Serge Pey: il coraggio della poesia
di Sandro Sardella
non cito o parlo dei “grandi” per acquisire luce riflessa .. ma ne parlo e li
cito perché “compagni” .. perché c’è scambio contaminazione e complicità
.. Alberto Masala .. che di Serge Pey ha tradotto dal francese l’unico libro in
Italia .. “ NIERIKA o le memorie del quinto sole” Il Maestrale edizioni,
Nuoro, 2001) .. me lo ha fatto scoprire .. ..
SERGE PEY .. poeta sciamano dalle antenne sensibili .. poeta che vendica le
parole perché le riporta sulla strada togliendole dalla museificazione delle
accademie .. poeta visionario dentro la condizione umana che tenta di
decifrare e restituirne le nervature vive ..
SERGE PEY .. portatore attivo di un “primitivismo” annegato e soffocato dallo
stato presente delle cose e non più in grado di allarmare il degrado imperante
.. SERGE PEY .. vive la scrittura con Artaud e Michaux .. e nel suo camminare
scuote e disturba il ron ron che intorpidisce la massa dei bravi consumatori ..
“ .. Serge Pey è un uomo che ha il coraggio della poesia. .. La sua scrittura è
la rosa perenne che spunta con tali radici d’amore sulla roccia invariata del
quotidiano, da avere la forza di spaccarne la fissità delle convinzioni. .. un
linguaggio di chi ancora sa cantare .. narrare .. ascoltare. .. “ (A. Masala)
“ .. Scrivere un poema è tentare di aprire il mondo. .. Il poeta non è uno che
ritorna nel giorno, ma un Ritornato dalla notte del futuro. .. Le poesie che
tracciano questo libro sono state redatte fra il 1978 e il 1992 sotto l’influenza
di visioni allucinatorie del peyote. Sono tracce dei viaggi .. Ho voluto presentare
le poesie accompagnate da disegni, schizzi, ideogrammi personali,
riprendendo direttamente o dalla memoria , i disegni allucinati del peyote. .. “
(Serge Pey : “Io è un altro” – Mexico, agosto 1992)