di Pabuda
argento vivo sparso
a dritte o storte ditate
sulla tastiera,
sangue misto di timidezza
che spezza
– alla svelta – raggomitolandosi,
e sudando generosamente,
sullo sgabello nascosto dietro il piano.
faccia triste smentita a suon di musica
o… cookin’ at The Continental.
ah so!
col solo guaio di chiamarsi Orazio.
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net