Sils Maria (Clouds of Sils Maria) – Olivier Assayas

di Ismaele (*),

film d’attrici, Juliette Binoche, non ha bisogno di presentazioni, Kristen Stewart (già “Twilight”, “Panic room” e “Into the wild”) e Chloë Grace Moretz (già Isabelle in “Hugo Cabret”).

tutte e tre sono bravissime, ognuna a suo modo.
la sorpresa per me è Kristen Stewart.
momenti importanti sono un’apparizione e una sparizione, il film è una finzione al quadrato, in certi momenti distinguere fra realtà e finzione, fra recitazione e vita vera è davvero ostico, e qui sta il gioco e il fascino del film.
ma ancora mancava qualcosa, e ripensando al film, l’indomani, mi è venuto in mente che nei titoli di coda, fra gli interpreti, mancava un personaggio importante, il Tempo.
non sarà fra i film più memorabili dell’anno, ma è comunque una visione che non fa rimpiangere i soldi del biglietto e il tempo utilizzato, sicuro.
e come sempre il cinema rende più giustizia al film che non il salotto di casa, se non dovete fare due ore di strade di montagna per raggiungere la sala.

http://markx7.blogspot.it/2014/11/sils-maria-clouds-of-sils-maria-olivier.html

 

(*) Trovate questo appuntamento in blog ogni lunedì e giovedì sera: di solito il lunedì film “in sala” e il giovedì quelli da recuperare. Ismaele si presenta così: «“Tre film al giorno, tre libri alla settimana, dei dischi di grande musica faranno la mia felicità fino alla mia morte” (François Truffaut). Siccome andare al cinema deve essere piacere vado a vedere solo quei film che penso mi interessino (ognuno ha i suoi pregiudizi). Ne scriverò e mi potrete dire se siete d’accordo o no con quello che scrivo; ognuno vede solo una parte, mai tutto, nessuno è perfetto. Ci saranno anche film inediti, ma bellissimi, film dimenticati, corti. Non parlerò mai di cose che non mi interessano o non mi sono piaciute, promesso; la vita è breve non perdiamo tempo con le cose che non ci dicono niente» (db)

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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