Senza lasciare traccia – Gianclaudio Cappai

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di Francesco Masala

dopo 10 anni dal primo corto Gianclaudio Cappai (che dev’essere uno testardo) è riuscito a girare il primo film (dice IMDB).

Senza lasciare traccia è un film non semplice, non c’è niente da ridere, non è un commedia, è una storia di vendetta, attesa, improvvisa (e anche cieca) vendetta.

ambientata nel nostro mondo, fra lavori a termine ed esecuzioni forzate per chi non può  pagare i debiti.

e anche la vendetta è come l’esecuzione forzata di un debito, senza termini di prescrizione, per Vera e, purtroppo, anche per il padre.

il passato si siede sulla riva del fiume e aspetta.

Elena e Bruno, dopo la fine del film, avranno molte cose da dirsi, Bruno finalmente troverà le parole.

un film da non perdere.

http://markx7.blogspot.it/2016/05/senza-lasciare-traccia-gianclaudio.html

 

ps: se non trovate Senza lasciare traccia, potete consolarvi con John Goodman, bravissimo come sempre.

e non dimenticate un bellissimo film tunisino (solo in una decina di sale in tutta Italia), Appena apro gli occhi, di Leyla Bouzid.

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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