«Signora Morte» di Mauro Antonio Miglieruolo
Una satira sul mercato del morire, sviscerata da Fabrizio Melodia noto come «l’astrofilosofo» mai stanco
In queste 22 dense pagine, lo scrittore di origine calabrese (ma da molto tempo residente a Roma) Mauro Antonio Miglieruolo confeziona una potente satira contro il Mercato e le Multinazionali, nella migliore tradizione anglosassone: da Swift, per passare a Sterne e a Samuel Butler che con il suo «Erewhon» (cioè “No Where” scritto al contrario, geniale trovata per determinare un “Non dove” distopico, visto con lente contraria) delineò un mondo dove chiunque non sia sanissimo viene trattato da criminale e dove le macchine non esistono poiché troppo pericolose.
«Non ammazziamo per guadagnare: guadagniamo per produrre vita» recita infatti il sapiente slogan della multinazionale Morte, cioè la “Death S.p.A” che ha aperto suoi uffici di rappresentanza sulla Terra, in concorrenza con la famigerata e spietata 3B (Bush Blair Berlusconi). La Death però è meno feroce dei concorrenti: distribuisce morte ma anche speranza, bontà sua. Con la S.p.A. degli inferi infatti si può persino trattare l’eventuale prolungamento della vita dei propri cari, chissà a quale condizioni e con quale piano “telefonico” soprattutto se devi acquistare a rate. Comunque questa voglia di offerte speciali e prezzi bassi può dare molto fastidio alla concorrenza, è una politica di mercato davvero sleale. Così qualcuno potrebbe decidere che anche la Morte dopotutto deve finire, possibilmente in malo modo.
In un mondo odierno dominato dalle leggi di Mercato – vera e autentica macchina da guerra divoratrice di tutto e detentrice di ogni aspetto della vita umana, rispetto alla mission d’impresa che si riassume in “Mangia, produci, consuma e crepa” – ecco che Mauro Antonio Miglieruolo sa mettere alla berlina con tagliente ironia filosofica gli aspetti perversi della nostra società, priva di ogni speranza anche nella Morte, vista come serva del Mercato e del Profitto. Alla fine, a prevalere, è solo il Dio Denaro, ben diverso dal Dio di Amore propugnato dalle religione moneteistiche.
Un altro potente capitolo nel quadro della fantascienza di Mauro Antonio Miglieruolo, mai come ora filosofo e fustigatore dei malcostumi umani.
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Grazie, Astrofilosofo. Grazie di avermi dedicato una delle tue migliori recensioni. È quello usato da te il modo giusto di scriverle. Sostanziose, brevi e stuzzicanti. Con me almeno ha raggiunto lo scopo. Convinto dal tuo eloquio ero per cliccare sull’indirizzo fornito. Poi mi sono ricordato che ero io l’autore è ho desistito. Sarebbe stato lo stesso che ammettere “soffro di vanità al cubo”. Grazie di nuovo.
P. S. Per avermi definito “scrittore di origini calabrese”, caffè pagato. Sono un internazionalista provinciale che per di piú soffre di localismo. Che inenarrable pasticcio!
Ok, MAM, vengo giu a Roma quanto prima e ce lo beviamo insieme. O, se mi vieni a trovare nel veneziano, te lo offriamo molto volentieri.
Per il resto, spero davvero che i tuoi bellissimi racconti abbiano il successo stratosferico che meritano, io li ho presi tutti quelli che ho recensito e sono davvero felice della scelta fatta.
Da studioso e da scrittore di fantascienza, era il minimo.
Ah, per l’accenno alle tue origini calabresi… non scusarti e non pensare al pasticcio… devi sapere che il mio cognome, Melodia, ha proprio origini calabresi nella lontana Siderno, provincia di Reggio Calabria, città d’origine di mio nonno paterno. Come vedi, sono un veneziano ben incasinato, almeno quanto un paradosso temporale per paradossato. Guarisci presto, ok?!
SIDERNESE? Cittadina bellissima con uno dei pochi mari praticabili d’Italia… Ti consiglio di tornarci anche solo per un fine settimana. Siderno è a venti chilometri da casa mia. Per un veneziano lo stesso che esplorare un altro pianeta. Vacci e poi scrivi un resoconto giornalistico camuffato da racconto di fantascienza. O meglio, un racconto di fantascienza camuffato da resoconto giornalistico.
Vedo che la recensione si è guadagnato un unico mi piace, il mio. Qualcun altro lo ha poi letto? E Daniele che fa? Neon recensisce e non legge. Tirata d’orecchi con relativa nota di demerito e accompagno di genitori.
ahahaahahahah il buon Barbieri dorme il sonno di Ubik… dopo lo svegliamo… 😀 grazie del consiglio, MAM… è da un po’ di tempo che sto valutando la possibilità di andare nelle terre d’origine della mia famiglia… chissà… sicuramente sarà come oltrepassare un wormhole funzionante 😀
Un caro abbraccio e tirata doppia d’orecchi a DB e a coloro che non piacciano 😀 TIE’
vedo che mi si chiama in causa, o meglio si turba il mio sonno
r i s p o n d o
– devo lodare Miglieruolo e Melodia? sempre
– leggere di più e scrivere recensioni a cascata? SEMPRE (o almeno ci provo)
– mettere “mi piace”?… No, non mi piace il “mi piace”
r o n f