Sos save Savina
di Savina Dolores Massa
Appello. Chiedo a tutti i lavoratori del mare la SOLIDARIETA’ (voglio scriverlo maiuscolo chiedendo a tutti di ricordare l’antico significato di questa parola) verso i 22 uomini privati della propria libertà dall’8 di febbraio sulla nave Savina Caylyn con bandiera italiana (considerata quindi territorio italiano) sequestrata dalla pirateria somala. Oltre sette mesi con l’acqua potabile razionata, con un pugno di riso per pasto, tra escrementi, funi alle mani e ai piedi, mitra puntati, lamiere arroventate, minacce, torture, preghiere e bestemmie. Riuscite ad immaginare tutto ciò?
L’armatore della nave si rifiuta di pagare il riscatto chiesto.
Il governo italiano si rifiuta di pagare il riscatto chiesto. Dunque? Siamo, a questo punto, decisi ad essere complici di un assassinio che si prova in tutti i modi a tenere nascosto? Non io. Non migliaia di persone che si sono mobilitate in questi mesi, rinunciando a sonno ed estate al mare e a molto ancora. Rinunciando alla propria vita per salvarne altre già compromesse nella mente, oltre che nel corpo.
Chiedo a tutti i fari del mare di spegnere le proprie luci in segno di dolore.
Chiedo a ogni giornalista con libera coscienza di dare spazio alla questione Savina Caylyn – nave tenuta deliberatamente nascosta. Chiedo a ogni libero giornalista di mettersi in gioco, raccontando la VERITA’ su ciò che sta accadendo a Trieste, a Procida, a Piano di Sorrento, a Gaeta, in India, dove finalmente le famiglie hanno chiesto di rendere pubblici anche i nomi dei loro cari. Il governo mente e ordina ai tg di Stato di annunciare che tutte le famiglie chiedono il silenzio stampa per non “disturbare” le trattative. Questa è una menzogna. Le famiglie la fiducia nello Stato l’hanno perduta da parecchio. Nei primi mesi del sequestro avevano chiesto il silenzio, sì, ubbidendo al ministro Frattini. Poi si scopre che NESSUNO sta occupandosi di salvare i marittimi. Si scopre che il capo dello Stato nulla sa della vicenda, e saranno alcuni procidani ad acchiapparlo per strada e a raccontargliela. Napolitano si mette la mano sul cuoricino e poi dice “Abbiate pazienza”. Pazienza la domandi ai marittimi in agonia. Ben venga se loro vorranno accordargliela, al Babbo dello Stato. Il 7 di settembre un migliaio di persone sono andate di fronte a Montecitorio, per sapere. Pacifici sono andati. Gli è stato concesso di raggiungere la piazza a gruppi di 50, sotto scorta della polizia. E va bene, tutto si sopporta. Volevano sapere. Invece hanno dovuto loro far sapere a Fini e a Letta che c’era una nave sequestrata da febbraio. Pazienza, si chiede a chi piange, a settembre, dopo 7 mesi. La notizia dei Mille a Roma nessuno in Italia l’ha saputa: silenzio stampa. E Trieste, tutta Trieste in piazza il 14 di settembre? L’abbiamo saputo dai nostri tg? Nulla.
Abbiamo ascoltato nei tg le parole dei sequestrati giunte due giorni fa alle famiglie, con telefonate strazianti? “Babbo vieni a prendermi…”; “Moglie mia sto morendo…”; “Salvami tu…”. NULLA. Solo alcune scarne parole ai tg “I familiari chiedono il silenzio”. E’ una menzogna! I familiari, tutti, anche quelli indiani, si stanno giocando il tutto per tutto contro un governo che ha sempre pagato i riscatti (sotto sotto). Mi arrabbio e penso lo stiate comprendendo. Giuliana Sgrena, giornalista, è stata liberata dopo un mese, per sua fortuna e tutti ne siamo stati lieti. Le due Simone? Le vogliamo ricordare? Ma allora dove sta la differenza tra esseri umani? Non lo comprendo. Non solo i giornalisti rapiti, o i volontari vanno salvati, signori. Ogni uomo o donna è una creatura alla quale tendere la mano. Questo lo ricordo a ogni giornalista che tale voglia continuare a definirsi, ad ogni cittadino ostile alle sporcizie sotterranee di questo Paese.
Chiedo al pontefice di staccare un assegno con il denaro concessogli dall’intero Parlamento nel risparmio dell’Ici sulle proprietà in Italia. Un assegno staccato il 19 di settembre. Nel giorno del miracolo a san Gennaro liberi i sequestrati! Al miracolo al miracolo!
Infine i partiti dell’opposizione. A voi dico una sola cosa. Ascoltate le vostre ideologie se ve ne sono avanzate, ascoltate i vostri padri saggi se siete capaci di ricordare i loro insegnamenti, e guardatevi agire vergognandovi d’essere diventati… uno squallido chiacchiericcio basato sul niente. Non è difficile imbastire filosofici discorsi, anzi tiene allenate le lingue. Osservate dentro di voi dove si interrompe il cervello prima di raggiungere il cuore. Dove? Ditemelo voi, io non lo comprendo più. Non vi comprendo. Chi lotta per la liberazione della Savina Caylyn è solo. La solitudine spesso incattivisce le persone. Voi continuate pure ad essere complici, ci saranno altri, liberi e generosi, instancabili, che faranno anche la parte vostra, ma che nessuno, se i 22 uomini torneranno, si azzardi a guardarli in faccia.
UNA PICCOLA NOTA
Questo appello di Savina Dolores Massa è uscito lunedì (su www.ildirigibile.eu) ma lo riprendo e invito a farlo circolare il più possibile perché la situazione diventa ogni giorno più drammatica. Arrabbiarsi con i giornalisti (che fingono di credere alle bugie del governo) è giustissimo ma bisogna ricordare le poche eccezioni: sia “Il fatto” che “il manifesto” a esempio continuano a informare in modo corretto e continuativo. Pochi giorni fa passando a Napoli ho visto sul municipio due grandi striscioni per ricordare il medico di Emergency sequestrato in Sudan e l’equipaggio della Savina Caylyn: è un esempio da imitare, in ogni città… o addirittura in ogni condominio.
Sono anonimi lavoratori del mare, semplicemente lavoratori…
Esiste una terribile coerenza nella pratica di questo regime: si distrugge la vita di milioni di lavoratori, pensionati precari e disoccupati in patria, con indifferenza; la stessa indifferenza è la risposta alla tragica vicenda dei sequestrati. A queste istituzioni non si deve chiedere, da queste istituzioni bisogna pretendere…
Grande pezzo.
Vagamente, pur ripetendo le stesse notizie, alcuni giornali ne parlano,
due giorni fa anche il Corriere della Sera,
di fatto nessuno fa nulla.
Io stessa oltre divulgare l’appello giustamente disperato di
Savina Dolores Massa, non so che fare e non so che dire
se non ripetere inutilmente le vecchie parole:
…un mondo usuraio e usurato
che sopravvive ormai solo di morte.
E mi fa rabbia sentirmi inutile.
Sarina
Se qualcuno ha l’elenco dei nomi penso di fare un appello a Piazza Navona
nell’ambito di ROMA SI LIBRA che inaugura oggi e continua fino a DOMENICA
LEGGENDO ANCHE PARTI SALIENTI DEL L’APPELLO DI SAVINA.
AL MOMENTO NON MI VIENE IN MENTE NIENTE….
POTREI FARE LA PROSSIMA SETTIMANA UNA SERATA AL POLMONE PULSANTE DI ROMA MA NOMI E COGNOMI SONO IMPORTANTI.
chiedi a Savina Dolores Massa sul suo account facebook, lì c’è l’elenco…
e qualcosa alla Perugia Assisi? in fondo e in principio di pace persa si tratta…
bell’idea
se qualcuna/o distribuisse 400 copie dell’appello di SAVINA (ieri in blog) sarei ben felice
non posso farlo io perchè sono altrove
il tempo stringe: da oggi i familiari saranno in presidio permanente a Napoli di fronte alla sede dell’armatore. Domenica scade l’ultimatum.
db
Chiedo al pontefice di staccare un assegno con il denaro concessogli dall’intero Parlamento nel risparmio dell’Ici sulle proprietà in Italia. Un assegno staccato il 19 di settembre. Nel giorno del miracolo a san Gennaro liberi i sequestrati! Al miracolo al miracolo!