Si scrive Vaticano ma si pronuncia omofobia
Un comunicato della Comunità cristiana di base di san Paolo (a Roma). A seguire due link a “Noi siamo Chiesa”
La Comunità cristiana di base di san Paolo esprime la propria vicinanza solidale alle persone, alle associazioni, alle reti del mondo dei cristiani LGBT e dei genitori che li sostengono, a proposito del Responsum emanato il 15 marzo dalla Congregazione per la Dottrina della Fede della Curia Romana che nega la benedizione alle coppie omosessuali.
Questa dichiarazione ha suscitato sgomento e disorientamento in quanti e quante, appartenenti a queste realtà, da sempre hanno cercato di vivere la propria fede in comunione con la Chiesa cattolica che amano e da cui non vogliono separarsi, come hanno fatto in passato molte e molti omosessuali credenti, costretti all’emarginazione a causa del pregiudizio omofobo di ambienti ecclesiali che, trincerandosi dietro la dottrina, hanno sacrificato a questa il messaggio evangelico di amore, comprensione e accoglienza.
Riteniamo che il cammino verso una piena appartenenza di tutte le persone alla vita della Chiesa passi per l’accettazione di ogni manifestazione di amore e comporti quindi una profonda revisione critica della dottrina in tema di sessualità.
La nostra Comunità esprime la propria volontà a camminare insieme per il raggiungimento di questo obiettivo.
La Comunità cristiana di base di san Paolo in Roma
Roma, 23 marzo 2021
Sul sito http://www.noisiamochiesa.org vedi due articoli:
Andrea Grillo fa il pelo e il contropelo al responsum dell’ex-S.Uffizio che è contrario alla benedizione delle coppie omosessuali
Alberto Maggi: bacchetta pesantemente il Vaticano che nega la benedizione agli omosesuali :”se due persone vivono assieme, fanno del bene e si vogliono bene perché non benedirli? “
RICEVO DA “TENDA DI GIONATA” – IN CODA SEGNALO ANCHE UN INTERESSANTE ARTICOLO SUL QUOTIDIANO «IL MANIFESTO»
Lettera aperta inviata a Papa Francesco sul “Responsum” da don Dino D’Aloia, parroco della chiesa di Sant’Antonio da Padova del Comune di San Paolo di Civitate (Foggia).
Caro Papa Francesco, sono un prete della tua stessa Chiesa Cattolica che ti scrive, un servitore nella vigna del Signore, uno che ti vuole molto bene, un tuo devoto figlio.
Scrivo questa lettera per te, per me e per la Chiesa che tanto amiamo. La scrivo in special modo per le persone omosessuali che conosco e per le tantissime che non conosco che si sentono come noi figlie della Chiesa e che in questi giorni stanno soffrendo molto insieme ai diversi operatori e operatrici pastorali che, come me, li accompagnano nel cammino di fede cristiana cattolica. A loro voglio dare parole di conforto e di sostegno.
In questi anni del suo pontificato abbiamo sentito un’aria nuova entrare nella vita della Chiesa e nelle parole di un papa. …
Lei ha speso per i suoi figli omosessuali parole inedite di incoraggiamento e anche alcuni documenti ufficiali hanno risentito del suo sguardo tenero e positivo verso di loro. …
il 15 marzo scorso, come un fulmine a ciel sereno, come una doccia fredda, come una gelata in piena primavera abbiamo letto il Responsum della Congregazione della Dottrina della Fede che ha negato la possibilità a noi pastori di benedire le coppie omosessuali perché il loro amore sarebbe contrario… Anch’io, anni fa, avrei condiviso in toto le loro parole. Anch’io insegnavo le stesse cose. …
Da allora il ministero presbiterale mi ha fatto conoscere tante storie di vita, tante persone omosessuali che per il loro orientamento profondamente radicato amano persone dello stesso sesso e vogliono vivere insieme, nella fedeltà, nella tenerezza, nella responsabilità, nella reciproca assistenza, in un comune progetto di vita, nella gioia degli abbracci e dell’intimità. Non sono forse questi tutti frutti buoni da cui si evince la bontà dell’albero? Come possiamo chiamare il loro amore peccato e maledizione senza offendere Dio stesso da cui ogni amore trae origine e sostegno? …
Ad oggi ho maturato dunque davvero la convinzione che qualunque affetto che porti gioia, pienezza, realizzazione e felicità profonda e duratura, come in diverse coppie omosessuali che ho conosciuto di persona, meriti la benedizione ecclesiale cioè il riconoscimento del buono che c’è e l’aiuto spirituale della chiesa.
Perciò carissimo papa Francesco rivediamo questo Responsum, integriamolo anche alla luce delle nuove consapevolezze forniteci all’unanimità dalla scienza, andiamo oltre perché se c’è una cosa che fa parte dell’ordine benedetto del creato è proprio la magia di chiunque si voglia bene.
IL TESTO COMPLETO https://www.gionata.org/caro-papa-francesco-come-parroco-ti-chiedo-una-chiesa-che-sappia-benedire/
QUI UN OTTIMO ARTICOLO (di Gonario Arru): https://www.google.com/search?client=firefox-b-d&q=Cristiani+nel+nome+di+Sergio%26Bacco
Cristiani nel nome di Sergio&Bacco | il manifesto