Signorine non guardate i marinai
di Ignazio Sanna (*)
Una musica (di Tommaso Novi) introduce un personaggio, Feli Peli D’Oro, che inizia a raccontare. Poco dopo entra in scena anche il secondo, Ben Bum Bum, che prosegue il racconto. Nonostante i nomi, non sono due personaggi dei cartoni animati. Sono due marinai in carne e ossa. Dunque non pensate a Popeye e Bluto, anche se è presente una figura femminile. Non in scena, in carne e ossa, ma nel loro racconto. E non è Olivia, appunto. Si tratta invece di Marea, il personaggio che dà il titolo alla pièce: “Marea – La vita in ogni respiro”, scritta e interpretata da Giancarlo Biffi e Pierpaolo Piludu (rispettivamente a destra e a sinistra nella foto) del Cada Die Teatro di Cagliari. Marea è una principessa marina, sirena, donna e bambina, che i due incontrano una sera d’estate, dopo aver bevuto parecchio rhum, come di consueto quando sono a terra. Biffi e Piludu sono una coppia che in scena funziona perfettamente, anche perché non è certo il mestiere che manca a questi due professionisti del palcoscenico. Il Cada Die nasce infatti nel 1982, e da allora ha proposto un’infinità di testi, in gran parte di produzione propria, creando una sorta di marchio di fabbrica ben riconoscibile. Il rapporto con la lingua e l’oralità è stato sempre uno dei punti fermi del loro lavoro. E anche in questo caso i due marinai integrano l’italiano con una delle lingue alternative che caratterizzano ciascuno di loro: il sardo logudorese di Ben/Piludu e il lombardo milanese di Feli/Biffi. A qualcuno forse potrà sembrare strano, ma le due narrazioni intrecciate risultano del tutto compatibili, anzi contribuiscono a tracciare un quadro realistico dei due personaggi, all’interno di un rapporto linguistico complementare. Certo, è facile obiettare che il Logudoro e la provincia di Milano non sono le due aree geografiche che vengono alla mente più facilmente quando si pensa ai marinai. Ma quella di Marea è una storia fantastica, fiabesca e leggera, che l’interpretazione dei due attori rende assolutamente credibile, divergenze linguistiche e geografiche comprese. Questa infatti è una storia dello stesso materiale di cui sono fatti i sogni. E se vale per la “Tempesta” di Shakespeare, in questo caso può valere benissimo per “Marea – La vita in ogni respiro”.
(*) Nuovo appuntamento con la rubrica «L’isola del giovedì: cinemanonsolo» dove Ignazio Sanna racconta la scena sarda con un occhio agli altri universi: settimanale o magari quattordicinale ma sempre di giovedì. Ovviamente gradite le segnalazioni, potete inviarle qui o direttamente a Ignazio.