“Sogni meccanici” con Elettra Dafne Infante
Una recensione – di Fabrizio Melodia – tra neovittoriani e distopie retrò
Sto ancora cercando di riprendermi dall’ultima fiera «Più libri più liberi» (al Roma Convention Center La Nuvola): un successo di pubblico, un’occasione per gli editori e per tanti autori/autrici giovani la possibilità di farsi conoscere e far sentire la propria voce. Ho portato con me un ricco bottino libresco dalla manifestazione: qualche voce maligna insinua che sono tornato con la carriola… o con un autotreno.
In mezzo al bottino spicca con fierezza il saggio di un’artista eclettica oltreché simpaticissima, dal nome quanto meno inusuale: Elettra Dafne Infante che, oltre a essere un dolcissimo scricciolo biondo, è dotata di un cervello assai fino. Regista e sceneggiatrice per la RAI, è autrice del saggio «Vapore, ingranaggi e sogni meccanici. Lo Steampunk e i Nuovi Vittoriani» (218 pagine a 13 euro) pubblicato da Nero Edizioni.
Le pagine del saggio trasportano, con grande affabulazione, in un mondo fatto di congegni avveniristici alimentati a vapore ma anche di invasioni aliene su macchine “invincibili”. Una pagina dopo l’altra si fa la conoscenza di viaggiatori spazio-temporali come lo yankee del Connecticut alla corte di Re Artù, passando per la macchina del tempo di Wells e le avventure di Sherlock Holmes, o come passeggeri sulla De Lorean di Marty McFly, esempio di Steampunk retrò.
Con piglio sicuro e scrittura emozionante, Elettra Dafne Infante ci porta a conoscere la fantascienza steampunk dei Nuovi Vittoriani, dal mitico Paul Di Filippo a Tracy Revels, il cui racconto apocrifo con protagonista Sherlock Holmes mi era ignoto ma che presto leggerò con avidità. Il viaggio si conclude nei luoghi oscuri della letteratura e del cinema steampunk, dove Elettra Dafne Infante getta una nuova luce per mettere a contrasto la comprensione del nostro oscuro presente, magari invogliando alla riflessione e dibattendo sul migliore dei mondi possibili (il vapore fumante o il bit delle comunicazioni?).
Alla fine del saggio/viaggio, se non vi ritroverete almeno un po’ cambiati, potrebbe voler dire che siete un alieno marziano o più semplicemente un “morlocco”.
Dunque tutti in libreria e/o sulla pagina facebook di Elettra Dafne Infante, alla scoperta dello steampunk.
IL DUBBIO DELLA BOTTEGA: questa foto è sottosopra oppure … tutto l’universo è a rovescio tranne Fabrizio Melodia?