Storie Marziane di Leigh Brackett
Storie Marziane di Leigh Brackett
Di Mauro Antonio Miglieruolo
Leggo con ritardo e un po’ di delusione l’Urania collezione n. 128, una insoddisfacente raccolta di racconti della ordinariamente fascinosa scrittrice Leigh Brackett.
Mi aspettavo di più da parte di una scrittrice della quale ricordo “La Legge dei Vardda”, “La Spada di Rhiannon”, “La Città Proibita” e altre opere che, nonostante appartengano più al filone fantasy che propriamente fantascientifico, nel passato non ho mancato di apprezzare. Non che il fascicolo sia da gettare, tutt’altro. La lettura dei racconti a tratti è anche piacevole, senza però accedere mai ai magici livelli che in molte altre opere l’autrice era riuscita a portarci.
Il volume contiene oltre a “1998: il Giardino degli Orrori” che è il testo che più ho gradito, anche “2016: Bisha”, “2024: Gli ultimi giorni di Shandakor”, “2031: La Sacerdotessa Purpurea” e “2038: La strada per Sinharat”.
Buona, al solito, la postfazione di Giuseppe Lippi.
Posso solo aggiungere che per le due ore di sicura evasione che il volumetto garantisce i 5,90 euro del prezzo di copertina non sono certo troppi.