di appena 5 giorni.
Motivo, la realizzazione di una baracca per proteggersi dall’atteso freddo invernale.
Nonostante le proteste del proprietario, i vigili si sono trattenuti nell’area recintata per 3 ore e mezza.
Con prepotenza e spregio della legalità come nell’uso delle peggiori squadracce del passato, con atteggiamento ed espressioni minacciose e intimidatorie da parte del comandante.
Per queste ragioni l’ASCE ha sporto querela e segnalato l’avvenimento ad Amnesty International.
I reati ipotizzati sono quelli di violazione di domicilio, minacce e violenza privata.
L’Asce precisa che si è consumato così l’ultimo atto di una lunga serie di pressioni da parte del Comune di Selargius contro il proprietario del terreno perché fosse allontanata la famiglia Rom.
L’Asce ricorda che da anni le sue proposte di collaborazione, coinvolgente gli stessi Rom, di costituzione di un tavolo permanente per trattare la questione e l’avvio di progetti di inserimento, sono rimasti inascoltati e peggio derisi.
Una segnalazione è stata inviata anche al prefetto di Cagliari, alla Provincia e alla Regione.
Selargius, 24 novembre – Il presidente dell’Asce Antonio Pabis