Sodoma: fu una cometa?

di Giorgio Chelidonio

Prove archeo-cronologiche che un impatto cosmico abbia distrutto un’antica città nella Valle del Giordano

Nella Media età del Bronzo (circa 3.600 anni fa, cioè nel 1650 avanti Cristo) la città-stato di Tall el-Hammam [LINK 1] era in pieno sviluppo: situata su una collina nella valle del Giordano meridionale, a nord-est del Mar Morto, era diventata il più grande centro urbano del Levante meridionale, dopo aver già ospitato 5000 anni fa un primo insediamento fortificato. Al tempo dell’evento qui considerato aveva circa 8000 abitanti ed era già diventato 10 volte più grande di Gerusalemme e 5 volte più di Gerico [LINK 2].
Ma nella sua sequenza insediativa c’è un intervallo di 1,5 metri, nello strato corrispondente alla seconda fase della Media età del Bronzo, che ha catturato l’interesse di alcuni ricercatori per i suoi materiali “altamente insoliti”. Oltre ai detriti che ci si potrebbe aspettare da distruzioni belliche o da terremoti, sono stati trovati frammenti di ceramica con superfici esterne vetrificate e mattoni crudi a impasto “bolloso”, carattere attribuibile ad alte temperature improvvise che fanno evaporare l’acqua residuale dell’argilla.
Queste caratteristiche, del tutto insolite, suggeriscono un evento termico molto più caldo di quanto fosse producibile con la tecnologia di quel tempo: temperature superiori a 2000 gradi Celsius prodotte dall’esplosione di una massa meteorica (probabilmente ghiacciata) a circa 4 chilometri di altezza.
Quei materiali carbonizzati e fusi contenuti negli strati di Tall el-Hammam hanno ricordato al dottor J. P. Kennett [LINK 3] tracce simili a quelle lasciate da una esplosione meteorica, risalente a circa 12.800 anni fa [LINK 4] che diversi gruppi di ricerca internazionali stanno indagando da diversi anni.
Sale e ossa

Quelle di Tall el-Hammam sono tracce simili a quelle prodotte dall’evento Tunguska, un’esplosione aerea di circa 12 megatoni avvenuta nel 1908, quando un meteorite di 56-60 metri attraversò l’atmosfera terrestre sopra la taiga siberiana orientale. L’evento che distrusse la città protostorica di Tall el-Hammam letteralmente “rase al suolo” tutti gli edifici e le mura (allora costruite con mattoni crudi di fango argilloso), mentre le ossa umane, rinvenute nello stesso strato, indicano «una estrema disarticolazione e frammentazione scheletrica». Inoltre tali tracce erano associate alla presenza di minuscole sferule, ricche non solo di ferro e silice ma anche di iridio, un metallo raro sul nostro pianeta e che suggerisce una provenienza meteorica [LINK 5].
Un’altra traccia indicativa è quella del cosiddetto “
quarzo shock”, cioè granelli di sabbia contenenti crepe che si formano solo in condizioni di altissima pressione [LINK 6] perché il quarzo è uno dei minerali più duri ed è assai difficile da fratturarsi naturalmente.
L’esplosione aerea, secondo il documento, potrebbe spiegare le «concentrazioni anomale di sale» trovate, nello strato della distruzione, in una media del 4% del sedimento e fino al 25% in alcuni campioni. Pare probabile che – come nell’evento di Tunguska – la meteora si sia frammentata al contatto con l’atmosfera terrestre e che l’onda d’urto si sia estesa alle vicine superfici del Mar Morto, ricche di sale: in tal modo le elevate pressioni trasmesse nell’aria (si stima un’onda d’urto a 1200 km. all’ora) hanno polverizzato il sale affiorante sulle rive e forse, a causa del calore elevato, anche quello contenuto nell’acqua superficiale del suddetto “mare” interno.
Questa doppia «nebulizzazione salina» si diffuse in un’ampia area, ad esempio anche nelle vicinanze di Tall es-Sultan cioè un sito “interpretato” come la biblica Gerico, che subì violente distruzioni quasi coeve) [LINK 7] e di Tall-Nimrin, pure distrutta nello stesso periodo [LINK 8].
All’alta salinizzazione del suolo sembra connesso un altro evento regionale: nel cosiddetto “
gap della tarda età del Bronzo” le città poste lungo la bassa valle del Giordano furono abbandonate, facendone collassare la popolazione da decine di migliaia a forse poche centinaia di nomadi.
Infatti – quasi “improvvisamente” – terreni vallivi un tempo assai fertili divennero sterili, cosicché la zona fu semi-disabitata per alcuni secoli: Tall el-Hammam e gli altri siti vicini vennero rioccupati solo dopo 600 anni circa, cioè nell’età del Ferro.

Fuoco e zolfo

L’ipotesi dell’esplosione meteorica ha avviato, da alcuni anni, un accesso dibattito: è possibile identificare nel sito di Tall el-Hamman la biblica città di Sodoma, una delle due che, secondo il Libro della Genesi, furono distrutte da Dio a causa della malvagità dei loro abitanti? Stando al racconto biblico, solo uno di loro (Lot) fu salvato da due angeli che lo avvisarono di fuggire ma… che non doveva guardare indietro. E, quasi per completezza archeo-biblica, sua moglie che invece si girò per vedere cosa succedeva fu trasformata in una statua di sale, mentre dal cielo cadevano fuoco e zolfo. Sulla base dei nuovi dati geo-archeologici di Tall el-Hammam la storia della famiglia di Lot sembra il resoconto di un testimone oculare di un’esplosione meteorica.
«Tutte le osservazioni riportate nella Genesi sono coerenti con un evento di esplosione cosmica» ha dichiarato il dottor Kennett, sebbene non siano finora emerse prove archeologiche più dettagliate che questa città distrutta sia davvero la Sodoma dell’Antico Testamento.
E’ assai plausibile però che la memoria infra-generazionale di un tale disastro possa aver generato una tradizione orale, a cui si sia poi ispirato il racconto contenuto nel libro della Genesi, la cui scrittura è stata collocata nella Giudea del
VI-V secolo a. C. cioè quando la zona impattata dall’evento cosmico si stava ormai ripopolando. Del resto la narrazione biblica cita un incendio distruttivo anche per Gerico: il sito di Tell es-Sultan cadde alla fine della Media età del Bronzo anzi, per la precisione, la distruzione del suo “IV” livello urbano è stata datata (al carbonio 14) al 1573 avanti Cristo.
Dunque, una cronologia “quasi compatibile” con l’evento meteoritico che rase al suolo Tal el-Hammam, che dista solo 15 chilometri da Gerico.

LINKS

  1. https://tallelhammam.com/discoveries +
  2. https://phys.org/news/2021-09-evidence-cosmic-impact-ancient-city.html Dipartimento di Scienze della Terra, Università della California a Santa Barbara (U.SA.), uno degli autori dello studio recentemente pubblicato + https://www.facebook.com/groups/538587356223380/ recensione pubblicata su Antikitera.net
  3. Bunch T.E. et alii, 2021: A Tunguska sized airburst destroyed Tall el Hammam a Middle Bronze Age city in the Jordan Valley near the Dead Sea, in “Scientific Report”.
    https://www.nature.com/articles/s41598-021-97778-3
  4. https://www.smithsonianmag.com/science-nature/comet-upended-life-paleolithic-village-12800-years-ago-180974575/

Si ritiene che in tale data un pezzo di un meteorite, frammentatosi al momento dell’impatto con l’atmosfera, abbia colpito anche il sito tardo-paleolitico siriano di Abu Hureira. Inoltre pare che altri frammenti dello stesso abbiano lasciato tracce anche nel Nord America. Alcuni studiosi hanno anche ipotizzato che questo evento meteorico abbia provocato diffusi incendi, i cui fumi avrebbero provocato un improvviso raffreddamento climatico (simile al cosiddetto “inverno nucleare”), coincidente con la fase climatica detta Dryas Recente (12,900 to 11,700 anni fa). https://en.wikipedia.org/wiki/Younger_Dryas_impact_hypothesis#:~:text=The%20Younger%20Dryas%20impact%20hypothesis,Asia%20around%2012%2C800%20years%20ago .

  1. https://it.wikipedia.org/wiki/Iridio + https://it.wikipedia.org/wiki/Gola_del_Bottaccione L’iridio, come indicatore di provenienza meteorica, è stato trovato nel cosiddetto “livello K-T a iridio” (https://it.wikipedia.org/wiki/Limite_K-T ) individuato negli anni ’70 nella stratigrafia affiorante nella Gola del Bottaccione (vicino a Gubbio). Sulla base della sua concentrazione (circa 30 volte il contenuto medio nelle rocce terrestri) venne elaborata la teoria del grande impatto meteorico che 65 milioni di anni fa innescò un disastro climatico planetario, tale da contribuire all’estinzione dei dinosauri.
  2. https://www.facebook.com/groups/538587356223380/ una recensione pubblicata su Antikitera.net riferisce che tale pressione sia valutabile in 750 chilogrammi ogni 6,5 centimetri quadrati circa, pari al peso di 6 carro armati !
  3. https://en.wikipedia.org/wiki/Jericho#Middle_Bronze_Age
  4. https://en.wikipedia.org/wiki/Beth-nimrah L’area di Tal Nimrin e Wadi Nimrin è posta al limite settentrionale delle pianure di Moab. Si ritiene che questo antico sito (sede di un regno protostorico) si trovasse a cavallo di tre tumuli insediativi: Tel Nimrin, Tel Bleibil e Tel el-Mustaḥ. Nel libro di Giosuè si dice che in passato appartenesse al regno amorita di Sion (https://en.wikipedia.org/wiki/Sihon + https://www.treccani.it/enciclopedia/amoriti_%28Enciclopedia-Italiana%29/

LE IMMAGINI: la prima raffigura lo scavo di Tal el-Hammam nel 2018, mentre la seconda “racconta” la biblica fuga di Lot da Sodoma.

 

 

Giorgio Chelidonio

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